I quaderni della nonna – Benito Mussolini, il Duce a Bologna e un dettato sui nonni
2016/02/12, Vergato – Stiamo seguendo in questi giorni le vicende, i fatti, i crimini della metà del 1900. Dalla tragedia delle Foibe nel giorno del Ricordo degli ultimi giorni, uno “spettacolo” dell’IIS Fantini dal titolo senza possibilità di interpretazioni “Shoah”, che si è tenuto presso la sala del Cinema Teatro Nuovo di Vergato. Il giorno a seguire il film “Il labirinto del silenzio”, (1958. Nessuno ha voglia di ricordare i tempi del regime nazionalsocialista. Il giovane procuratore Johann Radmann si imbatte in alcuni documenti che aiutano a dare il via al processo contro alcuni importanti personaggi pubblici che avevano prestato servizio ad Auschwitz. Ma gli orrori del passato e l’ostilità che avverte nei confronti del suo lavoro portano Johann vicino all’esaurimento. E’ quasi impossibile per lui trovare l’uscita da questo labirinto: tutti sembrano essere stati coinvolti o colpevoli).
Tutto questo ci porta a meditare sui fatti di casa nostra, sulle vicende, gli scorci di vita ormai dei nostri nonni, come ci si è trovati in mezzo, quale era il modo di vivere, cosa era la propaganda, la gioventù fascista, il coinvolgimento nei progetti del regime, come si arriva alla decisione di partire volontari per una guerra, le leggi razziali. La vita del ventennio non raccontata dai vincitori ma da chi l’ha vissuta.
Abbiamo conosciuto il comandante partigiano “John”, Gino Costantini, lo abbiamo frequentato molto negli ultimi anni di vita, ci ha raccontato vicende partigiane e della sua vita personale fino ad arrivare ad una conclusione; Anch’io era fascista, quando sono nato c’era quello… solo dopo ho capito il valore della democrazia!
Ci capita, a volte, di vedere far sparire sotto ai nostri occhi foto di famigliari. Queste no! Perchè? Camicie nere e stivaloni, questo basta alle censure di famiglia! Meglio non fare sapere… Solo Milly ancora una volta ci ha dato le foto del papà con gli stivali… poi le foto di Sergio Lenzi utilizzate da Enrico Carboni nell’articolo sul Foro Boario di Vergato. Altro non abbiamo. C’è un vuoto nella memoria di Vergato? Tentiamo di riempirlo con i documenti che ci arrivano dalla Valle adiacente a quella del Reno, la Valle del Setta con i quaderni di Marcellina e Lidia, mamma e zia di Daniela Mazzetti, vergatese di adozione, un patrimonio storico e umano dedicato ai nipoti.
Apologia? Nostalgia? NO! Storia vissuta.
La memoria non deve permettere vuoti ma va conservata e rimandata alle giovani generazioni, saranno loro a decidere se utilizzare o meno questo patrimonio.
Marcellina e Lidia sorelle, vivono a Lagaro, nipoti della maestra Dusolina Carrara Toschi (dei Conti di Parma?) per alterne vicende che racconteremo a parte diventa maestra a Roncobilaccio, madre di Umberto, medaglia d’argento morto sulle pietraie del Carso lascia alle nipoti un patrimonio intellettuale fatto di libri quaderni e appunti di scuola, la scuola dell’inizio del 1900, tra questi libri ci sono anche i quaderni delle nipoti dai quali trarremo alcune pubblicazioni.
Marcellina (classe 1924) scrive; 27 Ottobre 1936 XVI Lagaro
Dal discorso che il Duce tenne in Bologna il 24 ottobre 1936.
E’ un grande ramo di ulivo che io innalzo alla fine dell’anno XIV e agl’inizi dell’anno XV.
Attenzione! Questo ulivo spunta da un’immensa foresta. E’ la foresta di otto milioni di baionette bene affilate e impugnate da giovani intrepidi cuori.
Camicie nere, è lo spirito che domina e piega la materia è lo spirito che sta dietro le baionette ed i cannoni; è lo spirito che crea la santità e l’eroismo, è lo spirito che, ai popoli che le meritano, come il nostro, dà la vittoria e la gloria.
Il filmato del Duce, Benito Mussolini, a Bologna preso da YouTube. Successivamente, Marcellina, ormai cittadina bolognese, con la sua classe adeguatamente vestita e inquadrata fu portata allo stadio per il saggio ginnico davanti al duce. La prima parte delle parole sopra riportate, iniziano dal minuto 8 circa… un’esempio di propaganda scolastica capillare.
ma anche un dettato che è in tema con la memoria….
Marcellina, Lagaro 4 Marzo 1936
Dettato
I nonni
Chi conosce l’indulgenza dei nonni verso i nipoti sa che il bene che essi portano ai piccini è l’ultimo nodo con cui essi si attaccano alla vita.
Sediamoci, dunque, accanto ai nostri vecchi e suscitiamo con nostro frequente chiacchiericcio e col colore dei nostri sguardi, le pallide visioni di un tempo in cui essi vissero per noi; nei loro ricordi troveremo spesso la parte migliore di noi stessi. Se noi siamo felici, gli è perchè essi lo hanno voluto e chiedendoci un conforto, essi non dimandano che una piccola parte di quel bene che ci hanno prodigato prima che noi venissimo al mondo.