Enrico Carboni – I Ponti del Diavolo (terza puntata)

2016/11/27, Vergato – I PONTI DEL DIAVOLO, dopo la prima puntata e la seconda puntata;

Il ponte di Case Morotti sulla Limentra di Sambuca (PT)  (terza puntata)

Procedendo verso sud e spostandoci sulla (il femminile è dovuto al fatto che siamo passati in Toscana dove così si usa) Limentra di Sambuca (occidentale o superiore), troviamo altri ponti con caratteristiche analoghe, il più rappresentativo dei quali ci sembra quello di Case Morotti, frazione del Comune di Sambuca (PT).

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Fig. 16 – Il ponte di Case Morotti, sulla Limentra di Sambuca, con l’edicola votiva sulla spalletta.

Si tratta di un antico ponte in muratura, a due archi, con due rampe di accesso in leggera salita ed una carreggiata utile per il passaggio di pedoni o carri trainati da animali. L’elemento che lo caratterizza agli effetti della nostra ricerca è dato dalla presenza sulla spalletta di destra di un’importante edicola votiva completa di cella, nicchia e copertura a due spioventi ; all’interno della nicchia si trova ancora, ancorchè consunta dal tempo e dall’incuria, una targa in ceramica invetriata raffigurante la B.V. delle Grazie in una rappresentazione molto ingenua e popolare che troviamo in situazioni analoghe datate a metà dell’800.

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Fig. 17 – Lo stesso ponte visto dal greto della Limentra con i due archi in blocchi di arenaria

In effetti la targa uguale di Fig. 20,  meglio conservata, porta la data 1865. Non può da sola costituire prova, ma solo un indizio tutto da verificare, che si tratti cioè anche della data di costruzione o ricostruzione del ponte di Case Morotti.

Fig. 18 – L’edicola votiva sulla spalletta del ponte di Case Morotti con davanzale, portalino in arenaria e la tipica copertura a due spioventi

Fig.19  -. La targa devozionale originale, ancora presente nell’edicola votiva, anche se incompleta e corrosa dal tempo, raffigura la B.V. delle Grazie ed è databile a metà dell’800, come si può dedurre dalla targa di Fig. 20, uguale, ma meglio conservata, che reca nel cartiglio la data 1865.

Fig. 20 Una targa uguale, meglio conservata, che reca nel cartiglio la data 1865.

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Il ponte versa in condizioni precarie, come testimoniano i teli arancione che indicano pericolo, ed avrebbe bisogno di urgenti interventi di manutenzione e consolidamento; alcuni volonterosi cittadini hanno segnalato tale necessità attraverso una lodevole iniziativa online definita: Salviamo il ponte di Case Morotti, che è auspicabile possa avere il successo che merita!

Ponte dei Lagacci sul F. Reno in località  Biagioni – Granaglione  (BO)

Se ci spostiamo nella adiacente vallata del Reno, in località Biagioni – Granaglione, ecco un altro ponte antico, il ponte dei Lagacci, che collega il territorio di Granaglione con il territorio di Sambuca Pistoiese. Si tratta di un antico ponte a due archi con una pila centrale che li sostiene e due rampe di accesso in salita che collegano il ponte con le rive. Riservato ora al transito dei pedoni un tempo era un importante collegamento per uomini, animali e merci trasportate a soma e sui carri.

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Fig. 21- Ponte pedonale dei Lagacci sul fiume Reno in località Biagioni, Granaglione (BO)

Anche lui presenta al centro, sulla spalletta di sinistra, in corrispondenza della pila centrale, un piccolo pilastrino in arenaria finemente lavorato. Nella cella, chiusa in alto da un timpano triangolare, un’ampia nicchia contiene una targa recente della B.V. di S. Luca, un cancelletto in ferro dovrebbe proteggere l’immagine. Sulla prima casa della sponda sinistra del torrente, all’imbocco del ponte, una maestà in nicchia presenta una Madonna consunta dal tempo ed una targa con la seguente iscrizione D  +  1742  V: F: F: probabilmente riferita alla data di costruzione della nicchia o della casa, ma potrebbe essere anche in rapporto alla data di costruzione o ricostruzione del ponte e della sua edicola votiva. Si tratta solo di una ipotesi, ma con qualche fondamento se pensiamo che accanto ai ponti spesso si trovava una casa nella quale viveva una sorta di guardiano cui spettava il compito di mantenere agibile il ponte per conto di qualche ente religioso che ne era il proprietario, ma a volte anche di riscuotere un pedaggio; quando poi si trattava di un fiume di confine accanto al ponte vi era una vera e propria dogana, con la presenza anche di armigeri, come vedremo nella prossima puntata sul ponte di Castruccio sul F.Lima a Popiglio

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Fig.22 – Pilastrino in arenaria finemente scolpita a “co” del ponte dei Lagacci

Fig. 23 – Maestà in nicchia su una antica casa all’imbocco del ponte con una consunta formella invetriata raffigurante la Madonna ed una targa con la seguente iscrizione D + 1742 V: F: F

Nella prossima puntata (quarta e ultima) verranno presentati il ponte di Olina sul F. Scoltenna in comune di Pavullo (MO), il ponte di Castruccio sul F. Lima in comune di Popiglio(PT) ed il Ponte della Maddalena sul F. Serchio in Comune di Borgo a Mozzano (LUCCA)

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