STORIE DI GIUGNO Ogni mese la fotografia, col proprio divenire, ci propone delle storie.E’ bello ripercorrerle assieme, scoprendo poi un altro valore della nostra passione: quello che sta anche nel contenuto da rimandare a chi ci guarderà.In questa news avremo notizie fotografiche e altre riguardanti altri temi, sempre corredate però dal materiale iconografico disponibile.Foto di Salvatore Giglio, finale “mundial” Italia – Germania 1982_________________________________________ Inizia l’estate e c’è tempo per ricordare, guardare a ritroso. Con la fotografia la storia è lì, tutta da ricordare.
Giugno 1985, la copertina del National
Nel dicembre del 1984, girando per un campo profughi in Pakistan, il fotografo di National Geographic Steve McCurry realizzò uno dei ritratti fotografici più famosi al mondo: la ragazza afghana dagli occhi verdi.
Il ritratto di McCurry pubblicato sulla copertina di National Geographic nel giugno del 1985, fu scattato su pellicola Kodachrome, utilizzata per decenni da McCurry e da molti altri professionisti dello scatto.
Nel giugno 2009 la Kodak annunciò che avrebbe ritirato la pellicola dal mercato, e chiese a McCurry di esporre uno degli ultimi rullini dell’emulsione. Le immagini di quel rullino saranno donate al George Eastman House Museum di Rochester (New York).
La ragazza Afgana è rimasta sconosciuta fino al 2002, quando, dopo 17 anni, McCurry decise di provare a darle un nome, rintracciandola in un Afganistan ormai differente.
Ne è nato un articolo del National Geographic, dove si legge quanto accaduto fino al momento dell’identificazione della ragazza.
Nel Gennaio del 2002 il team della National Geographic e McCurry tornarono in Pakistan per cercare la ragazza dagli occhi verdi. Mostrarono l’immagine nelle vicinanze del campo profughi, ancora esistente, dove la fotografia era stata scattata.
Un uomo disse di sapere chi era la ragazza nella foto.
Era rientrata Afghanistan anni prima, e viveva tra le montagne vicino a Tora Bora. McCurry, la riconobbe al primo impatto. Il tempo e le difficoltà avevano cancellato la sua gioventù, ma negli occhi la luce era la medesima.
4 Giugno 1944, viene liberata Roma
Il 4 giugno 1944 le truppe della 5a armata americana, guidate dal generale Mark Clark, entravano a Roma, oltrepassando Porta Maggiore.
I romani, prima timidamente, poi con convinzione, esplodono di gioia nelle luci del tramonto.
Per loro la guerra era finita. Roma, come avrebbe scritto il Times il giorno seguente, era la prima capitale europea liberata. Le truppe alleate erano sbarcate ad Anzio il 22 Gennaio e avevano combattuto, contro le forze dell’asse, quattro battaglie a Montecassino, fino al Maggio dello stesso anno.
Si parla spesso dello sbarco in Normandia, ma, negli anni, si è un po’ dimenticato delle vicende romane.
Abbiamo ritenuto importante dedicare almeno qualche immagine alla liberazione della nostra capitale, tralasciando (per rispetto) i fatti luttuosi che l’hanno accompagnata.
6 Giugno 1949 – Viene pubblicato 1984, di George Orwell
1984 è un romanzo sconvolgente, dove compare il vero Grande Fratello.
Chi lo legge viene pervaso da dubbi e ripensamenti, che è impossibile ignorare. Quasi come un indovino, Orwell ha anticipato i temi per noi attuali: la funzione manipolatrice della televisione e dei mezzi di comunicazione in generale, attraverso i quali si può facilmente imporre il proprio controllo sulle masse, indebolendone idee, pensieri e linguaggi.
Il mondo descritto in 1984 non è come ci appare oggi.
La terza guerra mondiale ha diviso il globo in tre grandi unità geografiche, con a capo dei regimi totalitari: l’Oceania, l’Eurasia e l’Estasia.
In Oceania, la cui capitale è una Londra, è in vigore il socialismo inglese, governato da un Partito unico a capo del quale si trova il Grande Fratello, personaggio che nessuno ha mai visto se non nei manifesti appesi ovunque in città che recitano la frase “The Big Brother is watching you”.
Costui, attraverso degli apparecchi televisivi (siamo nel 1949!) presenti in ogni abitazione, osserva, spia, tiene sotto controllo tutti i cittadini al fine di rilevarne eventuali comportamenti contrari ai principi del regime.
