Centro Diurno Inaugurazione il 21 Dicembre – Chi era Rino Nanni?

Centro diurno_003 2013/12/17, Vergato – Sabato 21 Dicembre 2013 alle ore 15.00 Inaugurazione Centro Diurno per Anziani “Rino Nanni”, con la presenza di autorità e cittadini…. La domanda è, perchè intitolarlo a Rino Nanni e chi era per meritare questo riconoscimento?

Cerchiamo di dare una risposta ma soprattutto un’informazione a chi non l’ha conosciuto. Vergato ha subito uno sviluppo edilizio, nuovi abitanti si sono aggiunti e sicuramente molti non lo conoscono, altri che lo hanno conosciuto… qualcuno è andato per l’età… e pochi sono rimasti!

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Foto da Pasquale Colombi

 In ricordo di Rino Nanni
Intervento del Sindaco Colombi nel Consiglio Comunale di Vergato del 12 marzo 2001

Nella serata del 15 febbraio 2001, a seguito di un malore, è deceduto RINO NANNI, in due occasioni e per molti anni, Sindaco del Comune di Vergato.
Nell’annunciare il tragico evento alla cittadinanza, a nome dell’intera Amministrazione Comunale, ho manifestato il nostro profondo cordoglio alla moglie, al figlio ed ai famigliari tutti e partecipando al loro grande dolore, abbiamo chiesto alla famiglia di potere partecipare alle esequie in forma ufficiale e con le insegne del Comune di cui Rino Nanni è stato appassionato amministratore.
I funerali si sono svolti con estrema riservatezza e secondo il giusto volere della famiglia, ma con la partecipazione ufficiale e con le insegne istituzionali del Comune di Vergato, della Provincia di Bologna, del Comune di Marzabotto e del Comune di Sasso Marconi.
Ho ritenuto doveroso, ricordare anche in questo Consiglio Comunale, il rigore morale ed il profondo impegno di RINO NANNI nell’intensa esperienza vissuta come Sindaco del Comune di Vergato in due distinti periodi, come Deputato del Parlamento Italiano, come Vicepresidente della Provincia di Bologna, come Amministratore della Sanità regionale e bolognese e, non ultimo, come appassionato protagonista della vita politica del PCI e come studioso della storia della Repubblica Italiana.
Rino Nanni fu eletto Sindaco di Vergato il 10 giugno 1951 e riconfermato Sindaco di Vergato il 16 Giugno 1956. Nel 1958 fu candidato e poi eletto alla Camera dei Deputati. Il 5 novembre 1958 Nanni, si dimette da Sindaco, rimanendo all’interno della Giunta Municipale come Assessore fino al giugno 1960.
Dal 1963 al 1980 fu Consigliere della Provincia di Bologna, ricoprendo anche la carica di Vicepresidente fino al 1972. Nel 1979 fu nominato Presidente dell’USL n. 28 di Bologna comprendente anche il policlinico S.Orsola, incarico che conserverà fino al 1986. In quest’ultimo periodo ritorna a ricoprire incarichi nel Comune dove aveva iniziato la sua attività. Eletto Consigliere Comunale a Vergato nelle elezioni amministrative del 8-9 giugno 1980, è nominato Capogruppo PCI sino al termine del mandato.
Nel 1985 è di nuovo candidato come capolista PCI per il Consiglio Comunale, eletto consigliere nelle elezioni amministrative del 12-13 maggio, è nominato capogruppo sino allo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale avvenuto a causa delle dimissioni dei consiglieri PSI e avvenute il 12 settembre 1985. Nelle nuove elezioni dell’ 8-9 dicembre 1985, Nanni è ancora capolista, è eletto con un numero elevatissimo di preferenze (1265 su 2140 voti alla lista) e nel Consiglio Comunale del 27 dicembre 1985, viene di nuovo eletto Sindaco e ricoprirà tale incarico sino al 16 giugno 1988; rimane comunque in Consiglio Comunale sino al termine del mandato nel 1990. Nel ricordare Rino Nanni come uomo politico e esperto amministratore, ritengo particolarmente significativo riproporre le parole contenute nel testo con cui comunicava al Consiglio Comunale ed ai Cittadini le dimissioni da quello che sarebbe stato il suo ultimo incarico istituzionale. Sono parole di una persona di soli 60 anni, ancora desiderosa di farsi coinvolgere nell’impegno istituzionale e politico, che autonomamente, con il rigore e la fermezza che lo caratterizzavano, ritenne di essere più utile alla soluzione dei problemi vergatesi di quegli anni ritirandosi dalla contesa. Un esempio raramente riscontrabile nel mondo politico attuale e di quell’epoca, soprattutto se riferita ad una persona che quando era convinto della giustezza e della correttezza del proprio operare, non si sottometteva a nessuna imposizione.Questo il principale passaggio di quella comunicazione di dimissioni: “….E’ tempo di dare spazio a nuove generazioni. Coloro che a torto o a ragione, sono stati causa di vicende passate e attuali, hanno il dovere di cedere i ruoli primari a forze nuove, se intendono prioritari gli interessi collettivi, rispetto alle lotte personali di potere. Con questo spirito rassegno le dimissioni da Sindaco e mi auguro che sia inteso come segnale di distensione, di stima e fiducia nei giovani capaci di aprire una pagina nuova.

