Il collettivo “Noi Restiamo” imbratta la stazione di San Benedetto per protestare contro “il confino dei poveri”

2019/10/25, San Benedetto – Il collettivo “Noi Restiamo” imbratta la stazione di San Benedetto per protestare contro “il confino dei poveri”. Il sindaco risponde: venite a conoscerci. 

La scritta a spray “Unibo ti sbologna: i ricchi in centro, i poveri al confino” è apparsa nei giorni scorsi sulla parete in pietra della stazione di San Benedetto Val di Sambro, a firma di un collettivo studentesco. Il sindaco invita i contestatori ad andare a conoscere di persona la comunità prima di giudicare. 

La stazione ferroviaria di San Benedetto Val di Sambro ha subito nei giorni scorsi un imbrattamento. Non si è trattato di un mero atto vandalico: la scritta, infatti, è firmata dal collettivo “Noi restiamo”, riporta il testo “Unibo ti sbologna: i ricchi in centro, i poveri al confino” ed è stata accompagnata da una serie di volantini. L’atto è stato denunciato alle forze dell’ordine.

In sostanza gli autori di questo gesto contestano le politiche Alma Mater per trovare una soluzione alla questione abitativa per gli studenti universitari bolognesi, e in particolare si scagliano contro la proposta del sindaco di San Benedetto Alessandro Santoni di incentivare gli studenti a cercare alloggio in Appennino, dove il costo delle abitazioni è più basso e dove la comunità accoglierebbe volentieri la presenza di giovani studenti.

Oltre tutto ci sono stati già diversi studenti che hanno apprezzato l’iniziativa, che consente loro di avere un contributo comunale che per i primi tre mesi copre l’affitto e abbonamento per i mezzi pubblici, affitto che non supera i 75 € a persona per un appartamento che ne ospita 4.

Il volantino sostiene che «questa non è che una ridicola soluzione abitativa per gli studenti e una falsa speranza di ripopolamento e di aggiunta di servizi per il paese, servizi che dovrebbero esserci a priori e non solo quando è possibile una valorizzazione economica» arrivando a definire l’Appennino “un confino” a più di un’ora e mezza dall’Università.

Immediata la presa di posizione di Confedilizia, che con Elisabetta Brunelli in Monzani, presidente di  Ape Bologna (Associazione Proprietà Edilizia) ha risposto che «Grazie all’attività di Unibo e del sindaco di San Benedetto Val di Sambro Santoni gli studenti universitari riscoprono le bellezze paesaggistiche, il piacere dei sapori antichi e la cordialità di noi montanari».

Santoni è dispiaciuto ma non è sorpreso che sia stata attaccata la stazione: uno dei punti di forza della sua proposta infatti è la possibilità di raggiungere comodamente in treno il centro, servizio indispensabile per i pendolari. In merito Santoni ha dichiarato: «Al di là dell’atto vandalico che ovviamente condanniamo, perché ci sono strumenti più degni per esprimere le proprie opinioni, mi piacerebbe avere con questi ragazzi un confronto civile. Li invito a venire a San Benedetto a cena con noi, perché è evidente che non conoscono il nostro territorio. Noi non ci sentiamo affatto al confino, per raggiungere Bologna non ci vuole un’ora e mezza ma meno della metà del tempo, e non abbiamo mai pensato di sfruttare gli studenti universitari meno facoltosi per migliorare i nostri servizi. Abbiamo solo provato a mettere in contatto la domanda forte di alloggi a Bologna, dove i prezzi sono proibitivi, con l’offerta che c’è in Appennino. D’altronde, siamo una Città metropolitana, dovremmo ragionare come tale: non credo proprio che tutti gli studenti della Columbia University vivano a Manhattan. Sono sicuro che qualcuno che fa mezz’ora o più di metropolitana c’è anche lì come a Londra o a Parigi».

Fonte e foto; Ufficio Stampa Unione dei comuni dell’Appennino bolognese

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