Rocchetta Mattei – Sguardo al futuro osservando le prassi del passato fra conservazione e restauro
2025/05/23, Riola – Rocchetta Mattei – L’Associazione Fulvio Ciancabilla degli scalpellini dell’Appennino Bolognese, venerdì 30 maggio organizzano alla Rocchetta Mattei il convegno: “L’arenaria nei monumenti di Bologna: uno sguardo al futuro osservando le prassi del passato fra conservazione e restauro” di cui allego la locandina.

CONVEGNO DI STUDI – L’arenaria nei monumenti di Bologna: uno sguardo al futuro osservando le prassi del passato fra conservazione e restauro
30 maggio 2025 – ROCCHETTA MATTEI – Grizzana Morandi
Non si fermano le attività dell’Associazione Fulvio Ciancabilla che, dopo la tre giorni di ART CITY 2025 presso la Fornace Roncaglia a Bologna, si ripresenta con un Convegno di sicuro interesse artistico e culturale.
Da alcuni anni l’Associazione ha intrapreso un percorso di attività per il recupero e la valorizzazione dell’antico mestiere dello scalpellino, riprendendo una tradizione secolare della lavorazione dell’arenaria che in appennino gravitava attorno alle principali cave del territorio, e che ha fornito per secoli materiali per costruzione, ornato, fregi e opere d’arte alla città di Bologna e all’intero territorio. In quest’ambito, abbiamo organizzato corsi di introduzione alla scultura artistica su arenaria, mostre ed esposizioni, ricevuto riconoscimenti come la De.Co. bolognese, stipulato un Accordo Quadro stipulato con l’Ateneo di Bologna e la Convenzione con l’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese e con il Comune di Grizzana Morandi per la co-progettazione della Scuola di Alta Formazione Edile e del Restauro prevista nel progetto PNRR “da Campolo l’arte fa Scola che prevede fra l’altro l’avvio di una Scuola di Restauro su Pietra. Il convegno del 30 Maggio è una tappa di questo percorso e affronta uno dei possibili sbocchi di queste ritrovate abilità artigianali e artistiche, ovvero la realizzazione di fregi e ornamenti in arenaria per il restauro, mediante sostituzione, di manufatti gravemente ammalorati nei monumenti e negli edifici bolognesi; ovviamente si tratta di un tema complesso che va affrontato da molteplici punti di vista, storico, artistico, tecnologico, ambientale, normativo, per il quale i contributi dei qualificati relatori saranno preziosi.
L’arenaria è la pietra bolognese per eccellenza, ha con la nostra città un legame simbiotico, tanto da poter provare una sperimentazione che vada oltre i dogmi del restauro filologico.
Anche perché, grazie all’Associazione Fulvio Ciancabilla, l’arte di lavorarla, l’arte di tramutarla in capolavori grazie alle mani dei pochi maestri scalpellini ancora operativi del nostro Appennino – dove si trovavano alcune fra le più straordinarie cave secolari – ha ripreso forma, sostanza e vigore. E la strada di sostituire ornamenti e fregi destinati a sgretolarsi completamente (magari ricoverandoli in museo), con copie identiche, riservando le sperimentate pratiche di consolidamento alle ornamentazioni ancora in buono stato di conservazione, potrebbe facilitare la ripresa di un legame fra arte locale e restauro, che oggi più che mai i nostri centri storici necessitano di riscoprire.
Dopo i saluti istituzionali e un breve intervento introduttivo che circostanzia il contesto e gli obiettivi del convegno, la sessione della mattina è di carattere introduttivo al tema con un inquadramento storico e artistico (Francesca Chelini e Giuseppe Parenti) e un approfondimento tecnico (Claudio Galli ed Elisa Franzoni)
Nel pomeriggio, la prorettrice vicaria Prof.ssa Simona Tondelli condurrà invece un confronto fra “addetti ai lavori” (Carla DiFrancesco, Paolo Maini, Giovanni Giannelli, Barbara Ghelfi) a cui ovviamente potranno partecipare anche i relatori della sessione del mattino e auspicabilmente anche il pubblico presente; la tavola rotonda affronterà il tema centrale del convegno, ovvero la fattibilità dell’intervento di sostituzione, a determinate condizioni, dei fregi e degli ornamenti ammalorati in arenaria come strategia alternativa o complementare al restauro conservativo; quali siano i limiti e le potenziali criticità correlate a questa scelta; di quale ruolo possono avere gli scalpellini che l’associazione sta formando e che in futuro potranno uscire dalla Scuola di Restauro;
“Pochi avanzi bastano a provocare cento idee”. Così scriveva nel 1879 Alfonso Rubbiani a proposito del recupero dei resti superstiti delle antiche finestre di palazzi signorili della Bologna medioevale. E di seguito: “una finestrina, un boccone di fregio magnuccolato dal gelo e dai capelveneri, un arco rimurato possono essere il punto di partenza per fantasticare un insieme grandioso e nuovo”.
Se gli esiti di questo primo confronto saranno positivi, in autunno è previsto un secondo appuntamento in cui si affronterà il tema anche dal punto di vista della filiera tecnica, formativa ed economica che necessita per dare concreta attuazione ad un “Distretto della pietra” che possa riqualificare il territorio dell’Appennino Bolognese anche attraverso la ripresa dell’antico mestiere della lavorazione della pietra locale.
Associazione Fulvio Ciancabilla – presidente@associazionefulviociancabilla.org
Fonte; Martina Mari – Ufficio Stampa Unione Comuni Appennino Bolognese