Apparentemente, in quel 1984, tutto è permesso. In realtà non è così. E’ vietato pensare, ricordare, vivere, e addirittura amare, se non con il fine di procreare.
Nel libro si narra anche che il socialismo inglese sta lavorando alacremente su una nuova lingua, nella quale vengono ridotti il numero di parole e le possibilità di costrutti. Viene impoverito un linguaggio e il pensiero che lo accompagna.
Protagonista della vicenda è Winston Smith.
Malgrado i divieti (obbligo alla castità) si innamorerà e avrà una relazione clandestina con Julia. Il libro appare diviso in tre parti: nella prima Smith prende coscienza del suo rifiuto per il Grande Fratello, nella seconda siamo spettatori della storia d’amore che nasce tra Winston e Julia, nell’ultima, infine, vengono raccontate le torture fisiche e psicologiche subite dai due amanti e la loro successiva conversione attraverso la sottile depravazione del partito dittatoriale.
George Orwell è famoso per un’altra pubblicazione: la Fattoria degli Animali (da noi comparsa nel 1947).
Si tratta di un romanzo satirico, che prende spunto dalla Russia di Stalin.
Ricordiamo che il 22 gennaio 1984 l’Apple lanciava la pubblicità del computer Macintosh.
Lo spot era diretto da Ridley Scott (Blade Runner, Un’ottima annata) e venne trasmesso, per la prima volta, durante il Super Bowl del 1984.
Il claim finale dello spot recitava così: “Il 24 gennaio Apple lancerà il Macintosh; e capirete perché il 1984 non sarà come 1984”.
E’ evidente l’omaggio al romanzo di George Orwell 1984, al quale Scott si rifà per comunicare il messaggio della fine di un’era, ma soprattutto dell’arrivo di un’eroina (una donna) che ha l’incarico di liberare un popolo di automi controllati dal Grande Fratello (l’IBM), per condurli verso la libertà con l’arrivo del primo Macintosh.
Lo svolgimento del “corto” è avvincente. Una donna armata di un grosso martello corre inseguita da dei soldati.
Si sta dirigendo verso una grande aula, dove una moltitudine di automi (grigi e polverosi) stanno ascoltando il discorso del Grande Fratello.
La donna, non sexy ma atletica, lancerà l’attrezzo contro lo schermo, che esploderà.
Ricordiamo che l’anno 1984 era quello delle Olimpiadi di Los Angeles. L’eroina del filmato era quindi coerente con i tempi.
Il giorno più lungo, 71 anni dopo
“Per gli Alleati e per la Germania sarà il giorno più lungo”. “Il giorno più lungo”, così disse Rommel sulle spiagge della Normandia pensando allo sbarco imminente.
Lui si era occupato della fortificazione di quella costa, convinto com’era che l’attacco sarebbe avvenuto proprio lì, nel punto più largo della Manica. Nel film intitolato appunto “Il Giorno più Lungo”, l’attore che impersona lo stratega tedesco, afferma: “Tutti pensano che gli alleati ci attaccheranno a Dunkerque; io, invece, se fossi in loro, colpirei qui, in Normandia, e col brutto tempo”.
Il 6 Giugno 1944 Robert Capa (futuro fondatore dell’agenzia fotografica Magnum), allora trentenne, era uno dei quattro fotografi autorizzati a imbarcarsi con la prima ondata di assalto alle spiagge in Normandia.
Era stato incaricato a documentare lo sbarco dalla rivista LIFE. Il mezzo da sbarco lo catapultò a trenta metri dalla spiaggia e Robert saltò in acqua con 2 macchine fotografiche al collo. Per novanta minuti documentò uno dei momenti più cruenti della storia dell’umanità.
Capa scattò centosei immagini. Tornato a Londra, il laboratorio di Life sbagliò lo sviluppo dei negativi: ne rimasero solo undici; sfuocati, mossi, male esposti, danneggiati, ma incredibilmente veri.
Ricordiamo che il giorno più lungo, 6 giugno 1944 è anche un libro di Cornelius Ryan, pubblicato per la prima volta nel 1959. Racconta la storia del D-Day. Dallo stesso è tratto l’omonimo film, dal cast eccezionale.
Interpreti: Robert Mitchum, Rod Steiger, Henry Fonda, Sean Connery, Peter Lawford. Richard Todd, John Wayne, Robert Ryan, Richard Burton, Sal Mineo, Jean-Louis Barrault, Arletty, Mel Ferrer, Curd Jürgens, Roddy McDowall, Michel Duchaussoy.
