Ferdinando Petri sull’assemlea pubblica del 14 novembre

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2017/11/15, Vergato – Ferdinando Petri in veste di “inviato” ci informa sui contenuti dell’assemblea organizzato dai sindacati dei pensionati sulla riorganizzazione ospedaliera (vedi in fondo alla pagina).

Sono stato alla mega-assemblea dei pensionati, pur non essendo iscritto a nessun partito o sindacato. Saletta piccola, una trentina le persone presenti, due sindacalisti, la signora Capri vicesindaco in rappresentanza del comune (sindaco assente perchè malato, auguri di pronta guarigione e se dovesse aver bisogno dell’ospedale ne approfitti adesso finché c’è, dopo chissà…). I sindacalisti espongono quello che già si sapeva: resta (fortunati noi) il pronto soccorso, chirurgia-ortopedia va a Porretta per gli interventi importanti, la robetta resta qui perchè (dicono) a Porretta ci sono standard di qualità che qui non si possono raggiungere (e tutti i soldi spesi nove anni fa?) e poi qui non è antismica (e tutti i lavori fatti da poco? che progetto era? La sismica è legge da un tot di anni!), ci danno bel 5 (cinque!!) posti letto in più. Morale: i sindacati spacciano per ottimo risultato della trattativa una caramella già succhiata, una minestra riscaldata, un piano che è la fotocopia di quello che ci illustrò la direttora AUSL (ndr; Chiara Gibertoni) nel consiglio comunale aperto al pubblico dello scorso aprile, a parte la chiusura del pronto soccorso che non hanno avuto la faccia di portare a compimento perchè si sarebbero rivoltati anche i morti. Tutto qui il grande lavoro dei sindacati con i loro 6000 o 600.000 iscritti? Da povero e libero cittadino mi aspettavo molto di più e di meglio, forse ho fatto bene a non iscrivermi da nessuna parte… Molte, comunque, le voci critiche, riunione correttissima e rapporti cortesi anche se divergenti. Qualche pacata preoccupazione espressa anche dalla vicesindaco, molto circostanziato e preciso l’intervento critico dell’amico Roberto Baraldi che cita testualmente il verbale con gli interventi della Gibertoni e del Quargnolo, poi alle 11,30 puntuale la riunione finisce, tutti a casa con un freddo boia e meno male che non nevica più, resta un senso di vaga delusione, questo piano in versione ridotta (ma sempre deleteria) passa anche grazie ai (nostri?) sindacati, che si sono fatti in quattro, anzi in otto, per dimostrarci quant’è buono e giusto. E per convincerci che nella sanità tenere le cose come sono è un errore, bisogna evolversi e accettare le novità. E poi (ma questa è una malignità che dico io) c’è sempre la sanità privata che non aspetta altro che i nostri soldi (di noi ricchi pensionati…) per darci fior di servizi, quelli che avevamo e che tra poco non avremo più. Peccato davvero, dopo i sindaci che alzano la manina per approvare il piano e se ne tornano a casa felici e a testa alta nonostante il malcontento dei cittadini, ora anche i sindacati. A quale santo dovremo votarci, di qui in avanti?

Vergato – Riorganizzazione sanitaria e ospedaliera, assemblea pubblica martedì 14 novembre ore 9,30

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