2013 – Inaugurato il Centro Diurno per anziani “Rino Nanni” a Vergato

2013/12/21, Vergato – Dopo la Casa della Salute, inaugurata recentemente, ecco un’altro successo del sindaco Sandra Focci. Vergato inaugura la prima struttura del Centro Diurno per Anziani del territorio. Nata da un’idea sviluppata durante la prima amministrazione del sindaco Sandra Focci con l’assessore Gerlando Buriani, ecco portato a compimento una struttura avveniristica sotto il profilo del risparmio energetico che anticipa le normative che andranno a regime nei prossimi anni. Dotata di pannelli solari, pavimentazioni adeguate, recupero dell’acqua piovana, muri coibentati internamente ed esternamente, esposizione a sud… terreni attrezzati per mini orti e collegata all’attuale Casa per Anziani da un tunnell e… forse per la prima volta… preventivo rispettato nonostante un fallimento della ditta esecutrice.

Centro diurno “Rino Nanni”

Queste alcune delle caratteristiche citate dal progettista, l’architetto Milani. All’inaugurazione oltre all’assessore della regione, Teresa Marzocchi, al presidente della provincia Beatrice Draghetti, il dott. Rubbi per la Fondazione Carisbo, assente per impegni in parlamento l’on. Marilena Fabbri. Il vicario di Vergato, don Silvano Manzoni ha benedetto i locali. 

Numerosi i cittadini che hanno assistito all’inaugurazione, purtroppo, in parte, rimanendo fuori al freddo a causa dei locali stipati. Assieme alle autorità militari, assessori e parenti di Rino Nanni (era presente il figlio), i sindaci; di Gaggio Montano, Elisabetta Tanari, di Castel d’Aiano, Argentieri e di Marzabotto, Romano Franchi, non è mancato il prof. Dario Mingarelli che dopo essersi complimentato con il sindaco Sandra Focci ha voluto una foto ricordo con il sindaco a fine mandato… che siano sempre i migliori che se ne vanno? In attesa del nuovo sindaco, mandiamo il video dell’inaugurazione e le foto di rito…

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L’On. Rino Nanni nasce il 5 maggio 1928, a Casa di Ferro, in località Serrini, a Vergato, in una famiglia di mezzadri. La famiglia si sposta per alcuni anni a Sasso Marconi, in località Ganzole, dove Rino fre­quenta le scuole elementari e poi a Badolo, finché non torna a Vergato nel 1942. Rino lavora nei campi con il resto della famiglia. Nel 1945 viene sfollata durante i bombardamenti alleati come molte altre famiglie fuggite dai paesi limitrofi e da Bologna.

A 15 anni conosce alcuni dirigenti vergatesi del Partito Comunista, come Antonio Quadri ed Arturo Colombi; a 16 anni e mezzo fu rastrellato dai tedeschi e destinato a costruire trincee e ripari dai tede­schi, mentre allo stesso tempo svolge compiti di staffetta partigiana, trasmettendo informazioni e consegnando armi, sotto la direzione di Quadri.

Dopo la liberazione, nell’aprile del ’45, in una Vergato quasi completamente distrutta, svolge vari lavori come taglialegna e successivamente manovale e muratore.

Si iscrive al Partito Comunista Italiano nel 1946 e l’anno successivo entra nell’organo dirigente del partito a Vergato come responsabile dei giovani fino al 1947, quando diventa Segretario di sezione. Nello stesso anno frequenta la scuola di partito a Bologna, lavora di giorno e studia di notte, parteci­pa alla campagna elettorale del 18 aprile 1948, che porterà la Democrazia Cristiana alla maggioranza assoluta e il Fronte Popolare alla sconfìtta. Dopo l’attentato a Togliatti si dedica alla politica a tempo pieno. Segretario della Camera del Lavoro nel 1948 fino al 1949.

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Nel 1951, dopo aver assolto il servizio militare, è nominato capolista alle elezioni amministrative a Vergato, che vince con una squadra nella quale sono presenti tanti giovani alla prima esperienza poli­tica.

A 23 anni è tra i più giovani Sindaci d’Italia.

L’inesperienza, le resistenze del personale [in gran parte legati al podestà fascista), un bilancio in forte disavanzo, gli oneri connessi alla ricostruzione farebbero pensare ad una esperienza di breve durata. Invece l’attività continua con apprezzabili risultati: alcuni collaboratori esterni redigono il Piano Regolatore, mentre la Giunta combatte le lentezze della burocrazia, contesta i tagli che la Com­missione Centrale di Roma opera sul bilancio, resistendo alle pressioni operate dalla Giunta Provin­ciale Amministrativa e dal Prefetto che mirano a condizionarne gli atti amministrativi. Rino Nanni inizia così la sua esperienza e il suo impegno per la tutela e lo sviluppo della montagna, che avrebbe girato in lungo e in largo negli anni successivi.

