Luciano Marchi – Nwl n° 46 Tra Giugno e Luglio

NEWSLETTER DEL 06/07/2015
TRA GIUGNO E LUGLIO E’ iniziata l’estate: calda, suadente, attesa.Oltre alle ricorrenze storiche, non poteva mancare un riferimento alle spiagge e ai costumi che là vengono indossati.Anche lì il tempo a ritroso ci aiuta, assieme a quella fotografia che è sempre presente, per farci ridere, piangere o meravigliare.25 GIUGNO 2009, MUORE MICHAEL JACKSON                          

Lo scatto di Annie Leibovitz ci ricorda che il 25 Giugno del 2009, sei anni come oggi, moriva improvvisamente nella sua casa sulle colline di Los Angeles Michael Jackson, l’icona della musica pop, uno dei personaggi più discussi della musica contemporanea.

Ha 50 anni. A causare la sua morte pare essere stato un abuso di farmaci.

Jackson oggi è un mito e al tempo stesso un enigma: la sua musica fa dimenticare ai fan le accuse di pedofilia.

Il suo Album Thriller del 1982 è il disco più venduto di sempre. Il video che accompagna l’incisione è stato girato con un budget miliardario e lì Jackson mostra tutta la sua abilità nella danza.

Suo è il famoso passo “Moonwalker”, rimasto indimenticabile e inimitabile.

La fotografia di Annie Leibovitz ce lo riporta alla memoria per come era: re del pop e del palcoscenico.

Il resto era musica, da ascoltare ancora oggi.

2 LUGLIO 1957, NASCE LA FIAT NUOVA 500                              

Il primo debutto avvenne il 2 Luglio 1957, in pieno miracolo economico.

La Fiat 500 rimase in produzione fino al 1975 (uscì in 3.893.294 unità), testimone di eventi storici. Il 1957 è l’anno in cui l’Urss lancia nello spazio la navicella Sputnik con a bordo la cagnetta Laika, primo essere vivente a orbitare attorno alla Terra.

È l’epoca della conquista dello spazio, come del resto, con la 500, si assiste alla conquista della mobilità in Italia. Costava 490 mila lire; tante, se si pensa che un operaio guadagnava 40 mila lire al mese, mentre un impiegato 90 mila.

Il 1957 è stato un anno denso di avvenimenti anche a livello politico.

A Roma l’Italia, la Francia, la Repubblica Federale Tedesca, il Belgio, i Paesi Bassi e il Lussemburgo firmano i trattati costitutivi della Comunità Economica Europea.

Molti di noi l’anno avuta, la 500, anche perché era l’auto per iniziare.

Di certo tutti ci siamo saliti su, almeno quelli di una certa età: un amico che la possedesse esisteva sempre.
La 500 poi non tradiva, perché la sua affidabilità era assoluta.

E’ bello ripensare al riscaldamento (la leva per comandarlo era sotto il sedile posteriore) o alla piccola capote, oppure a quella “doppietta” che occorreva fare per non far grattare il cambio, quando si andava in scalata.

Tempi belli, che è meglio non rimpiangere.

Oggi tutto è migliorato, ma un giretto sul “cinquino” lo faremmo volentieri. Tecnologia a parte, i vent’anni sarebbero più vicini al ricordo.

Saremmo ancora in grado di salirci? E poi di scendere? Chissà! 

3 LUGLIO 1946, NASCE IL BIKINI 

 

 Brigitte Bardot indossa uno dei primi bikini, Cannes 1953

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3 giugno 1946, a Parigi Louis Réard presenta il bikini, il celebre “due pezzi”. Il nome derivava dall’effetto dirompente che avrebbe dovuto avere sui costumi, come quello della prima atomica fatta esplodere nell’omonimo atollo. In realtà si tratta di un capo datato, il due pezzi era già noto e usato nell’antichità da greci e romani. 

 

  Mosaico del III sec. d.c.: alcune ginnaste in “biki
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Tutto nacque per una bomba, anzi due: quelle all’idrogeno sganciate nel luglio del 1946 dagli americani, che conducevano test nucleari, su un atollo delle Isole Marshall, Bikini per l’appunto. Pochi giorni dopo, ufficialmente il 5 luglio del 1946, un geniale sarto francese,

Louis Réard lancia, sui bordi della piscina Molitor di Parigi, una nuova moda per l’estate: invece del costume intero, faticosa conquista di decenni di lotte femminili, un due pezzi destinato ad avere l’effetto di una bomba sulle usanze dell’epoca.

