DAL CLIC AL PENNELLO
Ma dove le andrò a pensare…?
Come mi è venuta l’idea…!
“Dal clic al pennello”
Per dare un titolo alla mostra di opere foto-pittoriche del lavoro di Luciano Marchi e Sandra Serenari.
E’ la risposta di allora, che io affido al giudizio dei visitatori dopo aver apprezzato quello che i due artisti insieme ci offrono.
Del resto, come dire, l’eleganza, la delicatezza e il sentimento che ho ricevuto nell’ammirare le loro opere.
Luciano Marchi, autore di pregiate immagini tratte dal mondo che lo circonda; in occasione della presentazione del suo libro, “L’anno che verrà” hanno portato G. Barengo Gardin, indiscusso maestro della fotografia italiana, ad affermare “Luciano Marchi è il primo in Italia nelle foto a colori”.
Caro Luciano, cosa altro dire, se non aver nella mia mente i tuoi lavori, le tue opere e apprezzare ancor più la tua amicizia.
Nello studio di avvocato, Sandra Serenari mi mostrò alcuni suoi quadri; quei colori, quelle pennellate, nella mia mente li accostai al lavoro di Luciano per la sensibilità ed espressività.
Da questo accoppiamento, allora mentale, nacque l’idea di questa mostra che sottoposi ai due artisti; a cui auguro un successo, aldilà delle più rosee previsioni.
L’intesa dei due artisti, con storie diverse, porterà a soddisfare il nostro apprezzamento per le loro opere e augurare loro sempre migliori affermazioni.
Vi ringrazio per il vostro clic e pennello.
Giuliano Saccani
Ideatore e Direttore Artistico
INSIEME, FINALMENTE
Il rapporto tra fotografia e pittura fu da subito di amore e odio. Nel 1839 Paul Delaroche affermò “da oggi la pittura è morta”, anche se la nuova tecnica venne in aiuto ai pittori tradizionali, che potevano elaborare la realtà proprio visionando le immagini.
Nel corso dello sviluppo del movimento cubista Picasso si servì della fotografia per studiare i valori delle superfici, e fu pure lui stesso fotografo, utilizzando distorsioni ottiche dell’obiettivo grandangolare per ottenere visioni particolari della realtà.
I primi ad approfittare a fondo della fotografia furono gli impressionisti che, per raggiungere i propri scopi, scelsero di rappresentare la realtà cogliendone le impressioni istantanee, portando la pittura a esaltare la sensazione dell’attimo.
Come nella fotografia, gli impressionisti usavano la rapidità della sensazione e i tagli di inquadratura per restituire alle proprie immagini un particolare sapore di modernità.
Fotografia e pittura, dicevamo, spesso si sono date la mano, ma sempre in disparte: quasi origliandosi a vicenda. Poche volte si sono confrontate alla pari, coma accade in questa mostra, dove l’unione permette la scelta, l’interpretazione, la comprensione parallela di uno stesso istante: visto e rivisto, colto e reinterpretato. Non resta che guardare, magari immergendosi nei colori o anche nelle espressioni dei vari personaggi. La realtà diviene, ancora di più: dove la fissità si scioglie nella tempera, per fermarsi nell’idea.
Non c’è un percorso obbligato da seguire: la scelta è personale, soggettiva. Si può cominciare dal quadro o dalla fotografia: dai colori ricreati di Sandra Serenari o dagli istanti interpretati di Luciano Marchi; due vie parallele che comunque generano altri spunti di riflessione, anche questi individuali.
Vi aspettiamo domenica 9 agosto alle ore 17.00 per l’inaugurazione.
Intervenite numerosi
Luciano Marchi |