La popolazione riconosce ed apprezza, lo sforzo e nelle elezioni del 1956 il consenso a sostegno delta sua lista registra un aumento del 10% rispetto a cinque anni prima.

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Per le capacità dimostrate e per la notorietà acquisita in occasione delle elezioni politiche del maggio del 1958, la Federazione de) P.C.I. di Bologna candida Rino Nanni alla Camera dei Deputati, terzo in lista dopo Nilde (otti e Arturo Colombi. Rino Nanni viene eletto con 5000 preferenze e a 30 anni di­venta il più giovane deputato d’Italia.

In quel periodo, oltre all’attività parlamentare, Rino Nanni segue gli Enti Locali. Nel 1960 diventa anche Presidente dell’Associazione Coltivatori Diretti, a cui si dedica nei fine settimana e nei periodi di chiusura del Parlamento. Per Bologna si occupa, tra le altre cose, della legge per la industrializza­zione della valle del Reno e del fondo di solidarietà per la montagna, nonché a lungo della legge Fan-fani e dei suoi cantieri di lavoro a mezzo salario.

Dietro richiesta di Arturo Colombi, entra anche nel consiglio dell’UNCEM (Unione Comuni ed Enti Montani] ed opera in questa veste sui bilanci dell’agricoltura, su! piano verde, sulla 991 (legge Fanfani sulla montagna) sui canoni dei bacini imbriferi, con interrogazioni ed emendamenti. È anche mem­bro della 2″ Commissione Affari Interni, che si occupa di ordine pubblico, enti locali, affari del clero, dove per la Democrazìa Cristiana opera anche Oscar Luigi Scalfaro. L’esperienza parlamentare termina dopo 5 anni.

Nel 1963 viene eletto nel Consiglio Provinciale di Bologna e diventa Vice Presidente, con l’allora Pre­sidente Vigni. Ricoprirà tale carica dal 1963 al 1972, quando a seguito dell’elezione come membro della Segreteria del Partito Comunista di Bologna, si dimetterà per ricoprire il solo ruolo di consiglie­re provinciale. In tutto gli anni in Provincia saranno 18. Nel coreo di tale periodo affronterà vari pro­blemi istituzionali ed extra-istituzionali, tra i quali hanno rilevanza nazionale il convegno contro i manicomi, che porta ben oltre le teorie di Basaglia e getta le basi dei centri aperti che furono istituiti sia a Bologna che a Imola.

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Viene eletto Vice Segretario del Partito Comunista di Bologna e tra il 1975 ed il 1976, a seguito della vittoria delle sinistre alle elezioni amministrative, viene inviato a Napoli con l’incarico di coadiuvare la neoeletta giunta del Sindaco Valenzi, contribuendo a formare i suoi amministratori, che non cono­scono i meccanismi amministrativi e giuridici. E’ una nuova esperienza, in una realtà totalmente diversa da quella conosciuta a Bologna e in montagna.

Negli anni successivi Rino Nanni è nominato Presidente della S.p.A. Interporto di Bologna. Non sono previsti compensi né gettoni di presenza. Viene subito elaborato un solido programma che nel tem­po mantiene le sue linee guida: è stipulato un accordo con le ferrovie per i raccordi su rotaia ed uno con il Ministero delle Finanze per la costruzione della palazzina doganale.

L’impresa richiede tempo e presenta aspetti di indubbia difficoltà, ma giunge a compimento e, quan­do Rìno lascia l’incarico la società è solida.

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Nel 1979 è nominato Presidente dell’Ente Ospedaliero Regionale e vi resta fino al 1981 quando sono istituite le Unità Sanitarie Locali. È il momento della riforma sanitaria e della riorganizzazione delle strutture. Passa alla USL 28 dove resta fino al 1986. La USL comprende gli ospedali S. Orsola-Malpighì e i servizi del territorio, è la più grande della Regione e fra le prime in Italia. La USL 28 di­rizzato da grande professionalità e competenza, il Comitato di Gestione conta al suo interno perso­nale presente e preparato e le varie forze politiche collaborano nel concordare le strategie da adot­tare, assicurando un buon coordinamento fra le tre USL (27-28-29), i Comuni, la Regione e l’assem­blea della USL. Tra il 1979 e il 1986 viene predisposta e siglata la convenzione con l’Università: il piano di alienazione del patrimonio immobiliare degli Ospedali consentirà di sostenere una articola­ta campagna di investimenti.

