Valter Cardi – Non abbiamo mai coltivato sentimenti di odio o di vendetta, ma onorato le vittime dell’eccidio nazifascista…

2021/09/29, Cimitero di Salvaro – Comune di Grizzana Morandi – 77° anniversario dell’eccidio.

Una celebrazione diversa quella del 2021, emozione e condivisione. Un pensiero alle vittime della barbarie nazifascista e forse un pensiero al Covid che ci ha separati e forse più uniti.

Creda di Pioppe e La Botte di Pioppe, le due tappe che hanno preceduto Salvaro dove all’interno del Cimitero si trova un Monumento da molti definito “La Vela”. Troppo poco si sa sull’ideatore e autore dell’opera, la lapide con i nomi delle vittime locali, purtroppo ci rimanda al motivo di tale collocazione.

Sentiremo nel prossimo video le parole dell’arch. Erica Pè, la progettista e DL dei nuovo monumento posto all’esterno del Cimitero. In questo video, la Cerimonia con Don Arrigo Chieregatti e il sindaco Franco Rubini, poi le commoventi parole del Presidente del Comitato per le Onoranze Valter Cardi.

Il testo del discorso di Valter Cardi:

Nel ringraziarvi tutti per la presenza, voglio ricordare che come Comitato Regionale per le onoranze hai Caduti di Marzabotto abbiamo avviato diversi progetti di restauri in località toccate dagli Eccidi.

Oggi, qui a Salvaro inauguriamo il restauro del monumento ai Caduti di Creda, della Botte e Maccagnano, e il nuovo percorso monumentale, dedicato al ricordo dei tragici eventi che nel 1944 coinvolsero in particolare, queste località.

Voglio ringraziare tutte le ditte che hanno realizzato il monumento esterno, e la ditta di restauro per quello interno, l’architetto che ha progettato e seguito i lavori  con attenzione , per dare la possibilità a noi oggi, di poter vedere un’opera realizzata che ricorda il sacrificio di tanti martiri, per contribuire ad estirpare ogni forma di violenza, in tutte le sue esternazioni, per costruire, con la nostra voce di pace, un mondo fraterno.

Non abbiamo mai coltivato sentimenti di odio o di vendetta, ma onorato le vittime dell’eccidio nazifascista, promuovendo iniziative di concordia e di conciliazione.

La mattina de 29 settembre 1944, tutti gli abitanti dei Creda vennero sorpresi e svegliati dall’arrivo  delle SS tedesche, vennero ammassati sotto il portico che serviva come ricovero dei carri agricoli.

C’erano numerose donne e bambini, oltre ad altre persone che da Pioppe, Sibano e Salvaro, si erano rifugiate alla Creda nella speranza di trovare riparo dai bombardamenti che colpivano insistentemente la valle del Reno, in particolare la canapiera di Pioppe, e di essere più al sicuro all’interno della zona collinare.

I soldati collocarono davanti ai rastrellati un carro con sopra una mitraglia e iniziarono a sparare, lanciando bombe incendiando fienile e vittime.

. Attraverso una porticina in fondo al portico, alcuni scapparono nella stalla, che però prese fuoco per il lancio di bombe a mano.

In un inferno indicibile, tra le urla strazianti dei feriti e i lamenti ebbe luogo una carneficina che sterminò famiglie intere, togliendo, togliendo la vita anche alla vittima più piccola degli eccidi di Monte Sole della: Valter Cardi, di soli 14 giorni.

Don Elia Comini, che stava celebrando la messa, venne raggiunto da un uomo che chiedeva aiuto per i rastrellati a Creda, dove era in corso il massacro. Don Elia e padre Martino Capelli presero la stola e l’olio degli infermi e partirono alla volta di Creda, ma vennero fermati dai tedeschi che li considerano spie e li utilizzarono per il trasporto delle munizioni.

Uniti ad altre persone rastrellate, vennero rinchiusi nella chiesa di Pioppe di Salvaro e poi nella scuderia. Furono inutili i tentativi fatti per salvare i due sacerdoti, anche perché essi risposero: «O ci libera tutti o nessuno».

Il, 1 ottobre 1944, insieme con altri uomini, Don Elia venne ucciso nella botte d’acqua dello stabilimento della Canapiera e i corpi delle vittime furono lasciati lì a galleggiare, impedendo il loro recupero.

Queste in estrema sintesi, le vicende successe.

Questi luoghi, vissuti da uomini e donne hanno quindi una memoria, da scoprire, da ricostruire, da interpretare.

Ci presentano la complessità dei piani e degli intrecci tra memoria individuale e personale legata ai fatti della propria famiglia, memoria collettiva, memoria pubblica e memoria politica.

Partendo da qui è  quindi nostra ferma intenzione far sì che questi luoghi non siano destinati all’abbandono e all’oblio, vogliamo che parlino, che trasmettono alle giovani generazioni, che continuino a narrare perché essi ricordano eventi memorabili, che vanno ben oltre lo spazio e la comunità che qui ha abitato e abita.

Essi devono entrare a far parte di un itinerario della conoscenza, in grado di sollecitare coscienze e curiosità individuali, di comunicare i valori fondamentali della nostra società, costituendo un valore formativo, facciamo della loro memoria un messaggio di pace e di vita. Grazie

Prossimamente: Gli interventi dell’ arch. Erica Pè progettista del nuovo percorso monumentale e della restauratrice del Monumento, Eva Schicchi, infine la conclusione della giornata commemorativa con l’intervento dell’on. Andrea De Maria.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy.<br>Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera,<br>acconsenti all'uso dei cookie.<br> Maggiori informazioni

Dati personali raccolti per le seguenti finalità ed utilizzando i seguenti servizi

  • Statistica - Wordpress Stat
    Dati Personali: Cookie e Dati di utilizzo
La privacy policy completa può essere consultata alla pagina dedicata.

Chiudi