Stella Mattutina – Splendore e degrado di una perla del nostro territorio
2014/02/25, Labante – Un urlo di dolore si leva da Labante dove la famosa Colonia Estiva “Stella Matturina”, ogni giorno percorre un passo verso una totale distruzione emulando così la vicina Colonia Femminile dell’Abbazzia di Labante, ridotta a un cumulo di macerie.
Il servizio fotografico di Alessandra Baiesi ci riporta tracce di una recente attività, mentre Laura Carboni attraverso le ricerche storiche delle dott.ssa Antonella Colombarini ci consegna questo testo per chi volesse approfondire l’argomento.
Quali proposte, idee, suggerimenti per il recupero di questo patrimonio? O il classico ” … non ci sono i soldi…” chiuderà l’argomento?
C’era una volta lassù ai piedi del monte Castellana (oltre 1000 m di altitudine), in posizione
incantevole, un caratteristico borgo chiamato Riola: nome fatto inserire dai proprietari, i Conti
Nanni Levera su tutte le carte geografiche d’Italia e che tutt’oggi sussiste, creando a volte
confusione con Riola di Vergato, lungo la Porrettana.
Questo complesso, a circa 800 m di altitudine, si affaccia ad una bella vista sulle vallate dell’Aneva
e del Reno, ed è composto di vetusti edifici che ricordano il tipo signorile delle abitazioni feudali.
Consta di tre vasti edifici e di una chiesetta, di un mulino, casa colonica con stalla e fienile, con
attorno tanto terreno e tanti boschi.
All’interno del parco un bellissimo viale di abeti, che prima dell’ultima guerra si prolungava fin giù
alla Chiesa di S.Cristoforo per un chilometro.
Era la perla della Val d’Aneva, per i suoi ricordi storici accanto all’ex castello di Ribecco e per la
sua posizione dominante.
Costituiva la sede estiva, successivamente permanente dei Conti Nanni Levera, padroni ed affittuari
di quasi tutta la Val d’Aneva. Ad uno dei Conti, Sindaco di Castel d’Aiano a metà del 1800, è
dedicata la piazza principale del paese).
Quassù nei vasti magazzini i coloni portavano grano, mais, frutta, insaccati, castagne, ecc. e li
andavano a ritirare volta per volta quando occorreva. Quassù sii sentiva ogni domenica il tintinnio
dei campanelli dei cavalli che trasportavano il cocchio con la contessa e i familiari alla Messa
festiva (quando non veniva celebrata nell’apposito oratorio nel parco della villa, dedicato a S.Maria
Visitante).
Quassù si udì, oltre un secolo fa, il rombo della prima auto nella zona.
Decaduta e scomparsa la famiglia proprietaria, questo borgo passò ad altre proprietà: un certo
Milani, la Croce Rossa Italiana e nel dopo guerra l’Opera della Regalità di Milano che qui istituì,
utilizzando i fabbricati risparmiati dai cannoneggiamenti per il passaggio del fronte (qui siamo sulla
Linea Gotica). Il Patronato Femminile Operaie di Bologna, diretto dall’attivissima Maria Amalia
Simoncini, che dette al fabbricato il dolce nome di Stella Matutina (e Stella Maris ad un analogo
fabbricato a Cesenatico). Con questo nome viene tuttora chiamata questa villa medioevale.
Nel 1951 Stella Matutina, in via eccezionale e privilegiata, ospitò per due giornate l’immagine della
B.V. di S. Luca, in visita ai capoluoghi della Valle del Reno. Il Card. Nasalli Rocca pontificò la
Messa in Parrocchia.
Agli inizi del 1958 Stella Matutina passa alla POA (Pontificia Opera di Assistenza), poi ODA
(Opera Diocesana di Assistenza), che dopo aver riparato i gravi danni di guerra l’aprì lo stesso anno
come colonia estiva per i fanciulli (circa 200 per turno!).
Migliaia e migliaia di fanciulli e fanciulle, nel giro di oltre tre decenni, sono stati ospiti a Labante.
