“ATTENZIONE MOSTRA IN CORSO” – Le impressioni di una visitatrice ad un vero cantiere: quello delle idee
2022/05/22, Vergato – Il mondo dell’arte, o meglio quello delle mostre, è curioso.
Lo scorso fine settimana, con grande entusiasmo, mi godevo la visita alla 59° Biennale di Venezia fino ad arrivare all’attesissimo Padiglione Italia dove, un unico artista ha riempito uno spazio immenso con vecchi macchinari industriali e diverse attrezzature da lavoro. Non mi ha del tutto delusa ma più che stare in uno spazio espositivo mi sembrava di entrare in un’officina o in una fabbrica, ne riparlerò.
Rientrata dal frastuono le file e gli spintoni, volendomi rilassare, sono andata a visitare Vergato Arte: una piccola ma particolare manifestazione che si svolge in un paesino della provincia dove, a parte l’impegno e i buoni propositi sia degli organizzatori che degli artisti, non mi aspettavo di trovare niente di eclatante e soprattutto nulla di così nuovo e accattivante come avevo visto in laguna.
Vagando per le stradine del paese e passando da una sede espositiva all’altra, non certo gallerie di rappresentanza ma piuttosto piccoli spazi ricavati in negozi sfitti o vecchi uffici lasciati vuoti, mi imbatto in una inconfondibile rete rossa da cantiere che subito mi fa pensare alle code, lo stress e alla perdita di tempo. Guardando con maggiore attenzione su di un cartello leggo: “ATTENZIONE MOSTRA IN CORSO”, un po’ perplessa ma incuriosita entro in questa piccola sala dove, scherzo del destino trovo l’esposizione di due artisti che già conosco.
L’interno non è una sorpresa c’è proprio quello che mi aspettavo: materiali per l’edilizia. Ferro e cemento dominano lo spazio però non sono esposti come per allestire una vetrina. Li trovo scomposti, anzi snaturati dalla sua reale funzione di materie adatte alla costruzione, e rigenerati in opere d’arte reali, lavori tangibili che esprimono poesia e filosofia.
I due artisti/operai sono completamente a loro agio in questa situazione paradossale dove il confine tra il più raffinato pensiero intellettuale e la volgare rappresentazione, che potrebbe anche essere un gesto provocatorio, è veramente sottile. Loro riescono ad essere entrambi i soggetti e non per necessità di scena ma per davvero. Alto e basso si mischiano come bello e brutto e buono e cattivo. Si percepisce un’energia unica: se chiudo gli occhi e li riapro sto visitando una grande mostra di scultura, ma se le richiudo per riaprirli nuovamente mi trovo in un cantiere circondata da materiali pronti per essere adoperati nella costruzione.
Sono passata in pochi giorni dalla finta fabbrica dove non si sente né l’odore del sudore né si percepisce lo sforzo e la fatica, ad un vero cantiere: quello delle idee.
Bravi!
Oro però non so più se sono a Vergato o a Venezia.
L.F.
NDR – Questa è la lettera con le impressioni della visitatrice rimasta anonima ma che ha colpito gli autori dell’esposizione posta nella saletta all’incrocio tra le vie Bacchetti e S. Sangiorgi. La sorpresa è arrivata sia dal cartello “ATTENZIONE MOSTRA IN CORSO”, che dal programma di Vergato Arte XI dove non figurava nessuna esposizione in quel luogo. Bravi gli artisti, Giovanni Degli Esposti e Piero Bernardi che abbiamo più volte incontrati con le loro opere originali fatte esclusivamente di ferro e cemento. Amara sorpresa per chi è andato a vedere la saletta questa mattina; serranda abbassata e “cantiere” rimosso… ritorneranno sabato prossimo?