Un letto per la Scuola Materna Parrocchiale
2015/01/10, Vergato – Mentre si è conclusa la “gara” all’iscrizione per l’anno 2015-2016, si sta preparando il mercatino biennale pro opere parrocchiali. Gli organizzatori ci chiedono di pubblicare questo annuncio:
Chi fosse interessato al letto in legno che vedete nelle foto, reti comprese, siete pregati di chiedere informazioni in parrocchia, evitate di farcelo portare avanti e indietro…!
La scuola per l’Infanzia “Clelia Barbieri” di Vergato o asilo parrocchiale, anche quest’anno ha avuto la spiacevole situazione di dovere escludere, suo malgrado, alcuni bambini dalla frequentazione a causa del numero eccedente quello che è consentito, in funzione alle dimensione degli spazi e altro ancora.
Le leggi sono leggi… come dice don Silvano, e allora? Genitori, nonni, zii si sono prodigati partendo con due giorni di anticipo sulla data di iscrizione, ventiquattro ore su ventiquattro a piantonare l’accesso alla scuola per potere iscrivere i loro bambini. Li abbiamo visti all’una di notte passeggiare davanti alla porta e infine uscire con il foglio dell’iscrizione questa mattina con il volto radioso e un’affermazione condivisa… due giorni in fila? … non è stata poi così dura… e un augurio.. speriamo che don Silvano riesca a ingrandire l’asilo, tra dodici mesi potrebbe essere necessaria un’altra coda, semmai partendo tre o quattro giorni prima!
Ricordiamo che la scuola materna “Santa Clelia Barbieri” è nata in contrapposizione alla scuola materna allora comunale, dopo lo sfratto “forzoso” alle suore che gestivano la scuola. Don Giorgio Pederzini assieme a diversi parrocchiani ne finanziarono la costruzione. Leggiamo di proteste indirizzate alla gestione della scuola materna parrocchiale sui metodi di iscrizione adducendo come motivi della scelta della scuola parrocchiale, solo per l’orario di uscita alle 17,00 e l’apertura nei mesi estivi, contrariamente alla scuola statale, andrebbero indirizzate semmai al ministero gestore della scuola statale. E’ un problema già sollevato da alcuni lettori… perchè, se i genitori lavorano, le scuole dell’infanzia statali debbono restare chiuse e il personale pagato ugualmente?
A chi invece suggerisce l’iscrizione online, vedi sotto, chi prima clicca ha il posto ( e gli altri?) possiamo dire che il problema esisterebbe comunque visto che non tutti sono esperti di internet e sa bene chi acquista su aste online, che esistono programmi per “fregare” gli altri anticipandoli sul millesimo di secondo… Risultano più sagge le mamme “fortunate” che sperano in un ampliamento della scuola e aggiungiamo noi in base alle vostre richieste, una revisione del numero di bambini che possono entrare attualmente alla scuola “Santa Clelia Barbieri” o come scritto sopra, le scuole statali adeguino l’orario giornaliero e il calendario annuale alle esigenze del cittadino e non ancora una volta che il cittadino si debba adeguare alle decisioni del “Palazzo”
Riportiamo da http://www.romagnamamma.it/2015/01/in-coda-giorno-notte-per-17-posti-scuola-dellinfanzia-protesta-mamma/: Sconcertata dalla modalità di iscrizione atipica anche Ilaria Maggi, presidente dell’Associazione La Via dei Colori, nata a Pistoia per dare sostegno ai genitori e che si batte contro ogni abuso sui minori. Ilaria Maggi ha ricevuto la segnalazione da alcuni genitori. “La scuola per prima lo dovrebbe impedire. Ci sono metodi più civili e meno discriminanti per iscrivere i figli a scuola – commenta -. Conosco istituzioni scolastiche prese altrettanto di mira dove si può fare iscrizione solo online, chi prima clicca ha il posto. Penso ai genitori single o con problemi di lavoro che non avranno mai la possibilità di iscrivere i loro figli in questa scuola. E solo perché non possono fare file estenuanti di notte”.
Sempre sullo stesso sito intanto si sono aggiunti commenti che andrebbero valutati con serenità senza coinvolgere i sentimenti di persone già sufficientemente provate.
Esiste invece un terzo motivo che, forse, spinge a rivolgersi a questa scuola…