Aree protette bolognesi – I risultati del primo anno di attività dei nuovi amministratori
2025/11/06, Marzabotto – Aree protette bolognesi. SEDE OPERATIVA Parco Storico Monte Sole.
I risultati del primo anno di attività dei nuovi amministratori: finanziati nuovi progetti per la conservazione, la fruizione e la resilienza al cambiamento climatico degli habitat naturali, avviate nuove collaborazioni esterne, promosso il recupero e la valorizzazione sociale e turistica degli immobili in disuso.

Gli organi di governo delle aree protette bolognesi, ad un anno dal loro insediamento, rendicontano, a cittadini ed istituzioni locali, i progetti in esecuzione e le azioni intraprese a favore degli habitat naturali in gestione per migliorarne la conservazione, la resilienza al cambiamento climatico e la fruizione didattica, sociale e turistica.
Le aree protette bolognesi si estendono per una superficie totale di 21.000 ettari nei territori del Corno alle Scale, dei Laghi Suviana e Brasimone, di Monte Sole, dei Gessi bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa, dell’Abbazia di Monteveglio e del Contrafforte Pliocenico. Includono 24 siti di interesse comunitario (SIC), un’area geologica dichiarata Patrimonio dell’Umanità da Unesco, 500 km di piste forestali e sentieri. Ogni anno vengono visitati, mediamente, da 20.000 studenti, 5.000 adulti accompagnati da Guide Ambientali Escursionistiche e da oltre 100.000 frequentatori diretti.

Il Presidente dell’Ente di gestione delle aree protette, Tiberio Rabboni, sottolinea che il rendiconto è espressione di tre priorità: “Innanzitutto la necessità di reagire agli effetti del cambiamento climatico. L’alternarsi, negli ultimi anni, di eventi estremi ha causato danni ingenti agli habitat. Se le acque hanno distrutto ecosistemi ed infrastrutture, la siccità ha stressato in modo irreversibile una parte importante del
patrimonio forestale, soprattutto quello non autoctono.

Da qui la scelta di investire tutte le risorse disponibili sul ripristino degli ambiti danneggiati, la rigenerazione forestale e la sicurezza antincendi. La seconda priorità è stata l’ampliamento delle collaborazioni esterne, nella convinzione che il compito di tutelare la biodiversità sarà tanto più facile ed efficace se condiviso operativamente con le rappresentanze organizzate della società civile. Infine, la rivitalizzazione per finalità socio-culturali o turistico-commerciali degli immobili dismessi, o non più utilizzati, attraverso l’individuazione di nuovi gestori e progetti di valorizzazione”.
I principali interventi avviati alla realizzazione in tema di ripristino, mitigazione e adeguamento della resilienza ai danni causati dal cambiamento climatico hanno riguardato il ripristino del sentiero didattico di Rio Ramato a Monteveglio, reso impraticabile dall’alluvione, il finanziamento di due interventi di sicurezza idraulica in Val di Zena affidati ai comuni di San Lazzaro di Savena e Pianoro, la riqualificazione di una parte della sentieristica del Corno alle Scale, la realizzazione di un anello pedonale attorno al Laghetto Cavone, accessibile alle persone con difficoltà deambulatorie, la sistemazione di strade di accesso al memoriale di Monte Sole e l’installazione di una pensilina a Casaglia per la sosta dei visitatori, nuove fornacelle antincendio nelle sponde del lago di Suviana, tre progetti per la rigenerazione di altrettante areali forestali in condizioni di accertato e irreversibile degrado a causa della siccità e di
specifiche fitopatie: gli abeti bianchi del Corno alle Scale, le pinete di Suviana, i castagneti di Monte Sole, infine un progetto pilota per l’ottimizzazione degli interventi antincendio attraverso un preventivo protocollo operativo integrato tra Ente Parchi, Vigili del Fuoco e i gestori dei servizi idrici, elettrici e della viabilità di accesso alle aree a rischio.

Le collaborazioni esterne, avviate e formalizzate nel 2025, hanno riguardato la Fondazione della Banca del Monte, con la quale è stato siglato un accordo triennale a supporto di obiettivi condivisi, l’Accademia Nazionale dell’Agricoltura per un progetto di riqualificazione dei Castagneti abbandonati, Bologna Welcome per la costruzione di pacchetti turistici imperniati sulle aree protette, l’Università per Adulti Primo Levi per l’organizzazione di lezioni e visite a tema, Urca per il recupero nelle aree parco dei selvatici feriti, l’ASD Corno alle Scale Bike per l’implementazione a Lizzano in Belvedere di una rete percorribile con le MTB, le organizzazioni professionali agricole bolognesi per un periodico scambio di informazioni ed opinioni. Tutto questo, ovviamente, in aggiunta alle consolidate collaborazioni con il CAI bolognese e le Guardie Ecologiche Volontarie.
Infine, la rivitalizzazione per finalità socio-culturali o turistico-commerciali degli immobili dismessi, o non più utilizzati, ha riguardato il Rifugio Cottede di Castiglione dei Pepoli per il quale è in corso la procedura per la selezione del gestore tra gli iscritti al Registro Unico del Terzo Settore, due immobili adiacenti al Museo del Bosco del Poranceto, comune di Camugnano, destinati, d’intesa con l’Unione dei Comuni e
l’amministrazione comunale, ad attività private di ospitalità turistica, l’ex foresteria di Settefonti, Ozzano, che, previo trasferimento della titolarità al Comune, potrà diventare, come auspicato dagli amministratori comunali, la sede delle numerose associazioni locali di carattere sociale, culturale, ambientale e ricreativo.
Marzabotto, 4 novembre 2025
Fonte; Dott. Luigi Luca – Responsabile Area Valorizzazione Fruizione e gestione Amministrativa