Contardo Mingarelli – Una vita coi cavalli, quattrassi e trattori
2023/12/07, Vergato – Passano gli anni, arriva la necessità di svuotare i cassetti. Montagne di carte rimaste li, rivoltate chissà quante volte ma sempre riposte a conservare quei ricordi indelebili nella nostra mente.
Tra queste “carte” un volto che riconosci subito, un volto visto centinaia di volte nel tratto di strada che va dal Bar Sport, al Caffè Pedrelli, alla stazione e alla casa dove abitava… mani in tasca e un saluto non mancava mai.
Persona gentile che frequentava Comani, Nicoletti, Quinto, il postino, Gilberto Barbieri e tanti altri seduti al tavolo della briscola, ma le grida e le urla per la giocata sbagliata non partiva da lui.
Ebbene si, il ricordino che emerge dal cassetto destinato una volta per sempre ad essere svuotato é quello di Contardo Mingarelli, era lì dal 10 dicembre 2007.
Lo vogliamo ricordare con i mezzi moderni e le poche parole che ha messo assieme il figlio Dario.
Contardo Mingarelli: Il più giovane dei 5 figli (3 fratelli e 2 sorelle ) di Augusto detto Gustavo di Tavernola e di Cleofe De Lucca di Stanco (Grizzana). Fu chiamato Contardo nome di origine longobarda come molti altri nomi del tavernolese…
Presta servizio militare nei dragoni e mi diceva che domava i cavalli assegnati alla compagnia… partecipò alla campagna militare in Jugoslavia con mansioni di attendente.
Tornato a casa partecipa attivamente alla vita sociale della parrocchia di Tavernola nel difficile periodo della lotta di liberazione.
Sposò nel ’47 Norina Zucconi di Casa di Sasso di Calvenzano dalla quale ebbe due figli maschi Dario e Paolo. La cerimonia fu celebrata da don Calisto Mingarelli, dei Mingarelli di Tavernola, parroco di Borgo Panigale e cappellano dell’Aereoporto di Bologna. Nella foto, il ricordo fotografico scattato fuori della chiesa del Baraccano di Bologna come da tradizione per i giovani sposi.
Negli anni ’50 compra una 55 Fiat e ara i campi prima solcati da vomeri tirati da buoi, nei mesi estivi il lavoro di aratura non si fermava mai di notte e di giorno, lui contribuì in questo modo al boom economico postbellico….
Comprò poi un camion quattrassi Fiat e si dedicò ai trasporti …
Diventò cittadino di Vergato e lì rimase senza mai dimenticare la nativa Tavernola dove ancora oggi esiste la casa che lo vide nascere e vivere.
Lo vogliamo ricordare così con questo “santino”, prima che memoria muoia!