La direttissima Bologna – Firenze e la “Linea Madre” Porrettana. Storie di ferrovie 3°: Gli impianti speciali

2019/10/17, Vergato – La nuova puntata sulla storia della Ferrovia, per noi “valligiani” le due ferrovie che hanno fatto la storia dell’Italia, la più “vecchia”, la Ferrovia Porrettana sulla Valle del Reno e la “nuova” e moderna Ferrovia Direttissima sulla Valle del Setta.

NDR; Per un problema tecnico l’uscita settimanale del mercoledì è stata spostata a oggi. Esce il mercoledì.

Prossimamente… puntata speciale… In viaggio col Re!

GLI IMPIANTI SPECIALI
La linea di contatto, del tipo a sospensione longitudinale contrappesata, è costituita per i binari di corsa da due conduttori di rame sagomato, sorretti da una fune portante pure di rame, il tutto su palificazione di acciaio tubolare; nelle gallerie è sostenuta da apposite apparecchiature, a distanza di circa m. 35, fissate alla calotta.
La considerevole portata delle acque rinvenute nella grande galleria ha fatto riconoscere l’opportunità di utilizzarle per gli usi idrici della Ferrovia ed anche per quello potabile delle città di Bologna e di Prato. All’uopo sono state eseguite speciali opere per la captazione delle acque, mediante drenaggi a quota superiore a quella del ferro, onde assicurarne la potabilità.

 Nel versante toscano, I’acquedotto ha la portata iniziale di mc.
110 al 1″ , dei quali 40 sono riservati per i bisogni ferroviari, ed i rimanenti per I’alimentazione idrica del Comune di Prato. L acquedotto destinato al versante emiliano ha la portata di litri 15 al secondo e viene alimentato da una sorgiva captata mediante opere di cementazione eseguite nella Grande Galleria a circa metà distanza dagli imbocchi e precisamente nel tratto in cui la pendenza della linea è in discesa verso Firenze. Ciò ha reso necessario un impianto di pompatura costituito da due gruppi di pompe centrifughe, azionate da motori da 20 HP e della portata di litri 15 al secondo, con prevalenza di 45 m. L’energia all’uopo occorrente è derivata da apposita cabina di trasformazione, ubicata in prossimità dei pozzi inclinati di Cà di Landino.
La linea è attrezzata con il sistema del Dirigente Centrale e con quello del blocco automatico.
Tutte le stazioni sono dotate di apparati centrali elettrici per la manovra dei deviatoi e dei segnali; per l’alimentazione dell’ impianto di blocco, degli apparati centrali, di illuminazione delle stazioni, ecc. è stata installata un’apposita linea trifase a 11.000 volt, che corre lungo la linea ed è aerea per i tratti allo scoperto ed in cavo nelle gallerie dell’Appennino, di M. Adone e di Pian di Setta: detta linea è alimentata a sua volta dalle sottostazioni di S. Viola, Grizzana, Vaiano e Rifredi.
Oltre agli anzidetti impianti un cavo a 28 coppie di conduttori è destinato alle comunicazioni telegrafiche e telefoniche fra le singole stazioni.

Leggi le puntate precedenti; NR.0,   Nr. 1,   NR.2, NR.3,   Nr.4,   NR,5,   NR.6, Nr.7,   NR.8,   Nr.9, ………. 

    Tratto da; Supplemento speciale della Tecnica Professionale, pubblicato a cura del Collegio Nazionale degli Ingegneri Ferroviari Italiani col concorso dell’Amministrazione delle Ferrovie dello Stato. ANNO XII. Documentazione originale dall’archivio privato di Renzo Moschieri per gentile concessione.

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