A Marzabotto parlano della “bretella” Vergato – Val di Setta

2017/01/04, Marzabotto – Sempre più spesso sentiamo parlare del progetto della “bretella” un progetto di una decina di anni fa che per essere sostenibile economicamente prevedeva un traffico di oltre sessantamila veicoli tra alcuni decenni. (2037 – 31.582 veic/giorno mentre per il 2062 – 66.130 veic/giorno) Se i dati poi risultassero esatti non lo sappiamo, sappiamo invece dei dubbi di quel tempo dei cittadini vergatesi per un’opera che li coinvolgeva direttamente. Ritorna alla mente il progetto (sogno) che circolava negli anni settanta a Vergato, il tunnel che dalla Tabina (Vergato) usciva in Pian di Venola, leggendo le parole del sindaco Romano Franchi sulla manutenzione in porrettana non è escluso che ci si riprovi… a proporlo!

I fatti

Presentato a Marzabotto una mozione a proposito della “bretella” che potete trovare qui (http://www.comune.marzabotto.bo.it/servizi/albopretoriointegrato/albopretoriointegrato_fase03.aspx?ID=16638) mentre per brevità pubblichiamo solo la risposta del sindaco Franchi.

Marzabotto, 27/12/2016

Oggetto: Mozione relativa al collegamento Reno – Setta
Nell’ambito del Focus sull’Appennino, nel Marzo scorso, si è discusso in Città Metropolitana del sistema delle reti di mobilità e delle infrastrutture materiali quale contributo nella definizione delle linee del Piano Strategico Metropolitano 2.0 per la montagna bolognese.

Sono emerse alcuni temi principali:

– Il miglioramento del trasporto pubblico locale attraverso l’integrazione ( anche tariffaria) e l’intermodalità delle reti.

– Le infrastrutture della mobilità stradale in relazione al completamento della rete della viabilità principale, tenendo conto del completamento della Variante di Valico.

– La manutenzione e potenziamento delle infrastrutture della mobilità stradale locale.

– La ciclovia del Sole ed il percorso Euro velo 7;

– L’implementazione della connessione veloce alla rete informatica e la riduzione del digitai divide.

La vecchia ipotesi di un nuovo collegamento Reno – Setta fu studiata attentamente una decina di anni fa.

Queste sono le conclusioni riportate nella nuova versione del Piano regionale dei Trasporti:

“Fra il 2006 e il 2008, su impulso dei Comuni dell’Alta Valle del Reno, è stata valutata, con un apposito studio di fattibilità, la possibilità di creare un collegamento della S.S. 64 alla rete autostradale…[omissis]…. L’esito dello studio effettuato ha evidenziato l’insostenibilità dell ’infrastruttura, per la necessità di una rilevante quota di contributo pubblico, ulteriore rispetto agli introiti da pedaggio, per garantire il finanziamento dell ’opera.”

C’e quindi un tema di difficile sostenibilità economica-finanziaria

Infatti, l’opera sarebbe realizzabile solo con ingenti finanziamenti pubblici. Somme che, se davvero disponibili, sarebbero meglio impiegate in progetti meno impattanti dal punto di vista ambientale e più coerenti con una moderna visione di sviluppo sostenibile.

Peraltro il governo dell’epoca – pur di orientamento politico opposto a quello delle pubbliche amministrazioni locali – nonostante diverse sollecitazioni decise di non inserire l’opera tra quelle strategiche e quindi da finanziare.

Inoltre, si tratterebbe di un’opera ad alto impatto ambientale da realizzarsi completamente in galleria, in un territorio fragile, posto tra il Parco di Montesole e l’area di Montovolo, con possibili alterazioni della rete idrica e possibili effetti negativi sulla stabilità dei versanti.

Di conseguenza, pur non rifiutando a priori una valutazione da effettuarsi con la massima accuratezza, si ritiene che la bretella in questione non sia una priorità, mentre occorre un impegno affinché si operi per:
a) Potenziare il Sistema Ferroviario Metropolitano, in primo luogo portando a termine il piano degli investimenti regionale sulle linee Porrettana e Direttissima Bo-Fi, magari insistendo anche sul raddoppio tra Casalecchio e Sasso Marconi, previsto dal Piano regionale dei trasporti.

b) Completare tutte le opere connesse all’apertura della Variante di Valico, come la realizzazione del casello autostradale di Borgonuovo, la soluzione stradale e ferroviaria del nodo di Casalecchio di Reno ed il nodo di Rastignano.

c) Intervenire pesantemente sulla manutenzione e ristrutturazione della statale Porrettana nel tratto compreso tra Sasso Marconi e Vergato, realizzando in sede percorsi che possano aumentare la sicurezza e velocizzare alcuni tratti, tenendo conto che il tratto Vergato – Alto Reno Terme è oggi transitabile in tempi rapidi.

d) Portare la banda ultralarga in tutto l’Appennino Bolognese, così come previsto a Marzabotto entro il 2017, secondo il programma della Regione e di Lepida
E’ chiaro che collegamenti stradali insufficienti o maltenuti costituiscono una difficoltà e causano giustificato malumore e malcontento nei cittadini e negli operatori economici, ma pensare che la competitività di un’industria locale possa essere significativamente aumentata dall’accorciamento dei tempi di collegamento dell’ordine di alcune decine di minuti, non è realistico nell’attuale sistema economico.

Per esempio, la crisi della Saeco non è certamente dipesa da problemi legati a collegamenti viari difficoltosi.

Infatti nel commercio moderno l’incidenza dei costi di trasporto è un elemento assolutamente secondario.

La sostanziale irrilevanza del costo del trasporto è purtroppo dimostrata dalla esasperata globalizzazione dei mercati e dalla conseguente delocalizzazione delle produzioni in sedi distanti talvolta migliaia di chilometri dai principali mercati, resa possibile proprio dalla bassa incidenza di questo elemento.

Ancora minore la possibilità che una tale opera possa favorire lo sviluppo turistico, se crediamo davvero che il turismo nelle nostre zone debba essere “slow” e valorizzare le tante località diffuse sul territorio, di grande valenza storica e culturale, i prodotti locali e le bellezze ambientali e paesaggistiche.
Il Sindaco Romano Franchi

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