Luciano Marchi – Nwl. 142 Tempo di calendari


NEWSLETTER DEL 02/11/2023 – TEMPO DI CALENDARI

Ci piovono un po’ da tutte le parti: in omaggio, sul WEB, allegati ai periodici, con o senza veline, persino come app. Sono i calendari, che, assieme agli addobbi delle strade, ci dicono che l’anno sta finendo, per lasciare il posto ad altri 365 giorni di stagioni, ricorrenze, festività, lavoro.

Anche il panettiere ce ne omaggia uno, di quelli comodi: dove nei vari giorni si possono segnare le cose da fare; e nel porgercelo quasi ci esprime un augurio, perché il tempo a venire porti salute, denaro, serenità.
Il calendario, a modo suo, esprime il tempo, lo mette in ordine, quasi lo anticipa; così da subito andiamo a cercare quando cade il compleanno della persona cara, la festività pasquale, i “ponti” possibili per le vacanze.
C’è dell’altro, però; che riguarda le fotografie che vediamo: il calendario rimane, salva un tempo oltre il ricordo, esprime come eravamo, racconta uno sguardo, le stagioni. Parla di noi, perché lo abbiamo osservato per un anno, il nostro.

 

I calendari della madre

Vi era odore di chiuso in casa, scomparso solo aprendo le finestre. La luce illuminava gli oggetti di sempre, tracce di una vita quotidiana consumata con ostinazione, e desiderio.Vi era un senso d’attesa, che io non potevo interrompere: la casa stava aspettando la sua padrona, che non sarebbe più tornata. 
Vagare per le stanze non rappresentava una consolazione, anzi. Gli utensili, levigati dal tempo, esprimevano un uso continuo, quotidiano; e vivevano di un ordine proprio, cadenzato dalle ore e dagli impegni più semplici: il pranzo, la cena, un caffè con la vicina.
Aprendo i cassetti, scoprivo un mondo antico, anche quello accumulato col tempo. Quello della cucina impressionava per il disordine.Al suo interno c’era di tutto: batterie scadute, elastici, forbici, lampadine, cacciaviti, un vecchio orologio e uno strano accessorio. Aveva un manico di legno, anch’esso consunto e reso liscio. Vi era infilata una staffa di ferro, che terminava con una rotella girevole e zigrinata. Serviva a tagliare la sfoglia stesa sul tagliere.


Ne sarebbero nati (forse) i tortelloni; sorprendeva per la sua semplicità.
Sta di fatto che mia madre non buttava via nulla, fedele alla cultura popolare del tempo. Tutto diventava riutilizzabile, perché “non si sa mai”.
 
Seduto in cucina, cercavo di riflettere, perché chiamato a controllare che tutto andasse bene: i rubinetti, la luce, il riscaldamento. Uno sguardo alla parete attirò la mia attenzione.Vi erano calendari ovunque, fissati con dei chiodi: quello delle due nipoti, annuale; ma anche altri, accumulati l’uno sull’altro sullo stesso perno. Provando a scorrerli, caddero tutti, aprendosi a caso. Si vedevano paesaggi, tutti riconosciuti; luoghi salvati dal tempo e dalle stagioni.



Sulle date ogni tanto compariva un cerchio o anche una piccola scritta: dottore, ricette, parrucchiera; istanti andati, ma ancora significanti, perché espressioni di vita.
«E’ bravo Marchi», diceva mia madre; e chiedeva dei luoghi: dove, quando, come. «Anche tu potresti farli», ribadiva con presunzione; ma si trattava di orgoglio materno, che un po’ mi manca.
Il chiodo è ancora lì, con i suoi calendari. Fa piacere pensare che sia così, perché agevolerà il mio ritorno. Se pur datati, rappresentano un augurio: c’è un tempo da colmare, con istanti attesi e altri che capiteranno a caso. Tutto ha un senso, nell’anno in divenire; e le fotografie ci aiuteranno a comprenderlo. 
                 Luciano Marchi

– Immagini tratte dal nuovo calendario 2024
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy.<br>Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera,<br>acconsenti all'uso dei cookie.<br> Maggiori informazioni

Dati personali raccolti per le seguenti finalità ed utilizzando i seguenti servizi

  • Statistica - Wordpress Stat
    Dati Personali: Cookie e Dati di utilizzo
La privacy policy completa può essere consultata alla pagina dedicata.

Chiudi