Il sindaco Gnudi risponde sui 54 migranti assegnati al distretto di Porretta

Massimo Gnudi sindaco

2014/09/26, Vergato – Disattesa la grande partecipazione di gente (presenti una cinquantina di persone comprese una decina da Porretta e Granaglione), auspicata o temuta, al Consiglio Comunale Straordinario, richiesto dai gruppi di opposizione a seguito delle notizie relative all’arrivo di 40 migranti in una palazzina in centro del capoluogo, il sindaco Massimo Gnudi ha aperto il dibattito con la seguente premessa:

Consiglio Comunale Straordinario- 25 settembre 2014

(ndr: trascrizione digitale automatica passibile di errori)

Buonasera,

il Consiglio straordinario di questa sera può essere l’occasione innanzitutto per un aggiornamento sul problema dell’accoglienza dei profughi nel nostro territorio .

Al tempo stesso può consentirci di ricostruire i vari passaggi che hanno caratterizzato questo problema , che in queste settimane è stato oggetto di numerosi interventi degli organi di informazione , di iniziative delle forze politiche , di attenzione dei cittadini.

E’ del tutto evidente che il tema dell’ Accoglienza dei profughi non può essere ridotto ad un problema dì carattere locale.

La questione dell’accoglienza è espressione di processi e di trasformazioni di carattere internazionale verso cui manca spesso una analisi adeguata .

Troppo spesso temi che hanno un rilievo di carattere internazionale vengono affrontati in una logica dì politica interna.

Un limite che riguarda non solo la politica ma anche l’informazione.

Nel viaggio di ritorno dalla Corea del Sud di recente papa Francesco ha apertamente parlato di una terza guerra mondiale che sarebbe in atto “a pezzetti” e si è detto preoccupato dall’indifferenza con la quale si assiste agli abomini! che sempre accompagnano i conflitti.

Conflitti che alimentano situazioni sempre più incontrollabili , per cui sarebbero molto probabilmente necessari interventi di istituzioni internazionali , quali l’Europa oppure le Nazioni Unite come è avvenuto in passato.

Proprio questi conflitti sono la causa principale di un esodo di popolazioni che fuggono da situazioni nelle quali vengono violati costantemente i diritti umani e la dignità della persona.

Rispetto al transito dei profughi è quanto mai necessario superando le rigidità del regolamento di Dublino, garantire la libera circolazione di chi ottiene lo status di rifugiato in tutti i paesi dell’area Schengen , attraverso un riconoscimento reciproco tra Stati.

Nel 2014 gli arrivi in Italia hanno superato la soglia dei 100 mila , le previsioni parlano almeno di 140.000.

Il meccanismo delle espulsioni peraltro costoso e non efficiente può ben poco. Gli arrivi riguardano solo in misura minore i migranti “economici”.

L’80 per cento degli sbarchi nel 2014 coinvolge persone che hanno diritto a qualche forma di aiuto , all’asilo o alla protezione internazionale.

Per affrontare questa situazione è stato siglato un Piano d’emergenza , che si sviluppa in tre fasi coinvolgendo il Ministero dell’Interno , le Regioni e i Comuni.

L’Emilia-Romagna ha aperto un “hub” per l’ospitalità e io smistamento nell’ex Cie di Bologna da cui dal 20 luglio scorso (data in cui è stato attivato, per la primissima fase di accoglienza), sono transitati a Bologna 1,212 migranti, in parte allontanatisi volontariamente; 264 sono gli ospiti in attesa di essere accolti nei territori delle diverse provincie.

A livello provinciale è stato definito un Piano metropolitano che prevede una distribuzione tra Bologna-città, Casalecchio,lmola,Pianura-est,Pianura~Ovest, Porretta e San Lazzaro, calcolata sulla popolazione con un obiettivo che con l’ultima Circolare del Ministero dell’Interno ha raggiunto la cifre di 579 , a fronte di una situazione di 347 accoglienze nei vari distretti eccetto quello di Porretta Teme.

