Un percorso da Riola a Soprasasso e ritorno…un sogno dell’assessore Zavorri
2021/05/03, Vergato – Le Grotte di Soprasasso dopo il servizio sul campo di LuPi (che riproponiamo) con i volontari che hanno ripristinato il sentiero, stanno godendo sui media di una popolarità insperata. Non solo sui social ma anche sul posto dove le visite e le foto lo dimostrano, sono sempre più frequenti. Ritorna alla mente chi fuori “dalla moda” ne aveva già parlato e scritto, l’allora assessore del Comune di Vergato e appassionato MTB; Giovanni Zavorri.
Il percorso che hanno costruito i volontari di Riola è diverso ma molto bello. Hanno lavorato molto e dobbiamo essere orgogliosi di avere gente come loro che in silenzio e fuori dagli schemi istituzionali fanno cose egregie per i nostri luoghi più belli. Rimane il sogno che mi sarebbe tanto piaciuto realizzare…forse ormai in un’altra vita. E’ rimasto il sogno di un ex Assessore che amava e ama tanto le nostre montagne.
Trekking – Pubblicato sul programma della 62° edizione della Sagra della Sfrappola – 1° Maggio 2018 – Riola. A cura della Pro Loco, Sabina Petroncini Presidente.
UN PERCORSO DA RIOLA A SOPRASASSO E RITORNO PER VISITARE I LUOGHI PIU’ INTERESSANTI DEL VERSANTE VERGATESE (E DI GAGGIO).
Grazie ad una sinergia tra il Comune di Vergato, il Consorzio della Bonifica Renana e alcuni abitanti di Riola si arriverà alla costruzione di un percorso, con punto di arrivo le grotte di Soprasasso che consenta però di visitare i luoghi più belli di Riola dal lato di Vergato (con qualche puntata a Gaggio). Il percorso individuato è porta di accesso al tratto dell’itinerario della linea gotica che collega Bombiana a Vergato passando per Castelnuovo, – percorso di crinale che oltre a passare per luoghi della memoria, ha grande valore paesaggistico, aprendosi sulla vallata del Limentra, e del Reno e storico poiché vengono attraversati alcuni tra i più significativi edifici storici dell’Appennino (casa Costonzo, Monzone, Palazzo d’Africo). Il percorso può svilupparsi anche come anello e quindi come itinerario integrativo alla visita delle altre emergenze storico architettoniche del contesto come la chiesa dell’architetto Alvar Aalto, la Rocchetta Mattei, il borgo della Scola o il Santuario di Montovolo.
Il percorso, per il quale il Consorzio investirà risorse, è strutturato in una versione corta e una lunga e inizia tra i civici 73 e 85 della Via Nazionale, di fronte alla stazione FS di Riola, affrontando una ripida scalinata che si trasforma in un sentiero fino alla loc. Castagnoli da dove, imboccando, una vecchia carrareccia dalla pendenza in parte impegnativa, si arriva alla loc. la Serra, dove troviamo un B&B, La Serra, e una delle poche aziende agricole del Comune di Vergato della famiglia Elmi.
Dopo un piccolo tratto in asfalto si gira a sinistra e ci si trova di fronte il bellissimo complesso di casa Costonzo (visitabile solo esternamente con una breve deviazione) antica casa fortificata che ha ospitato nel XVI sec. l’unica scuola medica dell’appennino bolognese, da cui si prosegue per una comoda carrareccia di antica percorrenza che tocca le case Panigale e Serretti. Per prendere la scorciatoia del percorso corto, poco prima di Panigale, invece di seguire la carrareccia, si prosegue per il CAI 162 fino alla Cà Torziano e da qui, dopo un tratto ripido e boscoso si arriva al cippo votivo, incrociando il percorso lungo che prosegue verso destra.
Seguendo il percorso lungo, poco dopo i Serretti si incrocia il CAI 164 e si comincia una salita che attraversa una maronaia ben curata (in stagione non raccogliere i maroni… li vendono!) per arrivare poco dopo al Palazzo d’Affrico, un borgo costituito da diverse case torri di età medievali ben conservate del sec. XIV- XV. Dal Palazzo d’Affrico ci si inerpica ancora lungo il CAI 164 per arrivare al Castellaccio (borgo medievale posto su un roccione a strapiombo, dove del Castello non rimane nulla ma vi è un grazioso oratorio di S.Lorenzo) e poi, dopo altra salita, si giunge al punto più alto del percorso: il borgo medievale in disfacimento della Torre di Nerone (primo sito occupato in zona dai Brasiliani il 16/11/1944).
La successiva discesa lungo il crinale riporta sulla Comunale di Castelnuovo che viene abbandonata per la deviazione di Cà di Cecco, per poi essere ripresa fino al confine Comunale Gaggio – Vergato (al cippo votivo prima di Cà di Cecco si trova l’arrivo del percorso corto). Al confine si gira a destra per una vecchia vicinale e si arriva a Soprasasso (un meraviglioso pulpito sulla vallata dove si può spaziare a perdita d’occhio sulla valle del Reno e sulle montagne di Levante), da qui si può scendere per uno stretto sentiero, a tratti scolpito nella roccia, alle grotte omonime dove gli elementi hanno modellato la roccia friabile con la creatività di un’artista, per ottenere vere e proprie opere d’arte.
Assaporata la bellezza delle grotte di Soprasasso, si comincia la discesa e, per un bosco buio, si percorre un vecchia carrareccia con apprezzabili opere dell’uomo arrivando nei pressi delle loc. Precaria e Boscaccio (dove vi sono dei monumenti ai soldati brasiliani dell’ultima guerra), per poi imboccare un’altra carrareccia che porta sulla comunale di Montecavalloro.
Da qui la discesa verso Riola è su asfalto (a sinistra si scorge la presenza della chiesa sconsacrata di Montecavalloro) e tocca il complesso medievale del Monzone (di proprietà privata e in fase di ristrutturazione) e il borgo di Riola vecchia dove, oltre al Museo dei Tarocchi, nella piazzetta si trova un “superstite ” dei negozi della montagna, da tempo immemorabile gestito dalla famiglia ora Giacomelli dove si può ancora trovare di tutto.
Il punto di partenza è vicino ma un’ultim a sorpresa emerge dal bosco appena tagliato : una torre con piccionaia di fattura medievale (bisognosa di cure edili) ci ricorda ancora come questi luoghi abbiano una storia (minore) e una loro bellezza che, come sempre, possono essere apprezzate da chi le può conoscere.
Insomma, lo scopo del percorso è tutto qui: far conoscere per apprezzare in modo lento e distensivo.
Giovanni Zavorri – 1/5/2018