Unione dei Comuni – 1.650.000 euro di interventi per la risorsa idrica
2014/10/24, Vergato – Dall’Unione dei Comuni (ex Comunità Montana) apprendiamo che si effettueranno 42 interventi per il miglioramento della qualità della risorsa idrica nella montagna bolognese.
Dall’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese in campo 1.650.000 euro provenienti da fondi dell’ATERSIR. A novembre prevista la partenza dei lavori ‘nel territorio dei 13 Comuni di competenza della ex Comunità Montana
VERGATO, 23 ottobre 2014 – E’ previsto per il prossimo mese di novembre l’avvio dei lavori appaltati dall’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese per 42 interventi di manutenzione per il miglioramento della qualità della risorsa idrica nel territorio dei 13 Comuni di competenza della ex Comunità Montana: Camugnano, Castel d’Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Granaglione, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Marzabotto, Monzuno, Porretta Terme, San Benedetto Val di Sambro, Vergato.
Interventi che sono stati individuati sulla base di un’analisi del territorio e delle priorità e riguarderanno in particolare le Aree forestali e il Sistema idraulico forestale in ambiti torrentizi e rii. Con l’obiettivo di ottenere una migliore regimazione delle acque che scendono dalla montagna a valle e operando, di riflesso, anche in funzione preventiva per mitigare sia dispersioni della preziosa risorsa, sia aumenti della velocità di discesa dei corsi, con possibili conseguenze in termini di erosioni e frane.
Le risorse derivano da fondi ATERSIR (Agenzia Territoriale Emilia Romagna per i Servizi Idrici e i Rifiuti) riferiti al periodo 2008-2013 e finanziano, specificamente: 13 interventi rivolti alle Aree forestali (per 850.000 euro) e 29 interventi relativi al Sistema idraulico (per 800.000 euro).
Per quanto riguarda le Aree forestali, gli interventi (seguiti dall’Area Gestione dell’uso del territorio) sono indirizzati a migliorare le compagini forestali intervenendo sui boschi, favorendo un’articolazione delle chiome degli alberi su piani diversi, così da meglio intercettare le acque piovane e rallentarne la penetrazione al suolo.
Si opererà principalmente secondo i criteri della Selvicoltura naturalistica con interventi colturali che favoriscono il ripristino, laddove possibile, delle dinamiche e dell’assetto naturale. Quindi attraverso la sostituzione delle specie, togliendo una specie “esterna” (conifere) perché un’altra autoctona possa crescere. E, nella stessa ottica, attraverso diradamenti mirati in ambiti “mono specie”, creando delle macchie di sole a terra che favoriranno la creazione di un humus con il successivo insediamento di specie diverse.
Altrettanto importanti gli interventi di manutenzione ordinaria sul reticolo idraulico (seguiti dall’Area Gestione idrogeologica, sismica e difesa del suolo). Si interviene nelle zone di ricarica degli acquiferi (rocce arenarie) e in siti scelti anche in base alla presenza delle sorgenti utilizzate da Hera procedendo sia alla pulizia degli argini dei corsi d’acqua, rimuovendo vegetazione ed ostacoli che limitano il regolare deflusso, sia con la riprofilatura della sezione del deflusso. Nonché, laddove necessario, con il ripristino funzionale delle opere idrauliche. Interventi che, grazie all’osservazione diretta delle condizioni dei corsi d’acqua, comportano anche un beneficio in termini di prevenzione e difesa del suolo.
L’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese ha già predisposto e presentato ad ATERSIR il Programma da realizzarsi con i fondi relativi alle annualità 2014 e 2015, per complessivi a 21 ulteriori interventi con circa 700.000 euro di finanziamenti.