Lagaro – Serve un bagno pubblico? Ci pensano i volontari, 154 anni in due

VN24_160531_volontari_gruppo copia_0032016/05/31, Vergato – A Lagaro serve un bagno pubblico: ci pensano i volontari Silvano e Luciano, 154 anni in due. 

Ammirevole iniziativa a Castiglione dei Pepoli dove due pensionati del Circolo “Ok Lagaro” si sono dati da fare per coinvolgere volontari e amministrazione comunale per realizzare un bagno che possa servire sia i frequentatori del campo sportivo sia i visitatori del cimitero, insieme ad altre opere. 

A Lagaro servirebbe un bagno pubblico per chi visita il cimitero e per chi frequenta il campo sportivo, ma il Comune non può provvedere per le ristrettezze economiche che caratterizzano attualmente gli enti locali: ciò non basta certo a scoraggiare i residenti, capeggiati dal Silvano Tacchini, di circa 70 anni, e Luciano Veggetti, di 84. I due pensionati si attivano in prima persona, raccolgono fondi grazie all’associazione “Ok Lagaro”, altri 4000 € li ottengono dal Comune stesso. Sono artigiani in pensione e sanno come fare il loro lavoro, così come gli altri che si avvicinano al progetto e danno una mano. C’è però parecchia burocrazia da affrontare, progetti da presentare, carte da fare approvare, e qui intervengono i tecnici di Lagaro, in particolare gli ingegneri Stefano Malossi e Sante Tarabusi che predispongono gratuitamente il progetto, con la collaborazione dell’amministrazione comunale. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: oggi Silvano e Luciano possono presentare ai loro cittadini il frutto dell’impegno civico loro e degli altri volontari, una ventina in tutto, cui hanno dato una mano gli operai del comune. Non solo ci sono due bagni, per uomini e donne, attrezzati anche per i disabili, ma visto che c’erano i volontari hanno anche dato una mano a riqualificare i giardini pubblici – che hanno anche dei nuovi giochi per i più piccoli –  il cui progetto è stato predisposto da un altro giovane tecnico (e volontario) di Lagaro, la geometra Giulia Lazzarini,

VN24_160531_lavori copia_002I lavori infatti oltre a portare alla costruzione del bagno e di tutti gli impianti necessari, hanno consentito di sistemare l’area esterna, hanno compreso il taglio degli arbusti spontanei che avevano coperto i muri esterni, la posa dei cordoli, l’asfaltatura, l’apertura di una porta nel muro del cimitero, la sistemazione esterna e del vialetto d’accesso e molti altri linterventi che hanno interessato l’area.

Ci siamo detti: qui bisogna fare qualcosa, sennò il paesino muore – spiega il signor Silvano – non è possibile che si debba andare a fare i propri bisogni dietro l’albero. E siccome il Comune non ha soldi, ci siamo dati da fare noi: ad affidare i lavori ad una ditta si sarebbero spesi almeno 25 mila euro, secondo me, e invece, eccoci qua, con la nostra mano d’opera e i soldi che abbiamo raccolto con l’associazione per il materiale abbiamo fatto tutto.

Grande soddisfazione per i cittadini ma anche per l’amministrazione comunale che non solo ringrazia tutti i volontari che hanno preso parte a questi lavori ed hanno messo a disposizione il loro tempo per realizzazione queste opere, ma li indica come esempio per tanti, compresi i più giovani.

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l’assessore Tommaso Tarabusi, il sindaco Maurizio Fabbri, Silvano Tacchini e Luciano Veggetti

Si tratta di un grande esempio di buona collaborazione tra amministrazione pubblica e privati che ha dimostrato che insieme le cose si possono fare meglio”  spiega l’assessore Tommaso Tarabusi. “L’auspicio a questo punto è che queste importanti opere pubbliche realizzate grazie  all’aiuto di molti vengano rispettate da tutti. La cura di questi luoghi deve rappresentare un grande valore simbolico per tutta la comunità e soprattutto per i più giovani; tutti i cittadini sono ora chiamati a rispettare ciò che è stato fatto ed a contribuire nel mantenimento” .

E se si chiede al signor Silvano Tacchini e alla sua squadra se adesso si godranno il meritato riposo nei giardini, la risposta è tutt’altro che scontata. L’affitto della sede dell’associazione Ok Lagaro costa troppo, non se lo possono permettere. “Bisogna che ne troviamo un’altra – sostiene – o caso mai ce la costruiamo nuova”.

 

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