Nel 1985, ancora in carica come Presidente della USL 28, Rino Nanni è riproposto come capolista in occasione delle elezioni amministrative a Vergato, nel tentativo di sanare una seria frattura che at­traversa il gruppo dirigente del partito nel Comune. Non è un incarico desiderato: la struttura diri­gente di Vergato preme, sottovalutando che dopo 30 anni le cose e le persone cambiano. Ciò nono­stante Rino accetta, con l’obiettivo di restare il tempo necessario alla composizione della frattura e alla individuazione e preparazione di una nuova leva di amministratori. La campagna elettorale è aspra ed aspro è lo scontro con il PSI. Le elezioni terminano in un sostanziale pareggio, con 10 consi­glieri su 20. Viene nominata una giunta dì minoranza e si torna alle elezioni ottenendo lo stesso ri­sultato. Si forma una giunta con il PSI ma i continui scontri non portano a grandi risultati: da segna­lare sono lo sblocco della zona industriale di Riola, ferma da tre anni, la progettazione e l’avvio della variante della Porrettana a Riola. Dopo due anni Rino Nanni si dimette da Sindaco restando consi­gliere fino al 1990.

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E’ l’ultima esperienza politico-amministrativa di Rino Nanni il quale, in disaccordo con la linea politi­ca dominante nel PCI che porta alla trasformazione in PDS, aderisce a Rifondazione Comunista per uscirne nel 1998, in profondo disaccordo con la scelta di far cadere il Governo Prodi. Allo stesso tempo da vita ad un istituto dedicato alla ricerca storica, l’istituto “Leonida Casali” di Bo­logna, che poi sarà trasformato in fondazione, dedicandosi con alcuni soci allo studio della storia della montagna ed all’analisi delle vicende politiche degli anni ’70.

“Con queste brevi note l’Amministrazione Comunale dì Vergato vuole offrire il doveroso e necessario tributo ad un cittadino che per senso dì concretezza e profondo rigore morale ha saputo con il proprio lavoro quotidiano dare senso e contenuto al ruolo della politica e del pubblico amministrare. Un esem­pio, ancora oggi, a cui ispirarsi. Grazie Rino”

Il Sindaco Sandra Focci

21 dicembre 2013

DATI SALIENTI BIOGRAFIA RINO NANNI (1928 – 2001)

Incarichi ricoperti dal 1945 al 1990

Maggio 1945 – Giugno 1946: Diffusore stampa a Vergato
Luglio 1946 – Ottobre 1947: Responsabile giovani comunisti a Vergato
Novembre 1947 – Luglio 1948: Segretario Sezione P.C.I. di Vergato
Luglio 1948 – Agosto 1949: Segretario Sezione C.d.L. di Vergato
Agosto 1949 – Settembre 1950: Servizio militare come alpino
Settembre 1950 – Maggio 1951: Segretario Sezione C.d.L. di Vergato
Giugno 1951 – Maggio 1958: Sindaco di Vergato
Maggio 1958 – Maggio 1963: Eletto alla Camera dei Deputati per il P.C.I.
Giugno 1963 – Febbraio 1972:  Vice Presidente della Provincia di Bologna
Febbraio 1972 – Ottobre 1977: Vice Segretario della Fed. P.C.I. di Bologna
Ottobre 1977 – Dicembre 1978: Resp. Comm, Sic. Sociale Comit Reg. P.C.I.
Dicembre 1978 – Dicembre 1980: Presidente Ente Ospedaliere Regionale
Gennaio 1981 – Giugno 1986 : Presidente USL 28 Bologna
Dicembre 1985 – Giugno 1988: Sindaco di Vergato
Giugno 1988 – Giugno 1990: Consigliere Comunale di Vergato

Altri incarichi

1951 – 1981: Membro del Comitato Federale P.C.I. di Bologna
1951 – 1958: Membro della Commissione Federale Enti Locali
1951 – 1972: Membro del Direttivo e Segreteria Lega delle Autonomie
1956 – 1964: Consiglio Nazionale UNCEM
1958 – 1978: Membro del Direttivo Federazione P.C.!, di Bologna
1963 – Membro della Commissione Nazionale Montagna – Dir. P.C.I.
1963 – Presidente Ass. Prov. Coltivatori Diretti
1964 – Consigliere Comunale a Gaggio Montano
1963 – 1977: Membro della Commissione Federale Enti Locali
1963 – 1978: Membro della Commissione Nazionale Enti Locali – Dir. P.C.!.
1963 – 1980: Consigliere Provinciale
1976 – 1977: Presidente S.p.A. Interporto
1980 – Membro dell’esecutivo ARDER e ANCl-Sanità

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