Punto nascita a Porretta; Le ASL dovranno subito attivare le procedure per la riapertura

2020/01/23, Vergato – Ritorna Dubbio con una segnalazione di una notizia anticipata qualche giorno fa, l’incontro dei 4 sindaci per esaminare la situazione dei punti nascita chiusi.

PUNTO PARTO AD UNA SVOLTA: Esco ora dall’incontro in Regione: erano presenti il Presidente Stefano Bonaccini, l’assessore alla sanità Sergio Venturi, il sottosegretario al Ministero della Salute Sandra Zampa e i sindaci dei 4 comuni sedi dei punti parto chiusi.
Sono molto soddisfatto! La Regione ci ha infatti comunicato che, in attesa che il Ministero della Salute riveda i parametri per i punti parto situati in zone disagiate e montane, in via sperimentale verranno riattivati tutti i quattro chiusi nella nostra regione. Le ASL dovranno subito attivare le procedure per la riapertura. Una grande svolta, un successo che premia l’impegno e la caparbietà di tanti !

Fonte; Dalla pagina FB del sindaco di Alto Reno Terme, Giuseppe Nanni

La notizia anticipata da:

Alessandro Santoni Ieri alle 13:54 · 

DOMANI IN REGIONE E’ PREVISTO UN INCONTRO CON I SINDACI DEI COMUNI SEDE DEI PUNTI NASCITA INTERESSATI DALLE CHIUSURE DEGLI ANNI SCORSI.

La settimana scorsa abbiamo appreso dagli organi di stampa della volontà del Presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini di attivarsi, insieme al ministro per la salute Speranza, per riaprire i punti nascita in montagna.

Alla luce di tale considerazione è stato convocato per domani, 23 gennaio, un incontro tra il governo – rappresentato dalla Sottosegretaria di Stato alla Salute – e le Istituzioni locali coinvolte, rappresentate dal Presidente della Regione e dall’Assessore regionale alla Salute, incontro al quale sono stati invitati esclusivamente i Sindaci dei Comuni ospitanti gli ospedali in questione.

La notizia per noi è sicuramente positiva, al punto che avremmo voluto dare il nostro contributo in maniera costruttiva.

Personalmente credo invece che sarebbe stato opportuno un coinvolgimento dei rappresentanti distretti socio-sanitari già in questa fase, quali luoghi e soggetti istituzionali deputati al confronto e all’iniziativa in questo ambito, perché il riordino ospedaliero non coinvolge solo un Comune, ma l’intero territorio circostante.

Nel caso del Distretto dell’Appennino Bolognese che presiedo, per esempio, lo stretto rapporto esistente fra le varie strutture ed esigenze del territorio avrebbe probabilmente reso opportuno un intervento a rappresentanza del distretto intero.

Ho personalmente scritto in Regione la settimana scorsa per chiedere di poter partecipare all’incontro, ma la Regione ha comunque ritenuto opportuno procedere su questa strada, rimandando la presenza dei Distretti e dei loro rappresentanti ad incontri successivi.

Spero che, qualunque sia l’esito delle elezioni regionali di domenica, sia possibile lavorare in maniera proficua su questi temi, con le tempistiche appropriate e il con il coinvolgimento adeguato dei rappresentanti dei territori.

La nostra disponibilità al confronto c’è tutta, così come è sempre stato.

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