A TUTTE LE DONNE Alle volte ci siamo persi solo a vederle camminare.In altre occasioni ci sono piaciuti i gesti, i sorrisi, le movenze. Farle ridere ci ha sempre procurato soddisfazione, così come il parlare con loro, a lungo.Da giovani ce ne siamo innamorati all’improvviso, come in un soffio: sperando in un dopo, e poi in un altro ancora.Con loro abbiamo vissuto l’amore: quello che si sospira e anche l’altro,che pure “si fa”.Le abbiamo rincorse, pregate, ammirate, attese, salutate, baciate, riprese, allontanate, abbracciate, lasciate.
Siamo stati anche lasciati: senza comprendere, o rinunciando a farlo. Abbiamo riso, per loro; pianto. Alle volte ci siamo anche meravigliati.
Studiavano tanto, più di noi; ed erano brave a scuola, precise.
La loro calligrafia era sempre regolare, tondeggiante,
a completare frasi ben incolonnate.
Mai una cosa fuori posto, per carità: l’ordine era il loro, non il nostro.
“Quando arrivano le ragazze?”, ci siamo domandati spesso; perché sì, le aspettavamo: dietro un angolo o nello spazio di una vita.
Loro apparivano, avvolte dal loro stesso profumo, circondate dall’idea,
animate da un grande sogno.
Erano insieme anche da sole, ma guardavano altrove: non a noi,
che non eravamo scelti.
Se mai fosse accaduto, sprizzavamo di un orgoglio androgeno, mentendo a noi stessi; perché in realtà era gioia pura. Felicità.
Da allora abbiamo capito che erano loro a decidere: non per potere, ma con la capacità di farlo; senza improvvisare. Sapevano già: di noi, di loro, della vita; forse perché si erano preparate.
Del resto, frequentandole abbiamo imparato molto: dai miti giovanili, alle cose della vita; annacquando le poche certezze che eravamo riusciti a costruire.
Avevamo la macchina, la moto, la squadra del cuore. Poco altro.
Non so se le abbiamo mai rimpiante. Di certo, ne abbiamo sentito la mancanza. Spesso. Perché loro erano lo specchio e la voce: quel canto che passa per ogni fessura e che tante volte ci siamo ostinati a non ascoltare.
Lo abbiamo capito, stiamo parlando delle donne. Tutte ci hanno dato qualcosa, e non solo quelle amate.
Pensiamo alla madre, ad esempio, alla sua capacità di ascoltare ciò che non veniva detto: di percepire, quindi; ma anche alle amiche, tante, coerenti con se stesse, sempre. Tutte vicine quanto bastava per farci imparare.
Ciò che è della donna rimane di tutte. C’è un’anima che le lega e abita nel senso dato alle cose e alla vita.
Per questo vorrei ricordarle e fare in modo che ciò accada.
L’8 Marzo è alle porte, e a questo proposito Foto Marchi regalerà
un Ritratto Fotografico a
tutte le Donne che lo vorranno.
La location dello scatto ( Studio piuttosto che esterno), dipenderà
dalla scelta del soggetto o da esigenze interpretative.
Le stampe saranno del formato 20×30 oppure 24×30,
B/N o colore, firmate, timbrate ed eseguite in Fine Art.
Questa iniziativa si protrarrà da oggi fino al 15 Marzo.
Gli scatti verranno programmati esclusivamente previo appuntamento,
nel quale si stabiliranno anche elementi di tipo espressivo.
Per informazioni e appuntamento: Ph 0534 22150 Studio Cell. 338 6233901 Email info@foto-ottica.marchi.it
L’iniziativa offrirà un volto al Femminile dei nostri luoghi.
Per questo risulta unica e mai affrontata altrove. Luciano Marchi |