Rita Ciampichetti – I frutti dimenticati: le nespole

2023/12/26, Vergato – I frutti dimenticati: le nespole

Ho atteso che prendessero le prime brinate e che alcune iniziassero a cadere sulla morbida erba e poi una mattina mi sono decisa a raccoglierle le mie nespole, come ogni anno ho poi preparato per loro un bel letto di paglia profumata nel grande cesto che conservo apposta per questo uso e che ho collocato sopra una tavola in cantina.

Giorno dopo giorno alcune di esse matureranno e la polpa acquisendo un colorito bruno diventerà molle e dolce con un sapore molto particolare, non matureranno tutte in una volta e quindi per diverso tempo potrò beneficiare di questo altro frutto dimenticato e nemmeno commercializzato.

Perché sto parlando del frutto del nespolo comune e non del nespolo giapponese che nel corso del tempo lo ha soppiantato, ma che appartiene di fatto ad una specie diversa. I frutti del nespolo del Giappone sono di colore giallo arancio simili ad albicocche di media grandezza e presentano all’interno grossi noccioli.

Sono frutti primaverili e molti di voi li avranno visti ed acquistati nei negozi con il nome sempre di nespole, il nespolo del Giappone essendo inoltre una specie ornamentale esteticamente molto bella e che non perde le foglie si è molto diffusa in parchi e giardini.

Il frutto del nespolo comune invece è una piccola melina di colore, quando è acerbo, verde grigio chiaro, della dimensione di due tre centimetri di diametro.

Come detto una volta raccolto è acerbo ed i frutti restano duri e con sapore acido ed astringente fino a dicembre, poi il processo di lenta maturazione fa in modo che i tannini contenuti in alta percentuale nel frutto si trasformano in zuccheri fino ad una concentrazione di almeno il 20% riducendo di conseguenza l’acidità ed aumentando la dolcezza della polpa. Una nota acidula rimane sempre per la presenza di acido formico e acetico e personalmente il loro gusto mi risulta particolarmente gradito. Solitamente tolgo il picciolo inferiore e risucchio la polpa lasciando all’interno i piccoli semi e come le ciliegie una tira l’altra.

Il nespolo comune (Mespilus germanica) pare sia autoctono della regione caucasica, le prime notizie sulla sua coltivazione risalgono al primo millennio a.C. sulle rive del Mar Caspio per poi diffondersi in Asia Minore e da qui in Grecia dove venne consacrato al dio Cronos.

Ovviamente  questa pianta è stata coltivata anche dagli antichi romani in quanto la ritenevano in grado di tenere lontane dalla casa  sventure e stregonerie. I frutti erano invece simbolo di prudenza, saggezza e pazienza e forse per questo era un frutto associato alle virtù femminili, il dono di un rametto di nespole era considerato di buon augurio in occasione dei matrimoni.

In letteratura un nespolo comune famoso penso sia quello citato da Giovanni Verga nel suo romanzo più conosciuto “I Malavoglia”, infatti i Malavoglia per il Verga erano “quelli della casa del nespolo”  e questo albero viene citato in diversi passaggi del libro.

“Il nespolo intanto stormiva ancora, adagio adagio, e le ghirlande di margherite, ormai vizze, erano tuttora appese all’uscio e le finestre, come ce le avevano messe a Pasqua delle Rose.”

L’albero del nespolo ha avuto una notevole diffusione durante il periodo medioevale perché faceva parte della farmacopea domestica come pianta medicamentosa per le proprietà diuretiche, astringenti e di regolazione delle funzioni intestinali.

Le nespole, infatti, oltre ad essere ricche di tannini, contengono anche molti sali minerali come calcio, ferro, fosforo e vitamine: C, A, B1, B2, B3, quindi il loro consumo diventa particolarmente utile dopo una attività sportiva per integrare i composti persi durante la fatica e svolgere nel contempo una buona funzione antinfiammatoria.

La polpa della nespola è ricca di acqua, fibre e pectine composti che aiutano i processi digestivi rendendolo un frutto ideale nelle diete ipocaloriche in quanto induce un senso di sazietà, grazie alla presenza di pectina riduce il riassorbimento di colesterolo a tutto vantaggio dell’apparato circolatorio. La presenza di potassio poi, normalizza la pressione arteriosa contribuendo a prevenire infarto e ictus.

Anche le foglie del nespolo possiedono proprietà medicinali in grado di aiutare il nostro organismo.

Le foglie vanno raccolte a fine primavera e fatte essiccare all’ombra, vanno poi messe in un vaso di vetro per averle a disposizione durante l’inverno per la preparazione di tisane. La dose è un cucchiaio di foglie secche in una tazza di acqua bollente.

Questo infuso ha la proprietà di abbassare la concentrazione di zuccheri nel sangue quindi può essere un aiuto per chi soffre di diabete, ha inoltre come il frutto qualità antinfiammatorie e antiossidanti in grado quindi di fortificare il sistema immunitario durante il periodo invernale.

Peccato che negli anni la coltivazione di questo antico albero come il sorbo, il giuggiolo, il corbezzolo, la mela cotogna sia stata poco alla volta abbandonata.

Una volta ogni abitazione di agricoltore aveva almeno un nespolo vicino casa, oltre ad utilizzare il suo legno molto duro per lavori d’intaglio, la pianta scandiva il passare delle stagioni in quanto è il primo albero a fiorire con i suoi fiori bianchi molto belli e l’ultimo a maturare i suoi frutti ed una abbondante  fioritura del nespolo veniva considerata di buon auspicio per un ricco e abbondante raccolto di grano.

Per questo ho voluto che mio marito piantasse a Casigno oltre al sorbo, al corbezzolo e al corniolo anche due alberi di nespolo comune.

Rita Ciampichetti, 2023

NDR: Tutti gli articoli che riportano ricette vanno intesi come informazioni. I preparati vanno riservati a persone esperte sia nella raccolta che nella preparazione di prodotti che se ingeriti possono dare intossicazioni alimentari o manifestazioni allergiche.

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