Il geom. P.A. Gozzoli sull’antica Pieve di Roffeno

2019/07/19, Vergato – Poteva sfuggire all’ex assessore Geom. Pier Antonio Gozzoli un post in giro sui social relativo all’antica Pieve di S. Pietro di Roffeno? Tantomeno all’ex assessore alla cultura prof. Dario Mingarelli (giunta Scuda) che ha preceduto il geometra con una notizia che potremmo riassumere così...il tetto l’ho rifatto io!...  Sempre al centro dell’attenzione delle precedenti amministrazioni, presenti agli eventi che si sono susseguiti, recentemente era stata inserita nel percorso turistico vergatese che partendo dalla Stazione passando dal Palazzo Comunale raggiungeva la “Gotica 64”, il Centro Documentazione della Linea Gotica alle Fornaci per salire a Monte Pero con visita alle postazioni della Seconda Guerra Mondiale e il panorama “a terrazza bellavista” sulla splendida Valle del Reno per scendere poi all’Antica Pieve di Roffeno. Ricordiamo l’Associazione Amici della Pieve, Catia Aliberti e la dott.ssa Paola Rubbi alla presentazione del progetto di restauro dell’organo. Organo necessario per inserire la madre di tutte le Chiese locali nel circuito dei concerti dell’Appennino. Altro percorso in progetto quello di inserire la Pieve di Roffeno nel circuito dei ciclisti della Euro Velo, ramo che arriva a Vergato da Zocca. Strada di accesso, organo, turismo religioso e non… quali progetti saranno realizzati?

Intanto sentiamo cosa ha da dire il geom. Gozzoli… 

ANCHE QUESTO L’HO FATTO IO !!

di P.A. Gozzoli

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

“2000  –  LAVORI DI RECUPERO E SISTEMAZIONE DELL’AREA ESTERNA ANTISTANTE LA PIEVE DI ROFFENO A CEREGLIO, SISTEMAZIONE VIABILITA’, COSTRUZIONE DI PARCHEGGI E RETE DI RACCOLTA FOGNARIA DELLE ACQUE BIANCHE”.

Era il 2001 e, l’allora Sindaco di Vergato Pasquale Colombi, già l’anno precedente , aveva ottenuto il finanziamento per i lavori accedendo ai fondi stanziati per l’anno giubilare 2000 della Chiesa Cattolica. L’architetto Ferdinando Petri, allora responsabile dell’Ufficio Tecnico Area lavori Pubblici, mi chiamò per redigere il progetto, questo non limitandosi ad una formalità amministrativa relativa all’incarico, ma, come suo costume, addentrandosi nelle scelte progettuali che dovevano essere condivise sin nei minimi dettagli. Tra le altre cose mi fornì una documentazione storica con stampe antiche raffiguranti l’antica Pieve.

Lo stato di fatto delle zone soggette ad intervento, erano state nel tempo rese alquanto squallide e stridenti con l’importanza dell’edificio storico il cui sagrato era stato completamente asfaltato sino alla soglia di ingresso alla chiesa, l’antica fontana lavatoio era ridotta ad  un  rudere, le proprietà confinanti si addentravano in maniera spontanea con erbacce nel sagrato e nella viabilità dei accesso.

La progettazione, avanzata sempre sotto l’attento controllo dell’arch. Ferdinando Petri, si sviluppò con la previsione dei seguenti lavori:

  • Rimozione dell’asfalto dal sagrato e sua sostituzione con pavimentazione di lastre di arenaria accostate con fuga in  terreno vegetale per la crescita spontanea di erba;
  • – delimitazione dell’area con muretti in pietrame a faccia vista e, nel lato sud, previsione di una seduta in lastre di arenaria, per il riposo dei pellegrini;
  • – rifacimento della fontana in pietrame con idoneo impianto idrico e di scarico;
  • – pubblica illuminazione son pali a forma di pastorale;
  • – costruzione di marciapiede lungo la facciata del vicino cimitero e suo collegamento al sagrato, con pavimentazione in lastre di arenaria poste ravvicinate senza fuga, seguendo l’antico percorso rilevato dalle antiche stampe, sino all’ingresso della chiesa. Nel corso dei lavori di pavimentazione del sagrato venne scoperta una forma semicircolare delimitata da mattoni laterizi, posta in prossimità dell’ingresso della Pieve. La consultazione di alcuni cittadini, in particolare anziane abitanti, venne alla luce che tale manufatto era conosciuto come “il ventaglio” ed era dedicato alla posa, da parte delle donne, di fiori in occasione di determinate festività religiose. Contattata la Sovrintendenza sul da farsi, dopo un sopralluogo, fu ordinato di restaurare il manufatto e lasciarlo in vista così come evidentemente era in origine;
  • – A lato del cimitero costruzione di alcuni parcheggi per auto su piano in rilevato sostenuto da muro in pietrame a vista.
  • Chi oggi osserva il muretto della seduta nel lato sud del sagrato non può non notare, in prossimità del centro, una piccola protuberanza semicircolare della quale non si comprende la funzione, effettivamente, se non spiegata, la cosa è incomprensibile. Qui bisogna ricordare la quasi mania di conservazione del verde che anima da sempre l’arch. Petri, il quale in presenza di una pianticella di rose nella confinante proprietà Zanni, al fine di non disturbare la crescita della preziosa pianticella, mi ordinò di creargli lo spazio necessario attraverso la modifica del muretto.
  • Conclusione: una bella opera che ancor oggi valorizza il sito. D’altra parte hanno lavorato all’unisono  i due tecnici giunti  1° e 2° nel concorso a tecnico comunale del Comune di Vergato… continua!
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