Patrizio Puccetti – NEW BAND STUDIO, laboratorio culturale

vn24_PATRIZIO PUCCETTI_NEW BAND STUDIO2016/06/24, Vergato – Il percorso nelle band vergatesi iniziato con le foto di Maurizio Nicoletti ha incontrato una piacevole sorpresa con questo approfondimento di un componente di una band recentemente pubblicata;

NEW BAND STUDIO laboratorio culturale, di Patrizio Puccetti

L’orchestra che operò a Vergato nei primi anni ’80 del secolo scorso ha attraversato e lasciato tracce nella storia della musica italiana. No non sono impazzito e tantomeno non voglio apparire immodesto, posso affermare che in mezzo a quel gruppo io ero il più “zuccone” (forse l’unico). Come si può vedere, dalla copertina del disco Prima Pagina i cui brani sono scaricabili dalle principali piattaforme digitali al costo di 99 centesimi cadauno, il musicista che suona il sax tenore è Piero Odorici, noto Jazzista a livello mondiale, ma permettetemi di citare anche gli altri:

Alberto Gualandi opera, tra l’altro, in una sua scuola di sax, Maurizio Motta diplomato con ottimi risultati in musica D’uso presso il conservatorio G.B. Martini di Bologna ha diretto numerosi cori. Ciro Predieri, Francesco Rondelli, Maurizio Bernardi e Graziano Parazza hanno suonato in numerose formazioni locali specializzandosi in diversi generi musicali. Marco Bernardi continua a suonare con successo, ma non solo: ha imparato l’arte della liuteria ed è in grado di auto costruirsi le chitarre. Dal canto mio, chi avrebbe potuto dire nel 1980, che avrei suonato di fianco ai mostri sacri del R&B, per ben due volte, sul palco principale del Porretta soul festival?

Non va poi dimenticato che in quell’ormai lontano periodo, attorno alla band si era creato un  movimento culturale che aveva portato a Vergato il famoso maestro e stimato sassofonista Giorgio Baiocco. Inoltre Annibale Modoni & Henghel Gualdi hanno firmato il brano che dà il titolo al long playng: “prima pagina”.

Baiocco soprannominato Baiocchi, forse per il suo atteggiamento nei confronti del danaro, era ritenuto uno dei migliori esecutori del periodo: quando qualche professionista aveva bisogno di inserire un
assolo di sax nel proprio disco lo chiamava. (notissima, nell’ambiente, la sua collaborazione con Mina). Non amava il “liscio”, tuttavia condivideva con Henghel Gualdi la passione per il jazz, spesso raccontava di infinite e solitarie jam session con i due musicisti seduti su casse di birra che alla fine
della performance non si potevano definire… piene. Ero presente in biblioteca quel giorno nel quale disse a Piero: << non venire più a scuola da me, ai colleghi non ho nulla da insegnare >>.  Mi parve che Piero fosse un po’ imbarazzato, ma qualche giorno dopo, Baiocco venne a suonare con noi in un live a Sasso Marconi, per sostituire Piero che era impegnato in uno dei suoi primi concerti da
professionista procuratogli dal maestro.
Quando registrammo il nostro L P andammo in una sala di incisione gestita dal noto maestro e vibrafonista (tuttora in attività) Annibale Modoni, egli disponeva di una complicata attrezzatura di tipo
analogico con tanto di registratore magnetico. Sulla consolle stracolma di tasti e tastini campeggiava un grosso pulsante rosso, quando Modoni lo premeva e lo faceva a tempo, tagliava le imperfezioni
(sono stato buono) dei nostri squinternati finali. Eravamo seri e determinati visto che la sala aveva un costo orario, ma le risate e gli scherzi si sprecavano l’euforia la faceva da padrona, per noi si
trattava di un gioco, ma un gioco che ci ha resi migliori al punto tale che uno di noi è un famoso maestro e musicista, forse non tutti sanno che Piero Odorici ha insegnato sassofono Jazz al conservatorio di Bologna. Grazie all’incisione discografica ed all’interessamento dell’allora patron della 103 edizioni musicali, Luigi Barion, il nostro lavoro ha avuto molti passaggi radiofonici soprattutto alla RAI, abbiamo partecipato anche ad un programma di tele Santerno presentato da Daniele Piombi e partecipato alle riprese del film “ENRICO IV” di Marco Bellocchio. A questo proposito non posso dimenticare il giorno nel quale andammo a provarci i costumi di scena: ci portarono in un grande salone del Castello della Rocchetta adibito a sartoria, ci assegnarono le giacche ricoperte di paillette ed i pantaloni, le giacche non erano male, ma i pantaloni erano a dir poco ridicoli a Ciro (il più alto) avevano dato i pantaloni corti ed a Maurizio Bernardi (il meno alto) i pantaloni finivano sotto le scarpe… la sarta
ci osservo attentamente poi disse; << bene, andiamo dal maestro per capire se va bene>>. in fila indiana, andammo in un’altra sala dove Marco Bellocchio stava conversando con Marcello Mastroianni. Appena il grande attore ci vide, si tolse frettolosamente la sigaretta di bocca ed iniziò a ridere sonoramente. Dopo un po’ si riprese e disse << non male, ma che ne dite di invertire le braghe a quei due? >> e riscoppiò a ridere. La sarta arrossì vistosamente e il maestro Bellocchio approvò i costumi. Vedi nella foto di scena.

Patrizio Puccetti

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