Storie di emigranti vergatesi – 4 – USA

2 STALLONE di Montepastore

2013/05/18, Vergato – Continua con la quarta puntata la Storia di emigranti vergatesi:
DA VERGATO AGLI STATI UNITI a cura di Alfredo Marchi
Come per il Brasile anche per l’emigrazione vergatese verso gli Stati Uniti d’America abbiamo potuto conoscere ulteriori ed interessanti notizie dalla ricerca condotta da Lorenza Servetti e da Carlo Dogheria di Budrio. Non stiamo qui a ripetere le difficoltà del viaggio in nave, poi in treno e nei centri di accoglienza per il controllo degli immigrati di cui già ne avevamo accennato parlando del Brasile. Vogliamo però far brevemente notare come, anche per chi andava negli Stati Uniti, per molto tempo quella terra non si rivelò quel paradiso promesso. All’inizio del ‘900 vi fu un flusso migratorio dal nostro appennino verso le terre del delta del Mississippi, dove si trovavano le più importanti piantagioni di cotone. In questi anni i grandi cotonieri avevano intensificato la loro ricerca di manodopera a basso costo per sostituire i neri e, con mezzi anche illegali contrari alla severa legge americana sull’immigrazione, avevano rimesso in piedi una rete di agenti e subagenti che ingaggiavano, con false promesse, manodopera anche in Italia. Infatti, quando i nostri emigranti arrivarono là trovarono terre paludose anziché fertilissime, alloggi in palafitte con zanzare anziché comode abitazioni, il costo del viaggio che gli veniva detratto dalla paga anziché essere gratuito come promesso, venivano pagati con una moneta “il token” che poteva essere spesa solo allo “store” il grande emporio controllato dal padrone. Per non parlare poi della malaria, della difficile convivenza con i neri da una parte e con i cittadini americani dall’altra, del divieto di contrarre altri lavori e dei debiti da usura contratti con il padrone. Ecco alcuni nominativi, recuperati dalle liste di sbarco nel porto di New York, delle famiglie che emigrarono dal comune di Vergato all’inizio del XX secolo con alcune delle loro storie recuperate da Lorenza Servetti e Carlo Dogheria tramite corrispondenza e-mail con discendenti delle famiglie emigrate nel 1905.
1896 – Polmonari Egisto con la moglie Ernesta Poli e i figli Teresa e Giuseppe. La moglie, tornata in Italia nel 1900 per la morte del marito, vi ritorna nel 1905 assieme ai figli Teresa ed Ezio per recarsi a Ladd (Illinois) dal cognato/zio Pietro Polmonari.
1902 – Guernelli Giuseppe di Angelo, va a lavorare nelle miniere di carbone a Sandoval (Illinois). Nel 1912 torna in Italia e riparte con la moglie Imelde ed andrà ad abitare a Glenridge (Illinois). Nel 1914 viene raggiunto dal fratello Augusto. Vivono assieme alla famiglia di Natale Delucca di cui è cognato.
1903 – Borgognoni Luigi partito forse da solo. Lo ritroviamo però a Landis (New Jersey) con la moglie Jennie (italiana) e i figli Rena e Bennie.
Coppi Rinaldo, diretto a San Francisco.
1904 -Benedettini Emilio con la moglie Rosa e i figli Zelinda, Isolina, Giovanni. Si stabiliranno a Tensas Parish (Luisiana), poi a Natchez (Mississippi).
-Venturi Giuseppe si reca dal Brasile (dove era emigrato nel 1897) a Reno (Nevada) dove probabilmente lo aspettava già la moglie Giuseppina e il figlio Leo.
1905 -Cerasi Antonio con i fratelli Virginio e Augusto. Sono diretti a Vicksburg (Mississippi).
Virginio si sposerà con Iosphine (italiana) e avrà tre figli e tre figliastri. Augusto si sposerà con Ester (italiana), vivrà a Cincinnati ed avrà sei figli.
-Domenichini Ernesto, celibe, diretto a Vicksburg (Mississippi).
-Gamberi Virginio, vedovo, col figlio Roberto diretti a Vicksburg (Mississippi). Roberto sposa là Amelia Mascagni (anche lei emigrata da Vergato), abiteranno poi a Natchez (Mississippi) dove avranno otto figli. Di questi figli: Aristo Robert ha una drogheria, Freddie possiede dal 1987 la “Gamberi Farm and Feed Supply” che commercia in animali mangimi e piante, Joseph Robert Antony succede al padre nel negozio di scarpe. Molti ancora i figli e i nipoti di cui conosciamo i nomi.
