La Festa di via Bacchetti, seconda edizione, storia di gente che non dimentica

2017/06/25, Vergato – La Festa tradizionale di via Bacchetti, rilanciata dopo anni e anni per una promessa fatta da Amelia Ferri durante le registrazioni del docufilm “C’era una volta…via Bacchetti” ha trovato la seconda edizione nella data tradizionale del 31 maggio, data dell’antica festa. Rinata, potremmo dire, una domenica pomeriggio, quando Amelia e Tullio ci mostrarono una serie di foto dei loro ricordi di famiglia. Dagli album e dalle scatole, ecco riapparire sartine e carabinieri, bambini e tavolate con fiaschi di vino…ecco…la festa di via Bacchetti riapparire. Alle giovani generazioni “sarà loro compito” come direbbe MaLa, fare in modo che la festa non ritorni dentro a una scatola o dato i tempi moderni su una chiavetta.

Dopo la cerimonia religiosa, presieduta da don Silvano, con il rosario al cimitero vecchio in via Lolli, la processione fino alla vecchia chiesa di Piazza Capitani della Montagna, distrutta dai bombardamenti, ricordata dalla colonna, si è conclusa ancora una volta nell’allegria tipica di un tempo dove la gente si riuniva fuori dalle porte a parlare e scherzare in compagnia, casomai con l’accompagnamento di una buona bottiglia, dolci e cibarie preparate dalle famiglie locali. La partecipazione informale del sindaco come della “televisione” di LuPi e MaLa non ha fatto che rendere più partecipativa la festa realizzata con il supporto degli abitanti della stessa via. Un’esempio da seguire per altre vie del paese? Perchè no!

La storia della festa in una sintesi di Alfredo Marchi
Questa tradizionale ricorrenza risale alla fine del 1800 come devozione ad un’immagine della Madonna con Bambino posta sul muro di una casa dove si trovava il vecchio cimitero di Vergato, nella parte terminale di via Bacchetti.
Fu in questo luogo, infatti, che all’inizio del 1800 venne traferito il cimitero che si trovava dietro la piazza centrale del paese, presso la chiesa parrocchiale.
Questa spostamento avvenne come conseguenza dell’editto napoleonico che prevedeva che in tutti i territori sotto la sua giurisdizione,  i cimiteri venissero trasferiti al di fuori del centro abitato.
Questa nuova ubicazione non durò però per molto tempo, perché il tracciato della nuova linea ferroviaria doveva passare proprio da quel luogo.
I vergatesi, quindi,  cinquant’anni più tardi, si videro costretti a trasferire nuovamente le salme dei propri defunti in un nuovo Camposanto, quello in uso ancora oggi.
Fu così che a vegliare su quel sacro terreno del vecchio cimitero, rimase una Madonnina in ceramica che raccolse la devozione degli abitanti di via Bacchetti.

 

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