Fusione di comuni o confusione? Un convegno a Vado sabato 1 ottobre
2016/09/27, Vergato – Non solo calcio e fontane… Fusione di comuni o confusione? Il comune di Monzuno si muove, e consulta i cittadini. Fusione si, fusione no e con chi?
Un convegno a Monzuno con il professor Zamagni per approfondire il tema. Partecipa non lasciare che gli altri decidano per te.
Sabato 1 ottobre alle ore 16 il Comune di Monzuno ospita un convegno con il professor Stefano Zamagni sul tema quanto mai attuale delle riforme degli enti locali territoriali, dalle unioni alle fusioni.
A seguire tavola rotonda con i sindaci del territorio.
Un convegno per approfondire il tema della riorganizzazione amministrativa dello Stato, dall’abolizione delle province al ruolo delle Unioni dei comuni, fino alla prospettiva definitiva della fusione di più enti: è quanto propone l’amministrazione comunale di Monzuno, che per l’occasione ha invitato il professor Stefano Zamagni – ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna e Adjunct Professor of International Political Economy alla Johns Hopkins University – a fornire ai cittadini una illustrazione tecnica del tema in un incontro che si terrà sabato 1 ottobre nella Sala Comunale di Vado di Monzuno alle ore 16.
“Ho l’impressione che ci sia molta confusione sul tema – spiega Marco Mastacchi, sindaco di Monzuno e promotore dell’incontro – vedo pubblicate cifre discordanti e relazioni divergenti in un clima acceso tra opposte tifoserie. Personalmente non ho mai nascosto le mie perplessità sulle fusioni dei comuni, rifiutando soprattutto il ricatto istituzionale per cui se ti fondi ti ricopro di denaro, se non lo fai ti taglio anche il minimo per sopravvivere. Credo però che obiettivamente per le fusioni di comuni ci siano pro e contro, ma soprattutto credo sia importare approfondire l’argomento. Per questo motivo ho pensato utile invitare un luminare del calibro del professor Zamagni, che non può essere certo tacciato di parzialità, ad aiutarci a districarci in questa materia così complessa, senza pregiudizi di sorta”.
Dopo la relazione del professor Zamagni è prevista una tavola rotonda con i sindaci del territorio appenninico che vorranno prendervi parte. Il tema delle fusioni dei comuni è diventato all’ordine del giorno soprattutto nel momento in cui lo Stato e diverse Regioni hanno deciso di incentivarle con notevoli benefici economici della durata decennale. Oltre a questi vantaggi, i fautori della fusione ricordano la possibilità di maggiore specializzazione del personale, i vantaggi delle economie di scala e della semplificazione amministrativa, e non da ultima la riduzione dei costi della politica. Di contro, chi è scettico di fronte alla fusione ricorda come questa aumenti la distanza tra amministratori e cittadini, dimentichi identità secolari, tolga rilevanza alle periferie e soprattutto possa portare nel lungo periodo ad un aumento dei costi. Uno studio del ministero dell’interno pubblicato nel febbraio 2015 (“FUSIONI: Quali vantaggi? Risparmi teorici derivanti da un’ipotesi di accorpamento dei comuni di minore dimensione demografica”) infatti evidenzia come i comuni più virtuosi siano proprio con una popolazione compresa tra i 5 mila e i 10 mila abitanti.
Oltre al tema delle fusioni, ci sarà però occasione anche di parlare delle Unioni dei comuni: con la riduzione del ruolo delle province sono state loro a conquistare la scena, assumendo un ruolo più decisivo che in passato. In soli due anni infatti l’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese ha raggiunto traguardi importanti, e c’è chi teme che tutto il lavoro fatto finora possa essere messo in discussione da un riordino che stravolga gli equilibri attuali.
In concomitanza con l’incontro l’amministrazione comunale di Monzuno proporrà anche un sondaggio informale per chiedere ai cittadini non solo se sono favorevoli o meno alla fusione, ma anche di indicare con quali comuni credono sia necessario fondersi. Ovviamente, vista la natura informale, il risultato non impegnerà il Comune in una direzione o nell’altra, ma servirà a raccogliere dati che poi verranno condivisi. Chi vorrà potrà consegnare il questionario la sera stessa del convegno o farlo ricevere in comune entro la metà di ottobre.