Figli di dipendenti ENPAS, provenienti da tutte le regioni d’Italia, dalla Lombardia alla Puglia, dal
Piemonte al Lazio, dal Veneto alla Toscana, Marche, Umbria e perfino dal Trentino. E questo ha
consentito di dare possibilità di lavoro alle famiglie di quassù.
Ogni mattina i Labantesi avevano la possibilità di sentire o vedere i festosi alzabandiera, lassù nella villa.
Elegantemente vestiti, ottimamente organizzati, questi gruppi costituivano un vanto e un piacere che
rompeva un po’ il silenzio e la solitudine della nostra valle: una puntura di vita, di entusiasmo, di
gioia.
Dopo circa due decenni di gestione Enpas, subentrò l’Alfa Sud (sempre sotto la direzione ODA
con suore, sacerdoti, ecc.). Qua venne a fare la sua prima villeggiatura bolognese S.E. Mons. Cè,
Vescovo ausiliare di Bologna e vari sacerdoti e prelati.
3. Una meravigliosa esperienza
Per tutto il mese di luglio del 1983 Stella Matutina fu scelta dalla CISV (Children’s International
Summer Villages) come sede annuale dei Villaggi internazionali estivi dei fanciulli, che qui vennero
a celebrare il suo quarantesimo anno di attività.
Convennero quassù oltre un centinaio di bambini e assistenti provenienti dall’Italia, Austria,
Brasile, Finlandia, Inghilterra, Libano, Romania, Sudan, Svezia, Tunisia e Ungheria; con
rappresentanti di Egitto, Nigeria, Norvegia e Sierra Leone. Fu un’esperienza felice, meravigliosa,
sotto il punto di vista turistico, folkloristico, culturale e sociale.
Successivamente Stella Matutina fu gestita direttamente per qualche anno dall’ODA di Roma con
gruppi romani o ad esso collegati. Visitarono Stella Matutina il Card. Poma, il Card. Biffi e vari
Vescovi.
Ospiti di Stella Matutina per vari anni furono anche la Casa della Carità di Borgo Panigale, vari
gruppi diocesani ed extradiocesani, Parrocchie, scout, ecc.
Nel giugno 1990 si tenne a Stella Matutina il secondo Incontro Nazionale sulla patata da seme.
Intervenne il Sottosegretario della presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Cristofori. Prefetto di
Bologna e vari Onorevoli fecero visita a Stella Matutina.
Ora tutto tace! Da alcuni anni tutto è chiuso, vuoto, tutto sta deperendo. E perché? Piange il cuore
per tanta graduale ma inarrestabile agonia; qualche decisione bisognerà pur prenderla; non si può
assistere a tanto degrado, alla sepoltura di un così grande tesoro.
E pensare che tante parrocchie, associazioni cattoliche, gruppi, vanno a cercare case o luoghi
per ferie e per attività pastorali chissà dove, quando a portata di mano e in posizione veramente
incantevole c’è una così grande opportunità.
In occasione della Visita pastorale del 26 luglio 2001 la parrocchia di Labante consegnò al Vescovo
un ampio esposto sulla triste situazione di questo grande capitale diocesano e un accorato appello
perché Stella Matutina fosse riportata al suo antico (ma non troppo) splendore.
(da “Spigolature labantesi” di Don Gaetano Tanaglia – Quaderni del Circolo culturale di Castel d’Aiano n. 17 del 2003)
Il complesso architettonico di Stella Mattutina è risalente al Medioevo, sede estiva,
successivamente permanente, dei Conti Nanni Levera, padroni ed affittuari di quasi tutta la Val
d’Aneva. In seguito passata ad altre proprietà tra cui il Patronato Femminile Operaie di Bologna, la
Pontifica Opera di Assistenza poi l’ODA (Opera diocesana di assistenza) che ne fece una colonia
estiva per tanti anni. Sempre luogo di attività, vacanza e lavoro per tanti fino alla fine del secolo
scorso, purtroppo ora, nonostante i ripetuti appelli, è in totale stato di abbandono e trascuratezza.
(dall’opuscolo Il bello della montagna, 2013 – Proloco di Labante)