MTB – Un giro da veri cinghiali, esplorazioni collegate a vecchi percorsi
2017/03/11, Vergato – UN GIRO DA VERI CINGHIALI – Oggi Zebor_John tira fuori il meglio di se e propone un giro da veri cinghiali. Si tratta del risultato di varie esplorazioni collegate a vecchi percorsi che hanno già visto le nostre ruote tassellate.
Il gruppo c’è: George, Piso, Odo, Dynamite e Zebor_John udipedip. Assente giustificato Bombo in montagna a sciare. Si comincia dall’agriturismo le Piane e si sale a Casalino (stupenda casa torre su un pianoro panoramicissimo ma purtroppo in rovina per l’incuria del proprietario) da qui per una vecchia vicinale si arriva a Castagneto di Sanguineda. Dopo un breve conciliabolo imbocchiamo la vecchia strada comunale e la troviamo in parte pulita e, per il resto, piena di alberi caduti e razze, ma a noi non fa paura, siamo dei veri cinghiali! Sbuchiamo a Colombara di Sanguineda e da qui proseguiamo, su una cavedagna ben nota, fino ai ruderi di Cà Posatore dove imbocchiamo il temibilissimo CAI 134 per Monte Radicchio (678 metri slm). Il Cai 134 in questo tratto alterna tratti bellissimi a salite impossibili su roccia viva e abbiamo spinto e poi spinto e ancora…..
Arrivati sulla cima del Monte Radicchio (Cicory Mountain) il panorama e il sole caldo ci ripagano di tutto. Dopo una breve sosta giù in picchiata verso Cà di Radicchio di Sopra e poi di Sotto con il passaggio davanti al famoso cesso di campagna (ancora funzionante … escluso lo sciacquone che va solo quando piove forte). Proseguiamo poi per uno stupendo crinale boscoso (con scorci stupendi sulla valle del Reno verso la Collina e poi sul pulpito della Rupe di Calvenzano (Vergato è ai nostri piedi …fossimo uccelli ci planeremmo sopra … e atterreremmo in piazza… che bello!). Ritorniamo sui nostri passi e dopo poco eccoci al bivio per il Big Razorback track (grande sentiero del cinghiale), che percorrendo un crinale roccioso con scorci e dirupi meravigliosi (ma non pericolosi) ci fa planare su Calvenzano. E’ una prima assoluta, alcuni tratti sono da percorrere pedibus calcantibus cum ciclo in spallas,… ma volete mettere che emozione. La seconta metà è su sentieri percorribili a ruota inchiodata e su cavedagne che permettono anche stupende curve paraboliche. In fondo a Calvenzano arrivo dolce sulla Porrettana e ritorno a Vergato per i Serrini in una tiepida serata ormai primaverile. Che bella giornata! … una fatica boia… ma è impagabile potere raccontare un’avventura come questa!
Narrato in terza persona da Zebor_John Uomo di penna e di pedale (Udipedip).
Testo e immagini; Giovanni Zavorri – https://www.facebook.com/giovanni.zavorri?fref=ts