Prof. Roberto Martignoli p. 2 – Cenni storici su Liserna

VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_0012016/01/20, Vergato – Siamo alla seconda puntata della pubblicazione del libretto scritto dal prof. Roberto Martignoli – Il Santuario della N.S. di Lourdes in Liserna, le precedenti pubblicazioni le troviamo nella nuova disposizione delle categorie (in corso di completamento);
http://vergatonews24.it/category/luoghi/news-notizie/news-vergato/liserna/

Cenni storici su Liserna

È una parrocchia della Diocesi bolognese posta a 34 chilometri da Bologna e sparsa sulle colline che declinano sulla sinistra del Reno, lungo la via provinciale Bologna-Porretta, a due chilometri da Vergato. La chiesa parrocchiale trovasi nella parte media, ad un7 altezza di 300 metri sul livello del mare. La parrocchia si compone ordinariamente di venti famiglie con circa 150 persone. Fino al 28 maggio 1578, la parrocchia di Liserna comprendeva anche il territorio di Vergato ; fu essa dimezzata dietro preghiera dei Vergatesi a Paolo III che passò in viaggio per detto luogo l’anno 1541.

VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_003I parrocchiani fino da tempo immemorabile godono del diritto di eleggere il parroco. II nome di’ Liserna si perde nella notte dei secoli. La tradizione dice che nei tempi del paganesimo sorgeva a poca distanza dalla chiesa attuale, e precisamente sul balzo prospiciente il castello di Capriglia, ora esso pure sparito, un tempio dedicato a divinità pagana; il balzo precipitò nel sottostante terreno e con esso il tempio.

La fede cristiana, col propagarsi in Italia, consacrò il detto tempio all’invitto martire S. Lorenzo. Forse prima del mille fu eretta una nuova chiesa che è ricordata anche dai vecchi, tesoro prezioso di architettura antica, che si sarebbe dovuto conservare a costo di sacrifizi ; aveva essa il soffitto a travate come la Chiesa di S. Stefano in Bologna, come il Santuario di Montovolo e altre delle nostre montagne.

Atterrato, per esclusiva volontà del parroco attuale, questo monumento nel 1873, fu costruita una Chiesuola col concorso del governo, dei parrocchiani e del parroco, e nello scavare le fondamenta furono trovati idoli in metallo prezioso che furono venduti (si dice) per sopperire alle spese della nuova costruzione.

VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_004La Chiesa di Liserna, che vanta un’ origine così lontana, non conserva che pochi oggetti riferentisi al 400 e al 500; tali sono: un piccolo ostensorio in argento, due apparati in terzo, rosso e bianco, l’immagine in istucco della Vergine del Rosario conservata in una cassa e non esposta alla venerazione dei parrocchiani: il manto e il baldacchino in stoffa del 600. In archivio poche memorie dei tempi presenti e nulla dei passati; si dice che alla morte di alcuni parroci, i parenti vendessero al pizzicagnolo le carte degli archivi.

Le cronache bolognesi del mille parlano delle squadre di Liserna, che in allora era il centro delle montagne bolognesi; queste squadre vigilavano i malviventi che in Liserna stessa venivano processati e giustiziati. La tradizione dice ancora che tutti i morti della montagna per grande estensione venivano qui seppelliti e a me fu dato trovare in un campo appartenente al beneficio parrocchiale, di recente smosso, ossa umane di struttura forte, ciocché indicava la loro antica origine. Quivi pure si recavano in pellegrinaggio i montanari da lungi nel giorno sacro al Protomartire S. Lorenzo.

Esiste ancora una memoria del 1451, cioè lo stemma delle Somme Chiavi scolpito a rilievo su pietra arenaria con il millesimo pure scolpito.

VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_005Nel Medio Evo solevansi dalla Santa Sede premiare le famiglie benemerite per generosità e pietà, autorizzandole a murare sulla propria casa lo stemma delle Somme Chiavi sormontate dalla Tiara, e questo stemma fu da me rinvenuto murato e coperto di calce nella parte laterale delle Caselle, caseggiato importante sito nella parte media della parrocchia (10) e che dovette essere in antico abitato da buone famiglie, fra le quali quella del pio e generoso Giuseppe Boschi, che nel 1681 erigeva nella Chiesa parrocchiale di Liserna un beneficio affinchè fossero celebrate 60 messe innanzi all’altare della B. V. del Rosario; questo benefìcio fu rivendicato dagli eredi dopo la pubblicazione della legge sulle rivendicazioni, così oggi non esiste più nè l’altare della Madonna nè il beneficio.

Altro benefìcio costituirono i Lisernesi in quel torno per mantenere con esso di abitazione e nutrimento un medico a sollievo dei parrocchiani infermi.

VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_006Il medico doveva risiedere nella casa propria in Cavacchio, sulla parte piana e centrale della parrocchia; anche questo beneficio è scomparso ed ora il Comune fa risiedere il medico in Vergato e lo ricompensa colle tasse pagate dai comunisti. Con ciò si è distrutta un’ opera antica che per più secoli funzionò egregiamente e che stava coi suoi poderi e colle sue casette a ricordare ai tardi nepoti la pietà dei padri, ed è a ritenersi che tale fondazione fosse fatta ad opera di Lisernesi abitanti non molto lungi dalla Chiesa parrocchiale e coll’opera e il consiglio di alcuno dei parroci; quindi ci sembra essere stata ingiusta la vendita delle case e dei terreni a profitto del Comune quando tale fondazione apparteneva alla sola parrocchia di Liserna.

