Vergato con Marzabotto e Grizzana M. scrivono in Regione: Preoccupa la riduzione estiva dei servizi a Vergato

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2016/06/21, Vergato – “I comuni del medio Reno scrivono in Regione: la situazione ospedaliera preoccupa, valutare alternative alla riduzione estiva dei servizi a Vergato”.

Nel testo si da riferimento ad una lettera che i sindaci dei comuni di Grizzana Morandi, Vergato e Marzabotto hanno inviato alla Regione, alla AUSL e al Distretto Socio-sanitario per chiedere un ripensamento rispetto ai tagli dei servizi presso l’ospedale di Vergato previsti per il periodo estivo.

Graziella Leoni, Massimo Gnudi e Romano Franchi, sindaci rispettivamente di Grizzana Morandi, Vergato e Marzabotto, hanno manifestato tramite una lettera inviata in Regione Emilia-Romagna la loro preoccupazione per la situazione ospedaliera dell’area dell’Appennino bolognese e in particolare dell’ospedale di Vergato. La missiva, inviata a Sergio Venturi, Assessore alle politiche per la salute, Chiara Gibertoni, Direttore generale AUSL Bologna, Eno Quargnolo, Direttore Distretto Socio-sanitario dell’Appennino bolognese (così ribattezzato di recente, precedentemente era chiamato “Distretto Socio-sanitario di Porretta Terme”) e Marco Mastacchi, presidente del Distretto omonimo, fa riferimento ad alcune decisioni prese in relazione al periodo estivo.

Nelle ultime settimane, fanno notare i sindaci, sono state assunte alcune decisioni in relazione al periodo estivo che va dal 1 giugno al 30 settembre che rischiano di minare pesantemente i servizi ai cittadini: i posti letto sono stati ridotti complessivamente ad un totale di 22, 12 per il reparto di medicina – che è stato dimezzato passando da 24 a 12 – e 10 per il reparto di ortopedia: il tutto in un periodo in cui la popolazione dell’area appenninica, soprattutto anziana, aumenta. Inoltre ai ai medici della medicina interna di Vergato si chiede di farsi carico di alcuni turni di guardia notturna presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Porretta, che vanno ad aggiungersi agli impegni di guardia, di reperibilità notturna, pomeridiana e festiva, presso l’ospedale di Vergato.

I tre sindaci spiegano che “si tratta di decisioni, che al di là delle intenzioni, finiscono per aumentare la percezione di precarietà per il presente e di incertezza per il futuro, sia tra gli operatori sanitari che tra gli utenti”.

Oltre tutto gli amministratori lamentano il fatto che queste decisioni vengano assunte a ridosso dell’avvio di un percorso di confronto che si pone l’obiettivo di portare alla ridefinizione del modello organizzativo dei presidi ospedalieri. Un percorso di riordino dell’assistenza ospedaliera complessiva che dovrà essere proiettato nel medio e lungo periodo.

In un’ottica metropolitana – continua la lettera degli amministratori  – ribadiamo la nostra intenzione di ragionare in termini di rete ospedaliera, cioè di rendere sempre più interconnessi tra loro le tre unità ospedaliere presenti sul nostro territorio, cioè gli ospedali di Vergato, Porretta e la Casa di Cura Nobili di Castiglione dei Pepoli, in sinergia con i presidi ospedalieri di eccellenza della città di Bologna”.

Una sanità pubblica regionale che che ci pone ai primi posti in Europa va difesa e preservata, pure nella consapevolezza delle difficoltà complessive in cui si opera: la lettera si conclude infatti con la ferma richiesta da parte degli amministratori di valutare possibili soluzioni alternative.

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