Monte Cavalloro – Geosito di rilevanza locale: L’importantissimo affioramento di “Oligoclasite” così denominata da Bombicci nel 1868

2023/03/08, Vergato – Monte Cavalloro – “S.O.S. Monte Cavalloro”: Un progetto che porta avanti il prof. Dario Mingarelli ma non solo… Si partirà con una mostra fotografica al Molino Cati (in allestimento) e una conferenza aperta a tutti coloro che hanno qualche cosa da dire o da fare in merito al progetto. Quel che conta è che se ne parli e si esamini cosa ognuno di noi può fare. Ma per fare bisogna conoscere e per questo che il professore parte, su queste pagine, con la raccolta di studi e notizie già disponibili, elementi base per arrivare a quello che si vuole ottenere.

Emilian-Romagnol: Varghè (Vergà), Zitè metropolitèna ed Bulåggna (Pruvénzia ed Bulåggna), Emîlia-Rumâgna (Emélia-Rumâgna; Emégglia-Rumâgna), Itâlia

Ecco le notizie interessanti e poco conosciute sul geosito dove risiedono importanti costruzioni come Casa Monzone, le Grotte di Soprasasso, la chiesa in parte diroccata di San Giorgio di Montecavalloro ed ora scopriamo anche lo spuntone di roccia dell’Oligoclasite di Bombicci rilevata e “battezzata” nel 1868.

Monte Cavalloro – Geosito di rilevanza locale

Monte Cavalloro (Montecavalloro) – Geosito Banca dati Emilia Romagna: nr. 112

Lungo il versante sinistro del Reno un piccolo contrafforte roccioso espone il membro conglomeratico delle Arenarie di Loiano. Nei calanchi sottostanti, tra le Argille a Palombini delle unità liguri spicca l’importante affioramento dell’Oligoclasite di Bombicci. Oligoclasite di Monte Cavalloro – Foto Archivio Servizio Geologico Monte Cavalloro – Foto Archivio Servizio Geologico Monte Cavalloro dopo la frana del 2010 – Foto Archivio Servizio Geologico Geografia

  • Comune VERGATO (BO)
  • Superficie totale: 40.71 ettari.
  • Quota altimetrica minima 270.3 m. s.l.m., quota altimetrica massima 454.8m. s.l.m.
  • Località Ca di Verona (Comune di VERGATO – BO)
  • Località Monte Cavalloro (Comune di VERGATO – BO)

Perimetro geosito e Carta geologica

Perimetro geosito e Carta geologica

Descrizione

Area della geologia complessa lungo il versante sinistro del Reno, a ridosso dell’abitato di Vergato, dove spicca un composito contrafforte roccioso lungo il quale è ben esposto il membro conglomeratico delle Arenarie di Loiano (Membro di Monzuno).

Nell’adiacente bacino del rio Bandita, parzialmente interessato da erosioni calanchive, tra le Argille a Palombini si trova un peculiare scoglio roccioso dal colore “verde cupo”, che risalta nitidamente nel paesaggio circostante: si tratta dell’importantissimo affioramento di “Oligoclasite”, una roccia scoperta per la prima volta e così denominata da Bombicci nel 1868.“… Riconosciuta nuova, fra le rocce studiate e descritte della provincia di Bolognese, una roccia verde cupa, cristallina, assai dura e pesante a Monte Cavalloro presso Riola... La cupa tinta di quel masso ed il suo isolamento fra i circostanti terreni, oltre a metterlo ben in evidenza lo fanno riconoscere distinto da quelli, tanto per il tempo e il modo della sua origine, quanto per la composizione mineralogica: Oligoclasio associato a un pirosseno fibroso del tipo Edembergite, con quarzo e magnetite, in relazione alla prevalenza dell’Oligoclasio propongo il nome di Ologoclasite.Bombicci, 1868.

Questa particolare roccia è stata poi studiata negli anni successivi da numerosissimi autori. Recentemente Simboli et Al. (2000) ne hanno descritto in termini moderni la peculiare origine per differenziazione magmatica dei magmi ofiolitici, sino al termine classificabile come Fe-Ti-P diorite.

Altre informazioni sul geosito

Interessi geoscientifici: Petrografico – Geomorfologico – Stratigrafico – Geostorico;

Geotipi presenti: Calanchi – Rupe – Passaggio stratigrafico – Contrafforte – Oligoclasite;

Interessi contestuali: Storico – Architettonico – Paesaggistico;

Valenze: Scientifico [Importante il sito per la presenza del masso di oligoclasite] – Divulgativo;

Tutela: necessaria;

Accessibilità: facile;

Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale

Geositi vicini

Bibliografia “Monte Cavalloro: piccolo affioramento a litologie differenziate (Fe-Ti-P dioriti) del complesso plutonico “ofiolitico” (Appennino Bolognese)”

– Simboli G., Gasparotto G., Messinò Jan [2000Miner. Petrogr. Acta, Vol XLIII, pp 27-47. “Ricerche sulla “oligoclasite”(Bombicci) e su alcuni “eufotidi” dell’Appennino bolognese.”

– Gazzi P. [1961Atti Acc. Sc. Ist. Bologna, Anno 249, mem. Serie I, 186-200. “Contributo alla conoscenza della Formazione ofiolitica appenninica. Il gabbro oligoclasico (Oligoclasite di Bombicci) di Montecavalloro.”

– Bertolani M., Ferrarini M. [1949Atti Soc. Nat. e Mat. Modena, 80. “Sul giacimento e sul tipo litologico della roccia Oligoclasite di Monte Cavalloro (Bologna)”

– Bombicci L. [1889Mem. Acc. Sc Istit. di Bologna, ser.4, 1888-89, 2 tavv. “Contributo allo studio microscopico delle rocce. Fisiografia dell’Oligoclasite (Bombicci)”

– Viola C. [1888Mam. Acc. Scienze Bologna, Serie IV, Tomo IX, fasc.2. “Inclusioni di Apatite nella roccia di Monte Cavalloro”

– Capellini G. [1877Rend. Acc. Scienze Bologna, AA 1877-1878, 122 “Sulla Oligoclasite del Monte Cavalloro ecc.”

– Bombicci L. [1868Mem. Acc. Scienze Bologna, Serie II, Tomo VIII, fasc. I, pp 77-114.Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

“Luigi Bombicci, professore ordinario di Mineralogia nell’Università di Bologna, morto il 17 Maggio 1903, dopo quarantadue anni d’insegnamento, era nato a Siena l’11 Luglio 1833. A Bologna fu il primo professore di Mineralogia, come disciplina indipendente. Per l’incremento della cattedra e particolarmente del Museo, da lui creato, spiegò impareggiabile attività e spese anche del suo. Le sue collezioni mineralogiche, fra cui primeggiano quelle della Toscana e dell’isola d’Elba, la magnifica raccolta delle ambre di Catania, le collezioni degli zolfi e delle meteoriti, nonché la raccolta dei minerali dell’Appennino bolognese, prodotta delle molte escursioni da lui compiute, resteranno ad attestare perennemente la originalità e genialità sua come museologo.

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