Rino Nanni – La nomina a segretario della C.d.L.: Il Maresciallo Scuda e il Brigadiere Satalino mi hanno cacciato fuori…

2023/04/21, Vergato – Altre pagine di memoria. Dal libro manoscritto di Rino Nanni il giovane vergatese che ci tramanda un periodo poco conosciuto a Vergato, quello del fine guerra e l’inizio della ricostruzione civile e amministrativa di un Comune.

Pagine dopo pagine siamo arrivati a: LA NOMINA A SEGRETARIO DELLA C.d.L. (Pag. 82 – 85)

Finito lo sciopero fu deciso che assumessi la direzione della Camera del Lavoro. Mi fu assegnato uno stipendio di 12.000 lire al mese senza assistenza e previdenza, che peraltro riscuotevo a piccole rate quando era possibile. Comprai da Zibelli una bicicletta che mi costò 20.000 lire e che pagai in un lunghissimo periodo di tempo. Sono stato preso in giro spesso perchè nell’ingresso di casa, dove la tenevo parcheggiata, stendevo dei giornali per non sporcarla. Fu un periodo difficile. Facevamo il collocamento e quindi i turni ed era una lite continua. Lavoro non ce ne era e quel poco andava distribuito, ma era difficile non essere accusati di compiere ingiustizie.

I capi famiglia che lavoravano 15 giorni ogni due mesi avevano ragione di lamentarsi. Per fortuna avevo diversi collaboratori: i fratelli Colombi, Mei, Venturini e Guidoreni di Riola, Tiviroli, Pedna e Sandri della Carbona,e tanti altri. Ogni turno veniva discusso per ore, confrontato con gli altri. Eravamo costretti a fare i conti in tasca alla gente.
Avevamo formato 13 leghe fra le varie categorie, ma i più erano disoccupati, pronti ad accettare una qualsiasi soluzione. Altri fatti aggravarono poi le cose. La scissione sindacale che seguì quella socialdemocratica e lo sciopero del 14 luglio., che localmente fu diretta da un certo Fazio che poi persi di vista. La scissione non portò via molti iscritti alla C.d.L., meno di 100 su oltre 1.000 iscritti. Nessuno fra i mezzadri che erano tutti organizzati in una Lega diretta prima da Lolli Mario, poi da Melchioni Primo, infine da Sovetti Paolo sostituito poi da Nanni Remo. Meno forti eravamo invece fra i coltivatori diretti a cui davamo assistenza, ma i più erano nella Associazione degli Agricoltori e altri nella Bonomiana.
La scissione accrebbe le difficoltà a prescindere dai rapporti di forza.
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La lotta per il lavoro si indeboliva. Ricorremmo agli scioperi a rovescio. Consistevano nell’avviare dei lavori pubblici senza il finanziamento e quindi senza il salario, come forma di preclusione per aprire i cantieri. Lo facemmo sulla strada Tabina-Prunarolo (ricordo che stava nevicando! sulla strada di Oreglia e a Villa D’Aiano ove era impegnato Bernardi Renato e in altre località. Qualche cosa ottenemmo ma la forma di lotta non ebbe molti sviluppi. Lavorare senza paga non risolveva il problema della gente e non era una lotta trainante.
Ci buscammo qualche denuncia e poi capimmo che l’iniziativa non era redditizia.
Maggiori risultati ottennero i mezzadri , nell’applicazione del “lodo De Gasperi” (ripartizione al 53% per il mezzadro) che era un passo avanti della ripartizione delle castagne a 3 a 1 (2 per il padrone) e nella chiusura dei conti colonici. Una menzione particolare merita Sovetti Paolo che, con una costanza più unica che rara, non solo aveva tesserato tutti i mezzadri , ma si imponeva a Vito Carboni, dirigente da decenni degli agricoltori, acquistando un notevole prestigio. Ricordo che spesso mangiavamo insieme con Sovetti in casa dei miei genitori e ci raccontavamo le nostre esperienze. Non avevamo mai una lira nè potevamo permetterci più di un panino. Sovetti ha dato uno dei contributi maggiori al movimento contadino del vergatese. I coltivatori diretti avviarono la loro attività con la presenza di Dante Palmieri; poi, ma più avanti sarebbero venuti Tassi Cesarino da Budrio e infine Gentilini Giacomo che in quegli anni operava nella zona di Gaggio-Porretta.
Un altro fatto grave che avvenne subito dopo l’estate fu l’apertura degli uffici del lavoro, strumenti governativi che avevano anche il compito di fare il collocamento togliendolo al Sindacato.
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Le disposizioni furono chiare: chi non avesse avuta la iscrizione e il deposito del libretto di lavoro presso tale ufficio, sarebbe stato escluso da qualsiasi impiego. Sapevamo tutti cosa questo volesse dire. Quel che poi avvenne e cioè che nelle fabbriche e nell’area impiegatizia non si entrava senza il parere favorevole del Prete e del Maresciallo dei Carabinieri. La discriminazione era ufficializzata, legalizzata dagli organi dello Stato e dalla chiesa. La resistenza non mancò ed anzi fu lunga, ma alla fine com’era inevitabile i lavoratori furono costretti a ritirare i libretti e a piegarsi. Da quel momento ha inizio un periodo dove gli scioperi sono rari come mosche bianche. Alla ILM, alla Daldi, da Galliani passeranno dieci anni prima che un nuovo movimento organizzato riapra la stagione della lotta.
Tentativi ne facevamo, ma da Galliani e alla ILM come Sindacato non si entrava. Non ho tenuto il conto delle volte che il Maresciallo Scuda e il Brigadiere Satalino mi hanno cacciato fuori da queste fabbriche su richiesta dei dirigenti aziendali.
Alle lotte sindacali si sommavano quelle contro il Patto Atlantico. Ricordo in particolare la venuta in Italia del generale USA Ridgwai che ci mobilità con le scritte sull’asfalto (furono arrestati i fratelli Brascaglia che poi tornarono in Francia) e con una manifestazione di piazza che mi costò 10 giorni di carcere (condonati) e un’ammenda. Parlai sul mucchio di sassi accora presente in piazza ma fu sufficiente per la denuncia. Del resto a quell’epoca le denunce erano facili: bastava diffondere l’Unità, affiggerla ad un muro o ad un giornale murale, parlare di un argomento che il Questore “proibiva” e così via.
Negli anni più recenti i DC hanno negato queste cose cercando di dividere le colpe della situazione fra tutti i Partiti. Non sarebbe male documentare i fatti di quegli anni e aprire anche oggi un confronto.
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Il 1948 e la prima metà del 49 furono decisivi per la mia formazione. Avevamo spostato la sede alla Veranda perchè cacciati dall’ex casa del fascio.

Rino Nanni – Continua…

Guarda gli articoli precedenti; https://vergatonews24.it//?s=rino+Nanni

Nella prossima puntata: IL SERVIZIO MILITARE

Tratto dal manoscritto: Rino Nanni – ESPERIENZE E RICORDI DEL PASSATO – Aprile 1945 – Ottobre 1981

© Riproduzione riservata per testo e fotografie – Pubblicazione inedita.

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