Nella colonna sonora campeggia una sontuosa Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven.
1 Giugno, tanti auguri Marylin
Donna fragile, icona sexy, il 1° giugno 2015 avrebbe compiuto 90 anni. La ricordiamo con un’immagine.
7 Giugno 1964, lo spareggio, la droga, il giallo
Il 7 Giugno 1964 si gioca lo spareggio tra l’Inter (quella di Angelo Moratti) e il Bologna.
Si tratta dell’ultima finale “secca” disputata nel nostro campionato.
Le due squadre si trovavano appaiate alla fine del girone di ritorno. Era un Bologna da paradiso, quello del ’64; ma lo stesso pareva essere artificiale: cinque giocatori della squadra erano infatti risultati positivi alle analisi antidoping, effettuate il 2 febbraio, dopo la gara col Torino.
Sotto le due torri si grida al complotto. Il Presidente del Bologna Dall’Ara fa l’unica cosa possibile: chiedere le contro analisi sul secondo campione di urine. Il regolamento prevedeva infatti che i prelievi dovessero essere divisi in due parti identiche.
Pascutti segna all’Inter. Siamo però nel ’66. Il Bologna batte l’Inter 3 a 2. Foto Parenti (ANSA)
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Ci si mette di mezzo anche la giustizia ordinaria, con tutte le complicazioni del caso.
Nel primo campione vengono in effetti trovate delle anfetamine, ma le provette non erano sigillate e nemmeno il frigorifero che le conteneva, dove peraltro risultavano conservati anche tubetti di stupefacenti.
Non solo: la quantità dello stimolante rinvenuta era tale da stroncare un uomo di normale costituzione. Insomma, bisogna rifarsi alle altre provette: la seconda “copia”, come voleva il regolamento.
I carabinieri stavolta trovano i flaconi perfettamente sigillati, in un frigorifero con doppia serratura, ma al loro interno non si trova alcuna traccia di amfetamina.
Il 27 marzo Bernardini (l’allenatore dei felsinei) viene squalificato per un anno e mezzo e alla squadra vengono tolti tre punti.
Il 4 maggio, quando mancano tre giornate alla fine del torneo, arriva anche la sentenza della magistratura ordinaria, che appunto comunica di aver accertato “l’assoluta mancanza di sostanze dopanti nelle urine conservate nel secondo campione”.
Il 16 maggio per i bolognesi arriva la tanto sospirata assoluzione.
Motivo: “L’accertata mancanza di prove circa l’assunzione, da parte dei giocatori, di sostanze proibite”.
Al Bologna vengono restituiti i tre punti, così i rosso – blu si ritrovano appaiati all’Inter. Solo lo spareggio, a fine campionato, avrebbe assegnato lo scudetto, vinto poi dal Bologna.
Nel frattempo, Dall’Ara era deceduto il 4 Giugno, presso la sede della Lega, a Milano, quasi tra le braccia di Moratti.
Bernardini è portato in trionfo dopo la vittoria dello spareggio
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Resta il mistero delle provette e l’atmosfera (ahimè) di un caso all’italiana; ma siamo a cinquantuno anni dall’unico spareggio disputato nel Campionato Italiano di Calcio e in qualche modo volevamo ricordarlo, assieme alle poche foto disponibili.
Era bella la gente del tempo: camicia bianca e atteggiamento compassato.
Anche i giocatori esultavano quasi con distacco, senza togliere la maglia per mostrare la tartaruga dell’addome. Forse, nella città dei tortellini, nessuno aveva “righe” da far vedere. E i tatuaggi dovevano ancora arrivare …
5 Giugno 1989, The Tank Man
E’ Il 5 giugno 1989, siamo a Pechino. Dopo settimane di proteste enormi e una repressione che ha provocato la morte di centinaia di persone, un uomo da solo fronteggiava una colonna di carri armati rombanti in piazza Tiananmen.
Divenne subito un simbolo contro l’oppressione in tutto il mondo: un atto anonimo di sfida che ha segnato la coscienza collettiva.
La fotografia è di Jeff Widener (1933 – 2012).
Il 16 Giugno 1917 nasce Irving Penn
“Il viso umano è come la facciata di un palazzo: bisogna entrare, scavare, scoprire cosa c’è dietro”. Così diceva Irving Penn riferendosi al suo modo di concepire il ritratto.
I fotografo statunitense avrebbe compiuto gli anni il 16 Giugno.
Luciano Marchi |