Niente tassa sui dehors a Monzuno e spazi gratuiti per esporre la merce per gli esercenti

2020/05/19, Monzuno – Niente tassa sui dehors a Monzuno e spazi gratuiti per esporre la merce per gli esercenti. 

Niente tassa di occupazione di spazio pubblico per i dehors e possibilità di esporre e vendere merce in forma stabile su spazi pubblici: le novità previste a Monzuno per sostenere gli operatori economici.. 

Fioraia RamonaFenzi – Monzuno

19 maggio –  Il Comune di Monzuno ha deciso di intervenire a sostegno delle imprese commerciali che stanno pagando un prezzo altissimo a causa dell’emergenza Covid-19.

La delibera di giunta n°38 dell’11 maggio stabilisce infatti che i commercianti del mercato non pagheranno la tassa di occupazione di suolo pubblico per il periodo di mancata attività dall’inizio dell’emergenza epidemiologica. Saranno invece esentate per tutto l’anno le attività che pagano un canone annuale o stagionale come per esempio le occupazioni con dehors oppure per l’esposizione e vendita di merci in in forma stabile.

Gli spazi occupati potranno anche crescere, purché autorizzati dalla amministrazione. L’idea è quella infatti di aiutare gli esercenti che dispongono di spazi limitati al chiuso, consentendo loro di poter servire i clienti, nel caso di bar e ristoranti, all’aperto, garantendo le distanze di sicurezza. Non solo: anche l’esposizione e la vendita di merce in forma stabile su spazi pubblici, tipica di diversi tipi di negozi come i fiorai, sarà possibile e gratuita previa autorizzazione.

«Il blocco quasi completo delle attività produttive e del sistema economico ha avuto effetti che sono sotto gli occhi di tutti» spiega il sindaco Bruno Pasquini «e in particolare le piccole attività che caratterizzano le nostre comunità sono in grossa difficoltà. Le risorse sono poche e abbiamo sempre maggiore difficoltà a garantire anche le attività ordinarie, siamo consapevoli che ci saranno pesanti ripercussioni sul bilancio in termini di minori entrate, ma restiamo convinti che la nostra sia una scelta doverosa».

Fonte e foto; Ufficio Stampa Unione dei comuni dell’Appennino bolognese