Attenzione alle truffe del “finto avvocato”

20150919 Bologna - Truffe agli anziani - Foto conferenza stampa copia

Foto: CC Bologna

2015/09/20, Vergato – I carabinieri informano;

Arrestati due specialisti della truffa del finto avvocato.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato un uomo e una donna di origine napoletana, A.M. 37 enne e una 43 enne, mentre stavano perpetrando una truffa ai danni di una signora di 83 anni, con il metodo del “finto avvocato”.

L’operazione è partita alle ore 10.30 di ieri, quando i militari venivano messi in contatto, tramite la Centrale Operativa del Comando Provinciale dell’Arma, con il direttore di una filiale di un istituto di credito di Bologna, il quale segnalava che, nell’arco della mattinata, una sua anziana cliente si era presentata prospettando la necessità di prelevare circa 5.000 € in contanti. Il direttore, conoscendo da molto tempo l’anziana correntista ed insospettito dall’insolita richiesta, chiedeva la motivazione del prelievo. La signora riferiva che nella mattinata era stata contattata telefonicamente sulla sua utenza fissa da un certo avvocato che, dopo averle riferito che il figlio era stato trattenuto presso una caserma delle forze dell’ordine per non aver pagato l’assicurazione dell’autovettura e per aver omesso di pagare ulteriori verbali, la informava che se non avesse provveduto a pagare immediatamente una forte sanzione, sarebbe stato arrestato. Inoltre, prima di essere stata invitata a prelevare la somma in contante, una persona di cui non ricordava il nome, si era recato presso la sua abitazione per prendere alcuni monili in oro, preparati obbedendo ad una prima richiesta urgente di denaro fattale via telefono dal sedicente avvocato. Anche il contante che stava prelevando sarebbe stato preso dal medesimo signore presso la sua abitazione.

Immediatamente veniva predisposto uno specifico servizio e la vittima, opportunamente istruita, rientrava presso la sua abitazione, seguita a distanza dai militari e dal figlio, giunto sul posto per rassicurare la madre. Altri militari si appostavano nei pressi dell’abitazione al fine di individuare persone sospette e riconducibili ai presunti truffatori.

La signora veniva nuovamente contattata telefonicamente dall’avvocato, il quale, appurato che la donna aveva il contante richiesto, le diceva che di li a pochi minuti sarebbe tornato lo stesso signore che poco prima aveva preso i monili in oro.

Poco dopo, i militari avvistavano un soggetto di circa 35/40 anni, alto 175 cm circa, carnagione olivastra, corporatura molto robusta con capelli corti scuri, entrare nel palazzo. Lo seguivano all’interno e non appena cercava di entrare nell’abitazione lo controllavano.

L’uomo veniva riconosciuto dalla vittima come la persona che si era recata a prelevare i gioielli poco prima. Nel frattempo, altri militari individuavano una donna in una vettura parcheggiata in una strada limitrofa al palazzo, che, in breve, veniva individuata come la presumibile complice del fermato. Una immediata perquisizione della vettura permetteva infatti di rinvenire occultati sotto il tettuccio lato guidatore, riposti tra la tappezzeria e la scocca metallica del veicolo, 1.900 € e, sempre tra la tappezzeria e la scocca metallica, lato passeggero un sacchetto di plastica trasparente contenente un orologio marca BERMONT, un paio di orecchini in oro, una spilla in oro, due fedi nuziali ed un anello in oro, tutti sottratti poco prima alla vittima.

Dagli accertamenti emergeva che il finto avvocato, in un primo approccio, aveva chiesto di avere i preziosi per disporre il più rapidamente possibile della grossa somma necessaria ad evitare problemi al figlio. In seguito, però, l’uomo aveva fatto presente che l’orologio non era d’oro e quindi erano necessari anche i contanti, sollecitando che il prelievo fosse effettuato il più in fretta possibile.

I due malfattori, nei cui confronti esistono diversi inserimenti di polizia, sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo in corso nella giornata odierna.

Sono in corso, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bologna, approfondimenti investigativi finalizzati a verificare se la coppia sia responsabile anche dei numerosi episodi di analoghe truffe perpetrate in danno di persone anziane nella provincia di Bologna, nonostante da tempo l’Arma dei Carabinieri svolga un’intensa attività divulgativa, attraverso incontri e conferenze, tra le categorie cosiddette vulnerabili, per metterle sull’avviso ed elevare la soglie di diffidenza verso questo genere di malfattori, autori di reati tanto più odiosi poiché in danno di persone deboli che vengono offese anche nella loro dignità personale.

Gli accertamenti saranno estesi anche alle Province limitrofe.

 

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