Il sindaco di Vergato Gaetano Ronzani scrive ai Concittadini sull’acquisto del villimo Burdese

2017/02/17, Vergato – Critiche e illazioni fino da inizio ‘900, attacchi al sindaco per sospette “mazzette” o interessi a fare fallire un’acquisto del villino Burdese, poi villa Piccinelli e ora del dott. Fini, acquisto tirato per le lunghe e di conseguenza risolto dai proprietari. Un sindaco sanguigno come Gaetano Ronzani non si fa intimidire e lancia una campagna di volantinaggio indirizzato ai Concittadini come chiama lui con la C maiuscola, un rapporto documentato nei minimi passaggi a giustificazione del mancato acquisto. L’asilo “Burdese” poi si farà nell’edificio accanto alla villa, ma questa è un’altra storia.

Ai miei Concittadini

Di questi giorni il sig. Vincenzo Piccinelli ha comprato il villino che fu già del compianto e benemerito cav. Giambattista Burdese, e che nel 1896 formò oggetto di trattative d’acquisto fra il Comune ed il sig. cav. Giovanni Burdese, ma che non ebbero il desiderato successo per avere il medesimo ritirata la fatta proposta.

Da più parti vienemi riferito come ora si insinui da qualcuno che quelle trattative venissero rotte artificiosamente ad opera mia, allo scopo di rendere poi possibile la compra adesso fatta dal sig. Vincenzo Piccinelli, e nella quale si dice che io sia cointeressato.

Sento il dovere verso me stesso, verso i miei Colleghi di amministrazione e verso i miei concittadini, di distruggere nel suo nascere la voce calunniosa, parto di inaudita perfidia; dichiarando subito che non intendo di abbassarmi a fare una giustificazione, ma intendo………..ere il decoro della carica a cui sono stato elevato dalla fiducia degli elettori e del patrio Consiglio.
Il sig. cav. Giovanni Burdese, con lettera 8 settembre 1896, al protocollo comunale N. 2488, propose al Comune di acquistare il villino in Vergato dal genitore lasciato a lui in godimento ed al figlio Ercole in proprietà, pel prezzo di L. 12,000; esprimendo sentimenti affettuosi verso il nostro paese, ed esprimendo il nobilissimo pensiero di veder sorgere nella stessa villa dove suo padre trascorse gli ultimi anni di vita, la benefica istituzione dell’Asilo infantile dallo stesso promossa e voluta.

La tenuità del prezzo indicato dal proponente costituiva un indubbio vantaggio per il Comune, ed a proposta della Giunta da me presieduta, il Consiglio comunale, in numerosa seduta del giorno 11 ottobre 1896, votò alla unanimità questo ordine del giorno:
« Il Consiglio

« volontà del compianto e indimenticabile cav. Giambattista Burdese, che « tanti ricordi di affetto e di gratitudine ha lasciato nell’animo dei Vergatesi,

« Delibera

« L’ accettazione dell’ acquisto della villa e dell’ adiacente terreno suddetti « pel suindicato prezzo di L. 12,000 per istituirvi ed attuarvi in essa l’Asilo « infantile Burdese, incaricando la Giunta di accelerare e di compiere definitivamente nei modi e termini di legge tutte le pratiche necessarie all’acquisto « dello stabile suddetto entro il termine di mesi sei, onde presto si possa « salutare con plauso di tutti il sorgere di un istituto che risponde « ad una delle più sentite necessità della civile educazione e di esprimere « al sig. Giovanni Burdese e figlio Ercole l’alto compiacimento e la viva « riconoscenza per la generosa intenzione che presto a loro onore e ricompensa si tradurrà in un fatto compiuto. »

Il mercato boario e sullo sfondo, villa Burdese, Piccinelli e l’asilo Burdese appena costruito

