Casigno di Carviano e la Torre dei Comellini

2013/03/12, Vergato – Casigno di Carviano (Grizzana) alt. m. = 480. Da Vergato per Grizzana, a mezza via, spicca un borgo “vecchio”, i suoi abitanti non ci sono più, portati via dal boom economico degli anni ’60, senza locali pubblici, le abitazioni utilizzate prevalentemente d’estate. Ripercorrendo i sentieri e le viuzze in mezzo alle case, si odono ancora le antiche voci, i suoni, i muggiti delle mucche nelle stalle, le madri che chiamano i bambini o gli uomini che lavorano nei campi. 

Nel 1114 un tale Rodolfo “filius Agi de Monte Pastori” dona al monastero di S. Lucia e S. Bartolomeo di Musiano un appezzamento di terra “quod filii quon dam Sigezi de Casigno detinent per me”(l). Che si tratta del Casigno posto a poca distanza da Vergato e dal fiume Reno, lo suggerisce il fatto il Casigno presso Rocca di Roffeno pare un po’ troppo ad ovest rispetto sia al luogo d’origine del donatore sia all’ente che riceve il lascito; più probabile che sia Casigno di Vergato, che non l’altro, situato in una zona che gravita già più verso il modenese. Non si può invece stabilire con certezza di quale Casigno si tratti nel 673, quando in patrizio Opilione dona al monastero di S. Giustina di Pado .‘a molti suoi beni posti nel bolognese, fra cui “fundoras que vocatur Kasinius cum casis masariciis vel omnibus rebus a se pertinentibus”, che consistono in vari “casali”, di cui è quasi impossibile fissare l’ubicazione (2). (Da una carta del 1126 risulta però che un castello detto “monteclo”, come uno dei casali del VII sec. era situato vicino a Musiano(3): di nuovo troviamo accostate le due zone, sul Reno e sul Savena ). È molto probabile, poi, che dal Casigno presso Grizzana e Vergato, provenissero i due fratelli Gerardo e Pietro figli di Randuino che testimoniano nel 1069 ad un atto di vendita rogato nel castello di Grizzana(4): infatti, l’altro testimone è di Roffeno e sembra quindi probabile che se uno veniva dal lontano Roffeno, gli altri due fossero invece dei dintorni del luogo dove è rogato l’atto, come costata spesso in carte medioevali.

Nel 1329, i conti Ugolino e Napoleone di Maghinardo da Panico possedevano una casa in Carviano alla Costa, località che può forse identificarsi a Casigno.

Nel 1392 a Casigno vi erano cinque abitazioni mentre nel 1412 gli edifici documentati erano due, uno di Picello di Ugolino, l’altro di Michele di Comellino(5). Già nel Cinquecento le case erano parecchie e nel 1609 la torre trecentesca dei da Panico apparteneva alla famiglia dei Comellini dalla quale aveva assunto il nome di torre dei Comellini. Nel 1624 la torre grande dei Comellini era di Gnudo Gnudi. mentre gli eredi Chinni avevano nel borgo una torretta e di un’altra torricella era proprietario Ambrogio Betti.

La torre dei Comellini era già passata in proprietà a Mariano Mingarelli nel 1673 e alla sua Famiglia apparteneva ancora nel 1752 (6). Il borgo, in gran parte conservato, pur avendo qualche edificio distrutto dagli eventi bellici, presenta diverse case trecentesche e quattrocentesche con finestre e portali interessanti in arenaria e in cotto. La torre trecentesca, la cui costruzione si può attribuire ai conti da Panico, mostra sul lato due portali murati a tutto sesto in arenaria(7); sugli altri lati sono visibili tracce di finestre e mensole di una bertesca. L’oratorio. nei pressi dell’abitato, é dedicato a S. Rocco e fu costruito nel 1630 (8).

I) Balboni. 80: (2) Gloria, 3: (3) Pon 117: (4) Piattoli. 12: (5) A.S. B., a.c. estimi 1392. 412. 1460: (6) A.S.B. A.. estimi 1609, 1624. 1673. 1729. 1752: (7) Fantini. 1.22.33, 182-193: (8) Calindri. 11. 79-81.

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