-Guerrini Celestino, diretto a Ladd (Illinois) dove lo attendono là moglie e figli.
-Mascagni Giuseppe, di Giovanni e Anna Belletti, con la moglie Maria Ricci di Fortunato, di Tolè e i figli Silvio (Celio), Emilia (Amelia), Teresa, Silvia. Sono diretti a Vickburg per poi in seguito trasferirsi a Natchez (Mississippi) dove nasce Aristo. Fa il contadino, ma si dedica anche, come fanno altri italiani, alla produzione illegale di alcool e gestisce una lotteria clandestina. La moglie Maria, anche lei analfabeta, faceva l’ostetrica nelle case degli italiani di Natchez. Nel 1920 I figli Teresa ed Aristo hanno un negozio di alimentari. Nel 1916 l’altra figlia, Emilia, sposa il calzolaio Roberto Gamberi, altro emigrato da Vergato sulla loro stessa nave e hanno 4 figli. E’ il primo matrimonio celebrato nella chiesa
dell’Assunzione di Natchez. Un altro figlio, Silvio, sposa Genoveffa Verucchi, anche lei emigrata da Vergato, ed hanno cinque figli. Di questi, Henry, apre un supermercato e negli anni ’60 viene in visita da
parenti a Vergato. I tre figli di Henry hanno famiglia, figli e lavori di prestigio, vivono in vari centri della Luisiana. Un altro figlio di Silvio, Charle Joseph Mascagni, sposa un’americana di origine irlandese/scozzese ed ha cinque figli. Due di questi gestiscono ancora oggi a Natchez un ristorante molto nominato, il “Lil Dagos”, tappezzato di fotografie che narrano la storia delle famiglie modenesi e bolognesi reclutate per lavorare a Mound (Luisiana) e poi trasferitesi in parte a Natchez.
Nei giorni di festa i Mascagni preparano i “tountlòin” che hanno poi scoperto essere i nostri “tourtléin”, ma anche le lasagne e la parmigiana.
-Rubini Giuseppe con la moglie Adele e i figli Genoveffa, Virgilio, Antonio e Erminio (2 mesi). Sono diretti a Vichsburg (Mississippi). Nel 1910 lo troviamo a Natchez dove fa l’orticoltore ed ha altri 3 figli.
-Verucchi Evangelista, fu Angelo e fu Baccolini Candida, con la moglie Matilde Gruppi e i figli Giovanni, Genoveffa, Alfredo, Colomba e Ciarino, sono diretti anche loro a Vicksburg (Mississippi) per poi andare a lavorare nei campi di cotone a Mound (Luisiana). Assieme ad altre famiglie di Vergato e di Savigno, nel 1908 viene organizzata una fuga notturna collettiva, piantando in asso il tirannico cotoniere di Mound con cui si erano indebitati e li aveva tenuti come schiavi. Dopo un percorso per via terra e fiume di 125
chilometri arrivano a Natchez con anche gli altri due nuovi figli Candida e Raffaele, nasceranno poi Agostino, Cecilia e Angelo (10 figli in tutto). Nessuno di questi è oggi più in vita: l’ultimo ad andarsene è stato, nel 2004 il più piccolo, Angelo. Ancora vivi, per lo più rimasti a Natchez, sono quasi tutti i loro 31 fra figli e figlie di cui conosciamo molti dei loro nomi. Alcuni di loro vivono ancora in via “Verucchi Road” a Natchez, la via dove il capostipite costruì la sua casa. Come già avevamo visto nella puntata sull’emigrazione in Brasile, la famiglia di Evangelista la troviamo in Italia nel 1901, dopo tre anni di duro lavoro in una piantagione brasiliana di caffè, per poi ripartire per gli Stati Uniti altri quattro anni dopo. La storia di questa famiglia si intreccia, a Natchez, con quelle di altre famiglie della nostro appennino.