I! Distretto di Porretta al quale è stato dato un obiettivo che sulla base delle Circolari del Viminale che in un primo momento era di 17 , poi di 26 e con le nuove assegnazioni del 29 agosto ha raggiunto la cifra di 40.

Questa mattina la Prefettura di Bologna ha inviato ai Sindaci della Provincia di Bologna di un nuovo piano di riparto sui Distretti della Provincia che si somma a quello definito lo scorso 28 agosto, piano che prevede per la provìncia di Bologna 521 nuovi posti in accoglienza.

.Nella comunicazione della Prefettura si sottolinea “dal momento che è stata prevista una intensificazione del numero degli sbarchi già a partire dalle prossime settimane, è divenuta improcrastinabile la necessità di attivare nuovi posti di accoglienza”.

Pertanto la tabella riepilogativa, elaborata dall’Osservatorio provinciale delle Migrazioni, indica, per ciascun Distretto, i nuovi obbiettivi da raggiungere.

i Distribuzione %              su popolazione Situazione accoglienze realizzate al 16 Nuovo obbiettivo     da raggiungere Differenza     tra nuovo obbiettivo       e
al           netto sett, 2014 situazione
Distretti terremoto accoglienze    al
i 16   sett,   2014-09-25
Bologna-città 46,23 117 363 246
Casalecchio 13,31 74 104 30
Imola 16,01 12 125 113
Pianura Est 5,29 20 41 21
Pianura Ovest 3,06 8 24 16
iPorretta 6,88 54 54
Sai Lazzaro 9,22 31 72 41
Provìncia            di 100 262 783 521
Bologna i

Nuovo obiettivo da raggiungere: 783 (così composto: 579 di cui alla circolare dei 29 agosto + 204 nuove assegnazioni del 19 settembre)

Per far fronte agli obiettivi dell’emergenza Mare Nostrum e individuare una proposta operativa per i’implementazione di un sistema territoriale di accoglienza i Sindaci dei Distretto si sono impegnati sia a livello politico che tecnico per una soluzione in una unica struttura per gestire meglio e tenere sotto controllo la situazione.

Ci sono state diverse fasi di ricerca per individuare una struttura adeguata, nel periodo aprile-luglio l’attenzione è stata rivolta al possibile utilizzo di strutture pubbliche che per diverse ragioni sono state escluse.

In un secondo momento , nel mese di agosto è stato indetto un bando per verificare eventuali disponibilità da parte di privati.

Alla data del 20 agosto erano pervenute due manifestazioni di interesse .

Nella Conferenza dei Sindaci del 21 agosto si prende atto della valutazione quali-quantitativa , che individua nella struttura di Vergato la scelta migliore per l’accoglienza , a condizione che ciascuna delle criticità evidenziate trovi soluzioni praticabili e sostentili.

Alla risposta all’emergenza umanitaria viene associata una risposta all’emergenza sociale, prevedendo la sottoscrizione di un contratto pluriennale per emergenze famigliari o abitative, gestita dai servizi sociali territoriali.

La valenza pluriennale del contratto si valuta consente di ammortizzare gli investimenti dei Comuni.

La scelta di Vergato riflette innanzitutto un dato oggettivo. A Vergato era stata individuata una struttura pubblica “l’ex Dispensario” risultata inagibile. Successivamente una delle due manifestazioni di interesse di privati.

Sul piano soggettivo questa scelta avviene sulla base di una mia partecipazione e approvazione.

Ho visto e ho sentito che su questo si sono scritte e dette molte cose.

Per cui ritengo opportuno cogliere questa occasione per fare alcune puntualizzazioni.

Si è scritto che avrei fatto questa scelta per far contento il mio Segretario Renzi riprendendo un argomento secondo cui pur essendo il Sindaco di Vergato prenderei ordini da fuori, spesso si dice da Bologna, in questo caso parrebbe addirittura da Roma.

Non vi è stato in questo caso e finora non vi sono stati casi in cui qualcuno si sia rivolto per darmi ordini.

