Premiato il lavoro di squadra dei Sindaci dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese – In arrivo 15 milioni

2021/08/06, Vergato – Pinqua, 15 milioni per progetto dal titolo “Fragile a chi?”

E’ stato premiato il lavoro di squadra dei Sindaci dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bologna, infatti, il progetto presentato al Ministero per le Infrastrutture è giunto all’85esimo posto a livello nazionale.

E’ unanime la soddisfazione espressa dai Sindaci dell’Unione dei comuni dell’Appennino Bolognese per il finanziamento ottenuto con il Progetto nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) previsto dal Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims). Il progetto, elaborato dall’Unione, è stato fatto proprio e presentato dalla Città Metropolitana giungendo all’85esimo posto nella graduatoria nazionale.

Il finanziamento, pari a 15 milioni di euro, riguarda 18 interventi per quasi 100 alloggi sociali, tra riqualificazioni e nuovi, servizi rivolti alla terza età, agli studenti, alle persone disabili, spazi per attività culturali, orti sociali, skatepark, una velostazione, una passerella pedonale sul fiume Reno e spazi per l’accoglienza turistica.

Il progetto è un vero e proprio piano strategico territoriale legato all’abitare l’Appennino. La portata innovativa del progetto pone al centro l’abitare come politica integrata di inclusione, benessere e contrasto alle fragilità, passa attraverso la sostenibilità sociale e un modello di governance innovativa più vicina alle persone e ai territori e aperta al dialogo e alla partecipazione e in grado di promuovere il ruolo dei cittadini. Attraverso un piano territoriale di politiche integrate e di interventi diffusi,  s’intende assicurare una rete di risposte territoriali ai diversi bisogni attraverso servizi di prossimità che pongono la casa al centro. L’esperienza nell’Appennino insegna che se le politiche non sono integrate, le logiche di esclusione lo sono perfettamente: perdere risorse infatti produce effetti a catena. Sul piano di comunità, l’Appennino che si spopola porta a deprimere le risorse di una parte significativa del territorio metropolitano. Sul piano individuale, perdere la casa significa entrare facilmente in un circuito di fragilità e di esclusione crescente.

Da qui il titolo, volutamente provocatorio del progetto, “FRAGILE A CHI?” PIANO TERRITORIALE INTEGRATO PER LA GESTIONE INNOVATIVA DELL’ABITARE NELL’APPENNINO BOLOGNESE.

IL progetto può rappresentare un nuovo modo di decidere e pensare il nostro Appennino, non più come territorio in difficoltà, ma come laboratorio territoriale di sperimentazione di soluzioni di innovazione e di integrazione, per agevolare la fruizione delle opportunità e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro da parte delle famiglie. Il tutto sfruttando e valorizzando le diverse vocazioni del territorio in funzione del bisogno. Gli interventi, infatti, sono localizzati su tutto il territorio proprio per valorizzare la possibilità di cogliere le opportunità presenti, sfruttando i servizi disponibili.

Una proposta “Adeguata” perché calata sulla realtà territoriale dell’Appennino, quindi non standardizzata, “coerente” perché i vari interventi e misure che costituiscono la proposta sono stati individuati in modo organico e strategico con l’obiettivo di valorizzare le risorse e le peculiarità dei vari territori comunali, “innovativa” perché il governo e la gestione avvengono in maniera unitaria a livello territoriale, superando i confini amministrativi, nella prospettiva di creare un’infrastruttura sociale per il territorio.

L’obiettivo di migliorare la qualità dell’abitare in Appennino, promuovendo uno stile di vita sostenibile, tornando ad abitare luoghi più a misura d’uomo, caratterizzati da ritmi più lenti e sostenibili, lontani dallo stress e dal traffico tipici dei grandi centri urbani, più salubri e confortevoli in termini ambientali, in un contesto di sostenibilità economica e di sviluppo di capitale umano, rappresenterebbe un valore aggiunto non solo per la montagna ma per tutto il territorio metropolitano, alleggerendo l’alta tensione abitativa dei centri urbani più sviluppati e i conseguenti effetti negativi in termini climatici, di traffico e di salute.

Maurizio Fabbri, Presidente dell’Unione: “Questo è un risultato straordinario. Il bando era principalmente rivolto ai grandi centri urbani d’Italia, ma grazie ad un lavoro di grande collaborazione fra Unione e Città Metropolitana, siamo riusciti a valorizzare quelli che di solito sono i nostri punti deboli. Il lavoro che stiamo facendo come Unione, all’insegna della collaborazione e dell’interesse territoriale prima che dei singoli comuni, sta dando frutti importanti. Senza l’Unione non avremmo nemmeno potuto pensare di partecipare a questo bando e di conseguenza avremmo perso questa straordinaria occasione. Credo debba servire da esempio virtuoso per l’immediato futuro, perché solo con una visione ampia del territorio possiamo pensare di invertire il declino in atto da troppi anni.” 

Fonte; Ufficio Stampa Unione dei comuni dell’Appennino bolognese

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