La locale R. Sottoprefettura, con nota 22 ottobre 1896 N. 2765, al protocollo comunale N. 2880, chiese che la pratica venisse istruita in conformità di quanto prescrive l’art. 2 del regolamento 26 luglio 1896 n.361 per l’esecuzione della legge 21 giugno 1896 N. 218 circa l’autorizzazione nei Comuni ad acquistare stabili; ed io, quale sindaco, con foglio 27 ottobre 1896 N. 2893, dopo già avere con precedente lettera 18 settembre 1896 N. 2488 espressi il ringraziamenti della Giunta al sig. cav. Giovanni Burdese per la sua generosa offerta, comunicava al medesimo il deliberato consigliare, e lo interessava a predisporre quanto doveva da……… corrispondere alla richiesta sottoprefettizia, non senza rinnovargli con effusione le attestazioni dell’ indelebile riconoscenza della Rappresentanza municipale.

L’amministrazione dal canto proprio stava preparando ciò che doveva tornare utile al più sollecito corso dell’ affare, quando le pervenne la seguente lettera:

Giovainni Burdese

– Molino a Cilindri in PARMA
Ill.mo Sig. Gaetano Ronzani Sindaco di Vergato
Parma; li 17 novembre 1896.
« Circa due mesi or sono d’intesa con mio padre feci la proposta a « questa Onorevole Giunta di cedere il villino di mia proprietà per L. 12,000 « al Municipio di Vergato da lei degnamente rappresentato.

« Ora però dopo avere meglio riflettuto e visto che la cosa andando « troppo per le lunghe m’ impedisce di servirmi della somma allo scopo prefìsso, sono venuto nella decisione di non cederlo più.

« Le sarò grato se vorrà accusare ricevuta della presente per mia tranquillità ecolla medesima stima e osservanza.

approvo quanto sopra                                Dev.mo

F°- Giovanni Burdese                                  F° – Ercole Burdese

Notisi che, come altrove si è accennato, la proprietà del villino Burdese apparteneva al figlio del sig. cav. Giovanni Burdese, e che trattandosi di un minorenne sarebbero occorse speciali competenti autorizzazioni per trasferirla in altri, e che anche per questo motivo non doveva e non poteva parere soverchio il termine di sei mesi assegnato dal Consiglio comunale per il compimento di tutte le pratiche di legge necessarie alla definitiva stipulazione del contratto.

Ad ogni modo, di fronte al ritiro della proposta di cessione al Comune del villino Burdese, il Consiglio in seduta 24 gennaio 1897 dovè indursi alla seguente deliberazione :

« Il Consiglio,

« Per quanto la lettera di un minorenne, sebbene convalidata dal genitore del medesimo, non dovesse minimamente prendersi in considerazione « da un corpo deliberante, pure per la propria dignità ritiene pronunciarsi « su di essa, e

« Delibera

« Di revocare come revoca il deliberato dalli 11 ottobre 1896 riguardante « l’acquisto del villino Burdese per destinarsi a sede dell’ erigendo Asilo infantile, per modo che le pratiche fatte fin – l’esecuzione del deliberato stesso, sono da reputarsi come ……. perfettamente nulle ».

Questa la storia vera, documentata delle trattative officiali passate fra il Comune ed i signori Burdese intorno alla vendita del loro villino ; e parmi che sia così eloquente da sfatare le calunniose insinuazioni con le quali si tenta di sorprendere la buona fede del pubblico.

Posso poi aggiungere che non ho mancato di fare anche le mie particolari doglianze al sig. cav. Giovanni Burdese pel modo onde ha disdetta la proposta cotanto vantaggiosa fatta al Comune, ottenendone il non desiderato risultato di vedere raffreddati quei rapporti cordiali che tra me e lui erano sempre per lo innanzi interceduti.
Tutto ciò valga per gli onesti, che nei loro apprezzamenti e giudizii non si lasciano vincere da spirito partigiano o da più ignobili sentimenti; quanto agli insinuatori non ho che da augurarmi che si facciano palesi, per poterli deferire al magistrato.

Vergato lì 8 novembre 1899   Gaetano Ronzani sindaco di Vergato

Documenti; Archivio Ronzani

L’asilo Burdese negi anni successivi si farà nella posizione attuale grazie al lascito al Comune di Vergato della famiglia Burdese.

Consulenza: Enrico Carboni.

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