Un figlio, Raffaele Verucchi, fa il pugile professionista e combatte col nome di Lil (Piccolo) Mussolini diventando campione del Mississippi, Arkansas e Louisiana. “Evangelista (Gisto) “the old man”, biondo e occhi azzurri (così lo descrivono, ma il passaporto parla di occhi e capelli castani…), è un uomo determinato, testardo, un padre padrone… Non imparerà mai l’inglese, non vorrà mai chiedere la cittadinanza americana e fa battezzare con i nomi italiani anche i figli nati in America, a differenza di quanto facevano spesso gli emigranti. Ci pensano poi i ragazzi, appena possono, a cambiarselo il nome, per sentirsi un po’ meno diversi… Sua moglie Matilde non ha mai smesso di provare nostalgia per la sua grande famiglia d’origine rimasta a Vergato (Tolè) e ogni volta che un figlio le chiede di raccontargli dell’Italia si mette a piangere.
1906 -Venturi Luciano lascia la famiglia a Vergato diretto per East Lyme (New London, Connecticut) dove l’aspetta il fratello Domenico, già residente a Camugnano. Lavorano insieme in una cava di granito. Nel 1913 Luciano torna in Italia dalla moglie Giuseppina, poi torna dal fratello, non si sa se da solo o con la famiglia).
1911 -Armaroli Augusto di Guido, fa il cuoco a Brooklyn, New York. Là sposa Ercolina e hanno una figlia, Thelma. Nel 1924 vanno in visita in Italia, poi lo ritroviamo, ancora come cuoco, a Chicago.
-Romagnoli Domenico è diretto a Hartshorne (Oklahoma) presso il cugino. Viene raggiunto nel 1912 dalla moglie Geltrude Palmieri di Ernesta, con lei viaggiano la cognata Giulia di Gaggio Montano che porta con sé la figlia Ida e vanno a raggiungere il marito-padre Luigi a Summit Hill (Pensylvania).
1912 -Tattini Gaetano si dirige in Pensylvania dall’amico Ferdinando Sarti. La moglie Giuseppina resta a Vergato.
1913 -Ugolini Giuseppe, di Clelio, scapolo. E’ diretto a Galeton (Pensylvania) dal cognato Aldo Vannini.
-Vannini Evaristo, di Doralice, scapolo, nato a Grizzana ma residente a Vergato. E’ diretto a Galeton (Pensylvania) dal fratello Aldo.
-Vannini Ottorino, di Paolo, nato a Marzabotto ma residente a Vergato, anche lui diretto a Galeton dal cugino Aldo Vannini. Nel 1920 è raggiunto a Detroit dal fratello Fernando (nato a Marzabotto, ma residente a Riola di Vergato). Vive facendo il cameriere per vari anni a New York assieme alla moglie americana. Negli ultimi anni di vita si trasferiscono in Florida. Molte storie di famiglie emigrate da Vergato e da comuni limitrofi si accomunano a Natchez, città di 18.500 abitanti sul fiume Mississippi. Il suo nome deriva dalla tribù indiana dei Natchez che qui stazionava. Fu fondata nel 1716 da coloni francesi, divenne un importante centro commerciale ed agricolo.
Dal racconto di Lorenza Servetti e Carlo Dogheria riportiamo alcuni brani:
“La colonia italiana di Natchez iniziò la sua storia più di cento anni fa, quando una decina di famiglie, per lo più dell’Appennino Bolognese, con pochi bagagli e tanti bambini, attraccò alle rive del grande fiume Mississippi, in fuga da un tirannico cotoniere di Mound per cui lavoravano quasi come schiavi. Era il 1908 … A Natchez la vita acquista colori più rosei. Qui lavorano su terreni affittati loro a condizioni oneste e qui coltivano soprattutto delle verdure che vendono al mercato cittadino con carretti che percorrono quotidianamente una ventina di chilometri fra andata e ritorno.