ASPETTANDO BERENGO….
Ne sarebbe valsa la pena, una volta di più.
Berengo avrebbe trascorso il fine settimana a Porretta, accompagnato da un amico, come in altre occasioni.
Il fine settimana si sarebbe tinto di fotografia: quella vista e capita, ma mai stata così vicina.
Ci dicevamo queste cose ormai cinque anni addietro e da quel momento si sono tenute mostre (tre, per la precisione) ed è stato pubblicato un libro.
Porretta se n’è accorta, diventando nell’occasione una delle città italiane della fotografia; e lo è ancora oggi, con la benedizione del maestro ligure.
Tante cose rischiano di passare inosservate, senza la giusta riflessione; ma il nostro paese fa vivere la fotografia come pochi altri in Italia.
E’ la sua conformazione ad agevolare il tutto, assieme all’impegno di molti.
Noi, nel nostro piccolo, organizziamo mostre, eventi, corsi, proiezioni; portando avanti quei progetti che ritroveremo domani, nella nostra storia.
“Arti e Mestieri”, ad esempio, fanno già parte dell’archivio di Foto Ottica Marchi, che comunque si sta allargando lì e altrove: per lasciare quel documento che solo la fotografia può trasmettere a chi ci guarderà.
E poi ci sono gli amici, tanti, fotografi anch’essi, che ci chiamano da ogni dove, esortandoci a continuare.
E non ci adopreremo, convinti come siamo dei valori della fotografia e della nostra terra.
Già, perché scattare immagini non è solo un esercizio di estetica, ma un’espressione di contenuto: da raccontare con responsabilità.
Stiamo aspettando Berengo, però; un’altra volta a Porretta.
I 150 anni della Porrettana quasi gli impongono di tornare su quelli che sono stati i suoi binari, per anni ormai.
E’ un richiamo antico, quello del maestro; e noi dobbiamo esserne orgogliosi, anche come cittadini.
Cosa possiamo attenderci?
Un libro?
Un’altra mostra?
Non possiamo anticipare nulla; di certo però ne trarremo energia, tutti;
e Porretta continuerà il suo percorso nell’immagine, quale luogo di culto e incontro.
Gianni Berengo Gardin, qualche parola su di lui dobbiamo dirla, almeno per rispetto. 250 libri, una Laurea Honoris Causa, opere esposte in ogni dove nel mondo: questo è il fotografo ultra ottantenne.
Recentemente ha pubblicato la sua ultima fatica: il libro dei libri, quello che li raccoglie tutti. Ebbene, a pagina 302, tra le opere collettive, compare la “Ferrovia Transappenninica, il viaggio, i territori, la gente”: una piccola storia (la nostra) in un’altra infinita.
Le cose continuano, però: stiamo aspettando Berengo.
Luciano Marchi |