La mia è una scelta autonoma, non chiesta o imposta da alcuno….”

Infine, tralasciando ogni riferimento ai legami personali ed agli impegni istituzionali e politici che per lungo tempo ho personalmente condiviso con Rino Nanni, vorrei ricordare il profondo impegno che, negli ultimi anni, lo aveva ancora una volta appassionatamente coinvolto. Il riferimento è alla sua partecipazione alle attività di ricerca storica e documentale del “Centro Studi Leonida Casali” di Bologna ed il suo importante contributo alla attività della Commissione Parlamentare Anselmi (dal nome della Presidente) che si occupò dell’inchiesta sulla Loggia Massonica P2 e dell’altrettanto importante contributo fornito al Collegio dei patrocinanti delle parti Civili nel processo per la strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Questo è quanto ho ritenuto si dovesse dire in ricordo di Rino Nanni e della sua lunga ed intensa opera del personaggio politico e del rappresentate delle Istituzioni. Pasquale Colombi

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Foto da Pasquale Colombi

Un Ricordo dovuto (estratto)

Vittorio Prodi

Presidente della Provincia di Bologna

Grazie a tutti per essere intervenuti. In particolare, un saluto e un ringraziamento al fratello e al figlio di Rino Nanni, ai quali siamo grati proprio di questa loro presenza. Vorrei anche ringraziare l’associazione degli ex Consiglieri. Credo che questa sia una di quelle attività di continuità della storia che contribuiscono in modo determinante all’identità dì un’istituzione. Le istituzioni si basano anche su queste identità. Nella sala antistante la presidenza e la vice-presidenza ci sono adesso i ritratti dei miei predecessori, a partire da Vighi. E questo proprio per mostrare come sia importante la linea di successione, di continuità…
….Nel 1958 compie la grande avventura alla Camera dei Deputati, il più giovane eletto di tutto il Paese, con nuovi doveri nell’apprendimento e nell’organizzazione. Partecipa attivamente alle attività della 2a Commissione sulla politica interna, dove porta la sua esperienza e la sua attenzione per i problemi degli Enti locali e della montagna, diventando primo firmatario della prima proposta di legge organica sulla montagna, approvata molti anni dopo.
La sua predilezione per le questioni del governo locale ritorna nell’opera svolta a favore dei comprensori nel nostro territorio, nel sostegno costante al sistema delle autonomie locali, nel richiamo a tradurre in fatti concreti il ruolo delle Regioni, previsto dalla Costituzione.
Definirei Rino Nanni un “amante ante litteram della sussidiarietà”, per il favore accordato da sempre al trasferimento delle funzioni agli Enti locali di base: al Comune, in quanto fondamento della democrazia e primo centro organizzativo della comunità e dello Stato; alla Provincia, come autentico Ente di governo del territorio, e come solo la riforma del Titolo V della Costituzione ha poi potuto configurare. Anche in questo caso, molto tempo dopo.
Parlando proprio della sua esperienza nell’amministrazione della Provincia di Bologna, di cui fu assessore alla Programmazione al Bilancio e vice-presidente dal 1963 al 1972, balza agli occhi la sua visione di precursore in molti campi, di animatore delle prime esperienze di programmazione e pianificazione territoriale pluriennale, quando ancora non erano….

Il valore dell’unità – quanto mai valido ancora oggi – fra chi crede nel miglioramento della società attraverso le riforme, l’unità dei cittadini e dei partiti per il bene della collettività, il rifiuto dei personalismi, lo spirito di servizio che deve animare i pubblici amministratori, la ricerca continua del dialogo ed il dovere della mediazione.
Sempre presente nel suo credo politico il riferimento ai valori costituzionali, base della nostra convivenza civile, costruiti e riconosciuti da persone che provenivano da storie diverse, per raggiungere una consonanza maggiore, più elevata, un momento di incontro, di equilibrio e di pace. Oggi sono per noi un richiamo ineludibile di fronte alle pretese di riforma proposte con il fine esplicito di stravolgere lo spirito della nostra Carta costituzionale.
Mi piace infine citare il suo legame con la tradizione comunitaria della nostra terra, con la cooperazione, con la necessità dell’impegno personale di ciascuno nella vita associata, a ogni livello, per una visione d’insieme delle questioni locali e nazionali.
Sono temi importanti, che ritornano nella discussione politica dei nostri giorni; segno di un’attenzione che precorre i tempi e guarda lontano, espressione di una conoscenza profonda dei problemi e di una volontà perseverante nel trovare soluzioni e provare a fare qualche cosa di nuovo e di utile per gli altri.
Vogliamo ricordare così Rino Nanni: un uomo che ha messo al servizio della società le sue energie e ha provato per tutta la vita a portare soluzioni ai problemi comuni.

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