… Vita dura ma vivibile, sorretta com’è da una forte solidarietà… anche con lavori collettivi, come la cottura del pane in un unico forno in comune. Ricorda un discendente: “Lo si faceva una volta alla settimana, ogni famiglia in un giorno diverso, così se qualcuno lo finiva, poteva andare a prenderne da un amico. Se non si fossero aiutati a vicenda non ce l’avrebbero fatta. Lavoravano assieme, giocavano assieme. Lavorare uno nel campo dell’altro:cose che non se ne sentono più, oggi”…. Alcuni italiani avevano alambicchi per la produzione illegale di alcool. Per questo Evangelista Verucchi subì un arresto e la figlia Candida aggredì l’agente per impedire l’arresto… Si continuavano a coltivare usanze portate dalla terra d’origine e alcune duravano fino alla seconda e terza generazione, come quella che il primo dell’anno doveva essere un uomo ad entrare per primo in casa a fare gli auguri. O l’abitudine delle nostre donne di coprirsi il viso dal sole quando lavoravano per evitare di abbronzarsi… E molti degli anziani continuarono ad usare il loro dialetto. Così nelle testimonianza dei discendenti si ritrovano anche parole forse dialettali di cui essi non sanno più il significato e che sarebbe bello studiare. … “. In una foto del 1948 vediamo Evangelista Verucchi disfare un maiale, tradizione montanara che rimarrà ancora, per alcuni decenni anche nella nuova patria. A Natchez i nostri contadini riuscirono poi ad acquistare il terreno dove lavoravano, i Verucchi ne avevano 40 acri (16 ettari) e vi costruirono la loro abitazione. Nella casa di Verucchi Evangelista viene anche celebrata la messa domenicale per alcuni anni, fino cioè al momento in cui “il padre Patrick Hayden costruisce coi suoi soldi, per la comunità italiana, la piccola chiesa dell’Assunzione…. “ A Natchez i legami famigliari delle famiglie emigrate dal nostro appennino si intreccia fra di loro.Genoveffa Verucchi di Vergato, sposa Clelio Mascagni di Vergato; l’altro fratello, Raffaele Verucchi, sposa Emma Stallone (Stalloni?) emigrata da Monte San Pietro; l’altra sorella, Colomba Verucchi, sposa Premo Stallone (Primo Stelloni?); Joseph Stallone sposa Mary Benedettini di Vergato, Mascagni Emilia di Vergato sposa Roberto Gamberi anche lui di Vergato. A Natchez si trovano varie attività commerciali gestite da discendenti di nostri emigranti, fra queste il ristorante “Lil Dagos”-, come dire “piccoli italianacci, di cui già ne abbiamo parlato a proposito della famiglia Mascagni. “Charles jr. Mascagni, nipote di Clelio Mascagni e Genoveffa Verrucchi, vive a Baton Rouge, la capitale della Luisiana, a 150 Km da Natchez ed è un dirigente della fabbrica Coca Cola che si trova in quella città dove vivono pure un fratello e due sorelle. Carles è stato il più prezioso collaboratore della raccolta di materiali per questa storia. … soprattutto, in seguito a questo lavoro collettivo, a Charles è venuto il desiderio di sapere se a Vergato, o in qualche altro paese dei dintorni, vivono dei suoi lontani parenti. … intende venire a Vergato e alla sua futura spedizione si sono già prenotati il fratello Paul e il cugino Kennet, avvocato a Shereveport.


FOTO:
1) La famiglia Benedettini a Natchez (Mississippi). La terza da sinistra in piedi è Mary che
sposerà Joseph Stallone. Anni ’20
2) La famiglia Stallone originaria di Montepastore a Natchez.
3) La famiglia Verucchi davanti la loro casa a Natchez. Da sinistra, in piedi: Angelo “Carlie”
(1916-2004), Genoveffa (1898-1962), Agostino (1911-1981), Colomba (1901-1997),
Raffaele “Fink” (1908-1981), Candida (1907-1955), Alfredo (1900-1990). Seduti: Cecilia
(1914-1979), Evangelista “Gisto” (1871-1955), Matilde (1873-1931) , Chiarino “Mike”
(1903-1961). Nell’angolo: Giovanni (1895-1986).
4) Verucchi Genoveffa, Colomba, Candida, Cecilia. Fine anni ’20.
5) Mascagni Giuseppe (1861-1936), la moglie Maria Ricci (1868-1931), una figlia e il figlio
Aristo a Natchez.
6) Natchez nel 1900.
7) Natchez, la chiesa dell’Assunzione dove si raccoglievano i nostri emigranti.
8) Natchez (Mississippi), fine anni ’10 del Novecento.
Da sinistra: Aniceto Vicinelli (di Montepastore), Gaetano Dall’Olio (di Medicina), Raffaele
Corazza (di Budrio), Celio Mascagni (di Vergato), Edoardo Stallone (di Montepastore), uno
sconosciuto, Giuseppe Mascagni (di Vergato).
9) Natchez, Verucchi Evangelista “Gisto” e il maiale. 1942.

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