Ritorna il “Quadernino labantese” a colori!
2015/07/21, Labante – Il presidente della Pro Loco di Labante, Stefano Colombarini, convince Giusy a non mollare. Come? Carta bianca e l’aiuto e il sostegno necessario. Risultato?
Ecco il primo articolo per la ripresa del “Quadernino labantese” con il nr.30 Estate 2015
Pubblichiamo solo un’articolo in quanto il quadernino è in distribuzione e non vogliamo togliere il piacere di “sfogliare” le pagine che ricostruiscono di volta in volta il patrimonio culturale di Labante e dintorni. Storie, ricette e barzellette su semplici fogli di carta non patinata che racconta la vita “ruvida” delle nostre terre. Chi desiderasse una copia di questo numero lo potrebbe chiedere direttamente alla Pro Loco di Labante. Mentre prossimamente verrà pubblicato il nr.3, integrale.
RUBRICA DEL RISPOLVERO
Pomeriggio di ricordi
In un pomeriggio di aprile, al termine della Messa, Antonella mi ha dato la notizia che il Quadernino labantese avrebbe continuato a raccontare ed informare. Ed ecco appena rientrata all’America, io e mia mamma ci siamo subito “attivate nei ricordi”. Con gli aiuti di Malvina (e della sua ferrea memoria), della nonna Agnese (riguardo al passato può dare un grosso aiuto) e di Paolo (tra precisioni e brontolii), abbiamo ricordato insieme un personaggio di Labante: L’Angiolina. L'”Angioleina dèe Pont” era una signora che vestiva sempre con un grembiule, un fazzoletto in testa (un croi) ed un bastone per
camminare. Era un’abile sarta “Che brava!” (interviene la nonna) e, spesso, veniva all’America ad
aiutare l’Agnese che, all’occorrenza, tirava fuori la sua vecchia macchina da cucire. Era solita venire di
venerdì e l’Agnese, in quel giorno, preparava sempre la sua gustosissima pasta e fagioli!
La giornata trascorreva tranquilla tra lavoro e chiacchiere ma solo una cosa andava evitata: i bambini non dovevano fare troppa confusione. E, all’America, con sei figli e, a volte qualche ospite, quella richiesta non era rispettata! Allora l’Angiolina era pronta ad agitare la sua “zanetta” e a riprendere i ragazzini con qualche “Lazzarone” e “Moclona”. Ora ricordiamo questo con un sorriso, un sorriso che però si rabbuia se pensiamo al fatto che è vissuta sola ed è morta nella sua solitudine. Una solitudine spezzata, di tanto in tanto, dalle visite che i compaesani le facevano.
Marina ed Eleonora
Commento di Antonella:
La storia di Angiolina mi ha commosso, la ricordo bene anch’io, veniva a fare i materassi e a cucire anche alla Badia, ho un’immagine di lei nel palazzo della Badia (ancora su) e la ricordo davvero un po’
burbera… Grazie per questa bella rispolverata, siete una forza della natura, grazie anche alla nonna e alla zia” birichina”….