Certo si è trattato di una scelta non facile, con la consapevolezza che Vergato potesse essere a determinate condizioni se non il meglio , il meno peggio.

Una scelta che muove dalla convinzione che la centralità che spesso giustamente si sottolinea sia chiamata ad esercitare questa realtà territoriale non la si possa evocare solo quando si tratta di chiedere.

Si è scritto che avrei fatto marcia indietro, che avrei rivisto una decisione presa.

Ho già ricordato la condizione per dare attuazione a questa scelta era che fossero trovate soluzioni praticabili e sostenibili alle criticità evidenziate .

A queste criticità se ne sono aggiunte di ulteriori circa le modalità di gestione della struttura riscontrate nell’incontro svoltosi mercoledì 10 settembre e confermate nel preventivo della Coop sociale Abantu.

In questo senso credo si possa dire che uno dei limiti più significativi è consistito in quello che si potrebbe definire un eccesso di ” Volontarismo “ nell’individuare soluzioni alle criticità evidenziate , nella temporalità individuata non in sintonia con l’operazione Mare Nostrum, nel dare per acquisite determinate modalità di gestione .

A questo riguardo voglio sottolineare il rigore e la trasparenza con le quali sono state compiute le verifiche tecniche . Verifiche che hanno preso in considerazione la qualità dell’accoglienza e la sicurezza non solo in termini di ordine pubblico ma più complessivamente intesa dei cittadini di Vergato.

Un ulteriore aspetto che è stato sollevato anche per motivare la richiesta dì una seduta straordinaria è che vi sarebbe stata una mancanza di informazioni.

Vorrei dire a questo proposito che ogni volta che gli organi di informazione si sono rivolti nei miei confronti da parte mia vi è sempre stata disponibilità.

Ho cercato in assenza di decisioni definitive e verificate di evitare allarmi ingiustificati.

In questo senso ho affermato in una intervista al Resto del Carlino lo scorso 3 settembre che quando avremmo avuto delle certezze sulla possibilità di mettere a disposizione una struttura saremmo stati noi stessi a dare comunicazione alla cittadinanza.

A questo proposito avevamo già preso in considerazione l’eventualità della convocazione di un Consiglio comunale con la partecipazione del Presidente di Distretto , del Resp. dell’Ufficio di Piano, della Cooperativa Sociale quale gestore.

Quali scenari si prefigurano a questo punto .

Ho già dato lettura della corrispondenza della Prefettura di Bologna sul Nuovo piano di riparto sui Distretti della Provincia

Nel corso del recente incontro del 17 settembre u.s. Il Comitato di Distretto ha ribadito l’impegno a ricercare soluzioni concrete in grado di far fronte a possibili arrivi di profughi sul territorio distrettuale.

Le alternative su cui lavorare sono due :

Trovare una soluzione in una unica struttura in un luogo dove la presenza dei profughi possa impattare meno con la popolazione.

Collocare i migranti in diverse strutture da reperire ed individuare nei var Comuni del Distretto .

Personalmente ritengo necessaria una riflessione sulle possibilità e modalità di accoglienza che l’intero Distretto può offrire ai profughi. Una riflessione in grado di portare a definire un Progetto di Accoglienza gestita dalle Unioni dei Distretto , che non preveda forme di aggregazione così importanti perché si è tentato ma non si è riusciti a rendere sostenibile questa soluzione in questa realtà territoriale.

Vorrei concludere questo mio intervento in apertura del Consiglio , con l’auspicio che possa esservi un confronto responsabile e costruttivo.

Grazie

La seduta è poi proseguita con gli interventi dei consiglieri di minoranza, che hanno portato gli argomenti già dibattuti sul web,(Vedi intervento di Giuseppe Argentieri) applauditi ad ogni intervento da gran parte dei convenuti, mentre alcuni ponevano osservazioni ribadite dal sindaco, anche se il Consiglio Comunale non era aperto al dibattito con il pubblico.

La conclusione del sindaco è stata che… il sindaco è tenuto a rispettare e fare rispettare le leggi e non può decidere se applicarle o meno.

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