Profughi – La Parrocchia di Vergato accoglie una famiglia

images copia2015/09/22, Vergato – Una notizia apparsa sul Bollettino Parrocchiale di Ottobre 2015 in distribuzione in questi giorni.

ACCOGLIENZA DI UNA FAMIGLIA IN PARROCCHIA

Ce lo chiede il Papa! L’Arcivescovo ci ha dato le disposizioni necessarie. La cosa dovrà essere gestita dalla Caritas parrocchiale. Ci viene chiesto alloggio e vitto per una famiglia. Ce la possiamo fare! Intanto chi avesse un appartamento libero e abitabile e volesse concederlo, si potrebbe attraverso la parrocchia dare un affitto ragionevole, oltre al vitto.

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La nostra accoglienza (Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna)

L’accoglienza dei profughi cui ci ha invitato Papa Francesco si può realizzare attraverso un processo che sarà inevitabilmente lento e ponderato e con queste caratteristiche.

1.Non si tratterà di una accoglienza emergenziale di persone appena arrivate, per le quali sono attivi appositi centri; si tratterà di singoli o nuclei familiari già identificati e conosciuti.

2.1n questo processo l’Arcidiocesi agirà attraverso la Caritas diocesana che interfaccerà con la Prefettura e gli altri centri e le Caritas parrocchiali, alle quali faranno riferimento le singole parrocchie.

3.Si vuole offrire ai profughi percorsi di vera accoglienza e integrazione e, al tempo stesso, garantire chi accoglie di non essere lasciato a se stesso nel gestire situazioni che sono delicate e faticose. Ogni realtà che accoglie è necessario che sia quotidianamente visitata, monitorata e sostenuta da tutta la comunità e da altre figure esterne competenti e autorevoli.

4.Sarà gioia e onore per chi accoglie offrire amicizia, vicinanza fraterna, vitto e alloggio gratuitamente, escludendo quindi, nella generalità dei casi, ogni forma di rimborso economico. Tutto ciò che invece comporterà costi e impegni ulteriori ( ad es. assistenza sanitaria, corsi di lingua e di formazione, adempimenti burocratici e tutto quello che, pur necessario, esula dal vitto e dall’alloggio) sarà impegno delle realtà caritative istituzionali.

5.La parrocchia non si identifica con il parroco o la canonica o le strutture parrocchiali. Proprio perché l’accoglienza sia espressione di tutta la comunità cristiana, si chiede che i sacerdoti responsabili di parrocchie non si facciano carico da soli dell’accoglienza.

6.11 primo passo che ora possiamo concretamente fare nelle nostre comunità è di verificare le disponibilità di accoglienza che vengono offerte (un appartamento abitabile ma non utilizzato, una famiglia disposta ad accogliere in casa propria qualcuno.

Nel frattempo la Caritas diocesana attiva i contatti con le istituzioni per capire di che cosa c’è bisogno. Queste sono prime indicazioni d’intenti e di prospettive, per iniziare a dare corpo alla richiesta del Papa, sgombrare il campo da improvvisazioni, e cercare di muoverci in modo ordinato. Siamo solo all’inizio, ma ci siamo messi subito in cammino e a Dio piacendo speriamo di fare molta strada. Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna

Il bollettino in pdf; Vergato_Bollettino parrocchiale_Ottobre 2015_01

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