GLI “SDALEEN” di Carboni Enrico – Nr.3 L’Edicola Votiva

2012/12/30, Vergato – Continua con la 3° puntata, La Galleria degli “Sdaleen” dell’ Appennino di Carboni Enrico. Questa puntata è dedicata alle Edicole Votive

EDICOLA VOTIVA PELAGALLI – OREGLIA – GRIZZANA

La terza tipologia di “sdaleen” che presentiamo è l’edicola votiva, in particolare l’Edicola Pelagalli di Oreglia ed alcune altre presenti nei comuni di Grizzana e Camugnano. Si tratta della tipologia più antica, le edicole, da “aedicula”, termine latino che sta ad indicare una piccola casa. Si tratta infatti di piccole costruzioni a forma di minuscola capanna, a base rettangolare, più larga che profonda, di altezza modesta, in semplice muratura, con un tetto a due spioventi, coperto con piagne di arenaria.Sulla parte anteriore si trova sempre un piccolo portale di arenaria scolpita, formato da due piedritti sormontati da un arco a tutto sesto, a volte in un pezzo unico, sul quale sono riportate la data di costruzione, le iniziali di chi lo ha fatto fare e le iscrizioni ammonitrici; in quelle più recenti (8/900) le iscrizioni le troviamo nella parte sottostante scolpite in una lapide di arenaria o di marmo. Il piccolo portale introduce poi ad una nicchia, a volte profonda, all’interno della quale in origine doveva trovarsi un’immagine sacra dipinta sulla parete di fondo e che solo dopo il seicento comincia ad ospitare targhe devozionali oppure piccole statue di Madonne e Santi. Le prime edicole votive secondo lo storico Paolo Guidotti, che preferisce chiamarle Tabernacoletti, risalgono al 1400. La più antica di tutte quelle ritrovate nell’Appennino bolognese è quella della Cà di Carpineta (1442), poi in ordine cronologico, seguono le tabinelle del Rosario di Montovolo (1466), che pur nate con funzioni un po’diverse si possono ricondurre nella tipologia degli  “Sdaleen”, fino ad arrivare all’edicola Pelagalli di Oreglia (1613). Se infatti si esamina attentamente l’iscrizione sul portale di arenaria si legge: Domenego   16  +  13   Pelagalo, cioè il nome di chi l’ha fatta costruire (Domenico Pelagalli) e la data di costruzione (1613). All’interno della grande nicchia troviamo ora un’immagine della madonna di recente fattura, ma a metà degli anni 30 del novecento, come si può vedere dalla foto che ritrae Giuseppina Cattabriga e Albertina Vecchi, rispettivamente madre e zia di Gianni Vecchi, vi era una piccola statua, oltre che una lussureggiante edera di copertura. Dall’esame della foto si può anche notare come un tempo la costruzione fosse maggiormente fuori terra rispetto alla situazione attuale dovuta forse ad un progressivo interrimento provocato dalle ricariche della strada che passa a fianco. L’edicola de La Cà di Carpineta è da ricordare sia perché è la più antica, ma anche per l’iscrizione che porta: “olla tu che pas(s)i per la via ferma e saluta (Maria)”, una invocazione ammonitrice rivolta a tutti i passanti e che ritroviamo con alcune variazioni in molte altre edicole votive. In quella di Cà Stella sempre a Carpineta, l’iscrizione non è più leggibile e quindi non è dato conoscere la data di costruzione; anche la targa in ceramica originale è stata depredata e sostituita nel 1995 con una di ottima fattura raffigurante la B.V. di S. Luc(c)a; pur nella sua precarietà, l’edicola di Cà Stella conserva tutti i caratteri peculiari dell’edicola votiva antica. Un’altra, recentemente restaurata, è quella di Bargi, sul bivio per la Chiesa, la mancanza di iscrizioni non consente anche in questo caso di risalire alla data di costruzione ma, date le caratteristiche, si può ritenere di età non troppo diversa da quelle esaminate. La data di costruzione è invece scolpita in caratteri ben leggibili (1639)in quella di Stagno, anch’essa recentemente restaurata, e che si colloca quindi cronologicamente subito dopo l’edicola Pelagalli di Oreglia. Interessante la targa in ceramica ingobbiata con policromia sotto vetrina, raffigurante la B.V. di S. Luca con cornice a tempietto e fioriera, riprodotta in tempi relativamente recenti, ma su stampo della seconda metà dell’ottocento.

Articoli correlati: Vedi il nr.1 – Razola
Articoli correlati: Vedi il nr.2 – Cereglio