Prof. Roberto Martignoli p. 5 – Liserna; Versi dell’arciprete D. Agostino Quadri

VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_0012016/01/23, Vergato – Siamo alla quinta puntata della pubblicazione del libretto scritto dal prof. Roberto Martignoli – Il Santuario della N.S. di Lourdes in Liserna, le precedenti pubblicazioni le troviamo nella nuova disposizione delle categorie (in corso di completamento);
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AL PROFESSORE
ROBERTO MARTIGNOLI INVENTORE DELL’ ELETTRO-OMEOPATIA CHE L’ A N N O  M C M I V COMMEMORA CON SOLENNITÀ PUBBLICA IL VENTICINQUESIMO ANNIVERSARIO DELLA SUA NUOVA SCOPERTA

UN AMMALATO IN SEGNO D’ AMMIRAZIONE E RICONOSCENZA A PERPETUA MEMORIA CONSACRA DELLA GUARIGIONE INSPERATA OTTENUTA.

ODE

VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_019Di monte in monte solo errando vai
Fra verdi boschi e vigne sorridenti,
Cui rallegrano i vivi e lieti rai
Dei sol nascenti ;
T’ arresti alfine su diserte piagge
Senza un sorriso d’ un solingo fiore,
Vita e conforto a roccie ardue, selvagge
Fra il muto orrore.
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Nell’ antico castello di Liserna,
I cui ruderi asconde vile ortica,
Che di fierezza serba fama eterna,
Memoria antica,
La nobil fermi tua dimora onesta,
A ridosso del monte dirupato
Su cui s’inerpica bruna foresta
Dal rezzo grato.
Sul greppo sterile d’ orribil balza,
Che un dì errar vide stanca pastorella
Di rupe in rupe in guardia, mesta e scalza,
Di vaccherella;
Che sen brucava d’ erba i radi fili,
Dell’ erme roccie nell’ asprezza nati
Fra sassi e selci, miseri e sottili,
Al sole ingrati ;
Fra roccie nude, vigne ora ridenti,
Or campi biondeggianti a pingui spiche,
Or bei frutteti, ora verzieri olenti,
Or piaggie apriche.
Sull’ alba prendi il monte, ove romita
L’ allodoletta vive, che gorgheggia
Per l’ aura a rotear, che impietosita

VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_020Soave echeggia,
Pel nobil di saper desio, che accende
Il cuor tuo, vago ognor di nuove cose,
Se erbe d’aromi si han quell’erte orrende,
Arse, rocciose.
Su d’Ippocrate studi e d’Avicenna
Virtù segrete di piante e fiori,
E vieni in fama e a dritto mieti allori
Nell’ alma Senna.
Dietro la scorta di dottori antichi,
Che di conoscer l’erbe apprendon l’arte,
Scerner ti studi su pei monti aprichi
Le piante sparte.
Fra erbette scegli il delicato fiore,
Che al sol, che spunta, rigoglioso sboccia,
Muor melanconico col sol, che muore,
Sulla sua roccia.
Ne scruti muto i misteriosi arcani.
Sai la virtù, che in sè segreta aduna,
Ogni erba ad alleviar dolori umani,
Ad una ad una.
VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_021Mentre virtute esamini segreta
A risanar uman dolor novelli,
All’ arte nuova, ai tuoi sudori mèta,
Se son ribelli,
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Con Galvani t’inspiri e poi con Volta,
E ansioso indaghi 1’ etere nascoso
Che si racchiude nella pianta colta
Da te studioso.
E lo scuoti e rapisci, e messaggiero
L’invii di nova vita negli umani
Sì che gli assalti d’ ogni morbo fiero Tu rendi vani.
Salisti a poco a poco in onoranza,
Non pur di dotto e savio, ma di grande,
Che il nome suo tra i grandi, che ora avanza, Inclito spande.
Sicché la fama dei rimedi tuoi
Ed oltre l’Alpi e l’Appennino è nota
Ai più lontani, estremi lidi eoi,
Terra a noi ignota.
Io fui tra quei, che a dritto sen lodàro,
Io, che di male crudo men moriva
Abbandonando ancor al pianto amaro
La madre viva,
Che vivea senza speme nel desio
Che il figlio comporrebbe nella fossa,
Detto che avesse moribonda : addio ;
In pace 1’ ossa :
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Io, che vivea in dolor senza speranza,
Dal mal men fui guarito in men ch’il dica
Sicché lieto rividi la mia stanza
Per l’ arte amica.
Mentre t’ aggiri nelle selve antiche,
Ove geme la mesta tortorella
Fra l’ ombre dense delle piante amiche
Or vedovella,
All’ assorto pensiero ti balena
Un tempio alzar de’ monti tra le gole
Alla madre di Cristo in piaggia amena,
Amica al sole.
Eccoti, l’ opra ferve : ergono mura,
Adergono colonne snelle e svelte,
Sugli ardui archi la volta sta sicura
Fra l’ opre scelte.
Gareggian l’ arti : e qui s’ addentra e incava
Nella parete una rocciosa grotta
E in massi a forme strane vi s’inchiava
La rupe rotta :
S’ erge appiè dello speco un nuovo altare,
Sotto cui sta presepio sculto ad arte
Fra l’ aspre gole di montagne care,
Di pastor sparte :
Nella grotta si colloca l’immago,
Che ricorda di Lourdes l’Immacolata,
Che sorride ai fedel d’ un riso vago,
Qual madre amata :
Sotto il novello tempio cento e cento
Lampade ardere vedi in bella gara,
Ora di tua pietade monumento,
Di tua fe’ rara ;
Sotto la volta intuoni : Ave Maria,
A note tue di musica soave,
Ove tra una patetica armonia
Si ripete : Ave.
Traggono al sacro tempio i tuoi clienti,
Per viali da leandri costeggiati,
Con fior vermigli, candidi ed olenti –
Fra pomi grati.
Appiè dell’ ara s’inginocchian teco,
Giungon le mani e pregano devoti Maria, che lor sorride dallo speco,
Coi sacerdoti.
Che in questo secolo, che in Dio non crede, e generando dalla fede avita,
Cristiani ammiran vivere di fede,
Conforto e vita.
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VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_022Ora giocondo il quinto lustro volge
Della novella ed util tua scoperta,
Cui fa la folla plauso, che s’ avvolge
Su per quest’ erta.
Di viale in viale fra 1’ aiuole,
Che l’ aura impregnano di dolce olezzo,
Fra acacie, sotto cui non raggia il sole Al mite rezzo,
Che tra fior bianchi, gialli e rossi ombreggia
Il tempio eretto tra l’ antiche fonti,
Ove alla Vergine Maria s’inneggia,
Appiè dei monti :
Di cui l’ estreme falde bagna il Reno,
Ove il sacrato tempio si rispecchia,
Dei monti antichi l’ orrido, l’ ameno,
La roccia vecchia.
L’Italia, che si gloria del Marconi,
Gloriar pur si dovria del Martignoli,
Finché la gloria d’ ambedue risuoni
Ad ambo i poli.
D. Agostino Quadri, Arciprete