Queste due istituzioni basterebbero a provare quanta pietà e quanto buon cuore esistessero nel (11)
medio evo presso gli abitanti di Liserna, che doveva poi nei tempi moderni essere così vergognosamente trattata dalla parte della stessa parrocchia che si divise e che formò il centro del Comune per la sua ubicazione, dopoché ebbe il vantaggio di veder passare la strada ferrata.

VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_007E di tutta questa tradizione che ricorda tempi modesti sì, ma pure insigni e lontanissimi, nulla resta senonchè una chiesuccia moderna minacciante essa pure rovina, spoglia di tutto, col cimitero chiuso e esposto al ludibrio degli animali, col beneficio parrocchiale deprezzato per lavine vecchie e nuove, con istrado impraticabili, chè se i parrocchiani di Liserna sono chiamati colle loro tasse a rimpinzare le casse del Comune, queste non si occupano di Liserna per nulla.

E la figlia che lascia morire d’inedia la madre. Liserna nel 1904 non ha cimitero, e i morti della parrocchia debbono essere seppelliti in quello di Calvenzano, a 7 chilometri di distanza; non ha strade praticabili, non ha scuole, non ha illuminazione ed ha il medico più lontano di quanto il suo diritto esigerebbe.

Il territorio di Liserna nella parte bassa è fertilissimo e le uve specialmente vi maturano alla perfezione ; il terreno si divide a strati, alcuni dei quali buonissimi per ogni sorta di coltivazione ; in certa località prosperano gli olivi, e in altre fu persino coltivata con riuscita la canepa.

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Nella parte montana Liserna è coronata da boschi e da castagneti fertilissimi : è a dolersi solo che anche quassù la mania di disfare i boschi per seminarvi frumento ed erbe abbia preso un’estensione dannosa, perchè i torrenti non sono imbrigliati e nelle forti pioggie trasportano terriccio e sassi, danneggiando le strade e i campi sottostanti.

Liserna è si bene collocata, è così fertile che fu chiamata la Fiesole di Bologna e potrebbe essere sede di una colonia estiva, qualora il Comune prendesse la decisione di metterla in comunicazione con Vergato per mezzo di strada carrozzabile; negli anni passati il Comune fece due strade mulattiere da Rodiano e da Prunarolo, strade che non giungono a Vergato, ma si fermano a Capriglia, che mancano di ponti tanto da essere impraticabili durante le pioggie ; Rodiano, Prunarolo, Liserna dovrebbero essere messe in comunicazione con bella strada col Capoluogo, ciocché sarebbe vantaggioso per il Comune e per tutti gli abitanti di queste tre zone importanti. (13)

DINTORNI DI LISERNA

VN24_160121_Martignoli R_Liserna Lourdes_008A levante la parrocchia di Prunarolo, la cui Chiesa, per nulla interessante, minaccia rovina. Trovasi nel suo territorio il laghetto di Jecchia di piccola estensione e di molta profondità.
A settentrione la parrocchia di Pieve Roffeno che ha una storia essa pure e che ha una Chiesa antica. La parrocchia di Susano di nessuna importanza.

Carviano. In faccia la parrocchia di Carviano, la cui Chiesa fu ricostrutta nel 1831.

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A destra la parrocchia di Vergato, che ebbe origine nel 1578 colla divisione della parrocchia di Liserna in due parti ; la Chiesa non ha nessuna importanza ed è completamente insufficiente alla popolazione che nelle feste è numerosa, discendendo Calvenzano e Salvaro.
essa dalla montagna a Vergato per provvedere il necessario alla vita.

A sinistra le due parrocchie di Calvenzano e di Salvaro.

La prima ha forse sua origine nell’ XI secolo dell’era cristiana, e in antico fu plebana di 13 parrocchie;
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nel secolo XVI fu data in provvisione al coadiutore del vescovo di Bologna. Il suo tempio fu ricostrutto nel 1650 ed esiste anche oggi, all’esterno della canonica, una torre antica, intonacata e dipinta, tantoché non è facile riconoscerla. Per alcuni secoli questa Chiesa fu una delle Matrici più insigni e si deve all’ E.mo Cardinale Svampa, attuale Arcivescovo di Bologna, se il vicariato, appartenente da secoli a questa arcipretale, è stato trasferito alla parrocchia di Vergato, con disgusto dei parrocchiani e di quanti sono amanti e rispettosi della storia.

La seconda pare abbia sua origine nel 1117 e dipendeva dalla parrocchia plebana di Calvenzano. Dopo il 1630 fu innalzata all’ onore di Matrice. La tradizione pare voglia ricordare che in questa parrocchia vissero per secoli le famiglie Reni e trarne la conseguenza che quivi nascesse il celebre pittore Guido Reni.

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MONTOVOLO
Il monumento più insigne anche conservato nell’esteso territorio da Bologna a Porretta è il Santuario di Monteovolo.
Montovolo.
Quivi esiste una Chiesa antichissima a travate in legno, con dipinti dei primi secoli della Chiesa, esiste anche un oratorio, dedicato a S. Caterina, pregevole per freschi antichi ; si vuole che questo monumento fosse donato alla Chiesa di Bologna nel 363 dopo Cristo dall’ imperatore Gioviano. Il conte (17)
Cesare Mattei spese centinaia di lire nel 1888 per guastare con indecenti pitture la statua della Madonna, il prebisterio e le pareti del tempio ; sarebbe quindi un’opera degna dell’arte, ridurre tutto al pristino stato. (Per migliori notizie rivolgersi all’opuscolo vendibile presso il signor Giovanni Tonelli di Vergato).
R. Martignoli

 

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