 Louis Réard

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Il modello di Reard migliorava il lavoro di Jacques Heim che, due mesi prima, aveva introdotto l’Atome (così chiamato a causa delle sue dimensioni ridotte), pubblicizzato come il costume da bagno più piccolo al mondo. Reard rese l’ Atome ancora più piccolo, ma non riuscì inizialmente a trovare una modella che osasse indossarlo. Finì quindi per ingaggiare come modella Micheline Bernardini, spogliarellista del Casino de Paris.

                   Micheline Bernardini, spogliarellista del Casino de Paris, indossa il bikini

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L’evidente sex-appeal, e quindi il potenziale seducente del bikini, ne ha fatto un motivo di successo di innumerevoli film e telefilm, questo quando fu ritenuto accettabile per il pubblico pudore.

Scoppiò così, tra le donne dello spettacolo, la moda del bikini, perfido strumento di seduzione che però stentava a decollare tra le donne normali. In Italia, il seducente costume, così come oggi lo intendiamo, fu sdoganato da Sofia Loren, che con un due pezzi di raso sbaragliò la concorrenza vincendo il titolo di Miss Eleganza nel 1950.

In seguito, altri celebri esempi del legame tra bikini e cinema sono rappresentati

dai surf movie degli anni ’60 o da serie tv come Baywatch.

   Ursula Andress, Bond girl Honey Ryder nel 1962
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Tra le icone più celebri del bikini nel cinema, ritroviamo Ursula Andress nei panni della Bond girl Honey Ryder nel 1962 e Raquel Welch eroina preistorica nel film One Million Years B.C. del 1966.

 Raquel Welch indossa un bikini preistorico

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Altre due attrici di fascino portarono il bikini in giro per il mondo: Brigitte Bardot, a metà degli anni Cinquanta, dalle spiagge mai così calde di Saint-Tropez, e Marilyn Monroe, che nel film Niagara del 1953 tolse il respiro al mondo intero.

Brigitte Bardot

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Marylin Monroe

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Un tocco regale, alla fine del decennio, avrebbe sdoganato del tutto il succinto costume sulle spiagge dell’occidente. Margaret d’Inghilterra, figlia della regina Elisabetta, non si fece alcun scrupolo a farsi immortalare in due pezzi mentre sbarcava dallo yacht dell’Aga Khan a Porto Cervo.

Louis Réard col suo bikini

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In sostanza, il bikini è rimasto sostanzialmente invariato fino agli anni ’70, quando, completata la massima riduzione possibile del pezzo superiore, l’attenzione degli stilisti si è rivolta al pezzo inferiore: sul lato “B”; ma questa è un’altra storia.

Halle Berry in bikini, un’altra Bond Girl

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MISSIONE APOLLO 11, 1969

Il 20 luglio 1969 per la prima volta un uomo mise i piedi sulla luna. Il modulo lunare chiamato “Eagle”, venne separato dal “Columbia” (la navicella spaziale).

Collins rimase a bordo del Columbia, mentre l’Eagle con Armstrong e Aldrin, scendeva sulla superficie.

Armstrong prese il controllo manuale del modulo lunare, che fece allunare alle 20:17:40 UTC.

Il primo sito di atterraggio dell’Apollo, nella parte meridionale del Mare della Tranquillità a circa 20 km a sud-ovest del cratere Sabine D, fu scelto perché ritenuto abbastanza piano e liscio dai rilevamenti effettuati dai lander Ranger 8 e Surveyor 5, così come dalle mappe tracciate dal Lunar Orbiter.

Chi scrive fu svegliato dalla nonna paterna; era con lei in vacanza per il fatto di essere stato promosso. L’evento lo meritava, ma occorreva guardare la TV nel caso che la maestra avesse deciso, in autunno, di dedicare un tema all’allunaggio. Lo ricordo ancora oggi.

Luciano Marchi