I pilastrini e le edicole votive, la devozione popolare dell’Appennino bolognese in una mostra a Monzuno

2018/08/25, Monzuno – I pilastrini e le edicole votive, la devozione popolare dell’Appennino bolognese in una mostra a Monzuno. 

In occasione della festa di San Luigi che si sta svolgendo a Monzuno e proseguirà fino a lunedì 27 agosto due interessanti mostre fotografiche permetteranno di conoscere meglio il territorio della nostra regione. 

Sono centinaia i pilastrini, o maestà, cioè quelle colonnine in mattoni contenenti immagini sacre, distribuite nelle campagne dell’Appennino bolognese.

Una mostra a cura di Emilio Veggetti, fotografo e grande appassionato dell’Appennino, cerca di catalogarle tutte. La mostra, patrocinata dal Comune di Monzuno, è ospitata nella Sala Ivo Teglia di Emil Banca a Monzuno: qui oltre 200 immagini raccontano questa forma di religiosità popolare molto presente in prossimità di crocicchi o bivi, dai più antichi a quelli di recente costruzione. Le origini di queste strutture affondano le radici nell’età pre-cristiana, quando servivano a indicare la direzione ai viandanti ma anche ad invocare le benevoli anime dei defunti. Quelli attualmente presenti in Appennino possono risalire fino al  XVI secolo, e spesso venivano costruiti per grazie ricevute o in seguito a incidenti risoltisi bene. Ormai questa forma di devozione popolare fa parte del suggestivo patrimonio della montagna.

Purtroppo alcuni di questi tempietti negli anni sono stati oggetto di saccheggi e vandalici. Gli organizzatori della mostra sono tuttavia convinti che riscoprire questi piccoli tesori è un modo per riappropriarsene e quindi difenderle. Oltre alle foto la mostra presenta anche una collezione di centoventi di statuine sacre raccolte negli anni dalla collezione di Veggetti. La mostra è visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e la sera dalle 20 alle 22 fino al 27 agosto, poi il 1 e 2 settembre di nuovo dalle 10 alle 12.

Un’altra mostra poi può completare la visita, quella del fotografo Angelo Benassi, intitolata “Scatti nel tempo” e ospitata nelle sale della biblioteca comunale. Fotografie in questo caso che raccontano non solo l’Appennino bolognese, ma anche scorci malinconici e poetici dell’Emilia-Romagna dalle nebbie della pianura padane ai foschi margini del Po, fino ai borghi abbandonati a Monte Sole dopo l’eccidio. La mostra è visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 (fino alle 22 questo weekend) e negli orari di apertura della biblioteca.

Fonte e foto; Ufficio Stampa Unione dei comuni dell’Appennino bolognese

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