Donna Edua ritrova la strada di Carviano

2015/07/03, Vergato – Può una ricerca durare trent’anni e finire in dieci secondi? Sembra di sì, cercata, inseguita, identificati luoghi e possessori poi le tracce sviate volutamente, hanno sempre portato a perderla di nuovo, le ultime notizie la davano a Castiglione dei Pepoli, ma era in marmo verde, poi a Grizzana o dintorni, in possesso di una persona disposta a cederla ma solo se veniva esposta in un luogo pubblico… poi il nulla.

Nell’articolo del 23/03/2015, avevamo lanciato un appello; Chi sa parli!  (http://vergatonews24.it/2015/03/23/un-nuovo-vecchio-hobby-riscopriamo-le-chiese-abbandonate/) è forse questa la risposta?

La lapide di Donna Edua è riapparsa sul nr. 81 di Nuetèr , finalmente, con la prova mancante; la foto, ma anche con testimoni… e di conseguenza un “custode” e un luogo certo dove attualmente si trova.

Ci permettiamo di sottoporre all’autore dell’articolo, Mario Fanti la documentazione in nostro possesso per un’ulteriore verifica, ma se non dovesse trattarsi della stessa lapide, ci sarebbe veramente da stupirsi per i punti di contatto.

Ripercorriamo le fasi della ricerca;

Don Anselmo Cavazza – In un’intervista registrata, in nostro possesso, dice in proposito:

R- Dunque guarda mo qui questa è la chiesa fotografata questa è la canonica e questa qui è la
chiesa, questa era la sagrestia vedi qui c’è la porta che andava in chiesa etc. per questa porta
qui l’avevano trasportata non più lì l’avevano trasportata di qua qui quella lapide lì era
dentro la porta in questa parete che va contro il campanile quella lapide era in quel muro lì.
D- Ed è andata giù col bombardamento?
R- E’ andata giù, io non so se è stata recuperata tra le macerie etc.
D- Perché è una delle cose forse più antiche?
R- A quella era antichissima era importante più che preziosa aveva un valore storico invece
qui vedi la canonica di Salvaro….
D- Anche quella lapide lì probabilmente è rimasta sotto le macerie si potrebbe trovare?
R- A no perché c’è stato prelevalo tutti i sassi. Sì lì non si trova più.
D- E com’era, c’era una figura sopra?
R-No, c’era solo scolpita … c’era… forse un simbolo … doveva essere lo stemma dei Panico
dei conti di Panico.
D-Che dimensioni aveva più o meno.
R-A poteva essere grande così (xx cm.).
Era una lastra è vero sì che c’era quella scritta lì che dice 1329 … etc. Monte velie i conti
di Panico comunque c’è un libro che c’è tutto Predieri tutta la storia dei conti dì Panico qui di
Vergato
D. Ce l’ho
R. Ce l’hai quel libro lì quel libro lì c’è la decifrazione la scritta la scritta era così lì c’era
tutta la spiegazione che diceva che era un… sepolcrale dei conti di Panico di Montevelìo del
Barbarossa i conti lì sì di Montevelio.
D-Anche qui quando ne parla sembra che in antichità vicino a Carviano ci fosse stato un
monastero
R- Sì quello era su al Poggio la Cà ed Cov
D- Era quello probabilmente
R- Si era la Cà ed Cov alla Ca’ ed Cov lassù in alto
D- Era della Loriana la Cà ed Cov
R- Esatto dei nonni della Loriana là c’era un convento
D- Della chiesa parrocchiale è rimasto qual cosa?
R-Trovò qualche libro che li ho ancora qui io li trovò Ladino laggiù di Tiradilungo che era
un guardone (uno che andò a guardare sotto alle macerie) che aiutava mio padre lui raccolse nelle macerie raccolse qualche cosa
dell’archivio qualche libro che ce l’ho qui io
D-Libri stampati non documentazioni?
R- Sì i libri dell’archivio
D- Il Cronico”?
R- A del Cronicon anal sgneve mia me
D- I libri dei matrimoni delle nascite
R- Non tutti ma qualcuno si è recuperato e anche qui qualcuno è stato recuperato…….
D- Riguardo ai buchi vicino alia chiesa
R- Cannonate quelle lì erano.
D- Io imi ricordo che ci andavamo dentro da piccoli tutti questi buchi collegati sembravano
tipo fortificazioni tipo robe così… continua.

NB; Don Anselmo Cavazza arrivò a Carviano e Salvaro in tempo di guerra e, pensiamo noi, aveva altro da pensare che alle lapidi… però è importante che si ricordasse almeno della data e in parte del testo dell’iscrizione. Parte degli addobbi, statue altare e altre suppellettili furono poi recuperati dalle macerie e trasferiti in parte a Casigno di Carviano e in parte a Salvaro. Non è da escludersi che suddetta lapide possa essere stata staccata dal muro abbattuto e portata nella chiesetta del cimitero di Carviano come alcuni affermano di averla vista negli anni cinquanta/sessanta.

Ci siamo interessati di questo argomento negli articoli seguenti;

Saluti da Carviano: La Chiesa che non c’è!  Il nostro articolo è stato pubblicato da: Nuetèr nr. 57 Giugno 2003 n. 1 Anno XXIX

nell’antica sacrestia vi era un sepolcro gentilizio formato da una lapide di macigno che fu poi trasportata nel muro della chiesa rifatta nel 1831. Nella lapide vi era un’iscrizione in caratteri gotici, e in fondo una figura di donna, distesa, vestita di tunica, con suo cuscino sotto il capo guarnito ai lati di mapponi, malamente disegnate ed incisa a scalpello; inferiormente 2 croci scolpite e ai lati due armi gentilizie, che, ai primi del XX sec non si potevano ben descrivere. 

Ancora; Le Chiese del dott. Luigi Ruggeri – Santa Margherita di Carviano, crollata!

e infine.. Un-nuovo-vecchio-hobby-riscopriamo-le-chiese-abbandonate Santa Margherita di Carviano

da Nuetèr nr. 81, pag.71 Un’inedita iscrizione lapidaria riguardante i conti di Panico di Mario Fanti.

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da Ruggeri Luigi – “Chiese parrocchiali della diocesi di Bologna” nr.7 Santa Margherita di Carviano150621_Carviano-donna Edua-009 copia

 

 

 

 

da Massaroli Ignazio – “Carviano il castello la parrocchia e i suoi rettori”

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