I “ragazzi” e le “ragazze” del Sessantasei
2016/12/15, Vergato – I “ragazzi” e le “ragazze” del Sessantasei.
Si sta concludendo il 2016 e per gli alunni “classe 1966” è stato il raggiungimento di un importante anniversario e traguardo di vita.
Riguardando alcune immagini fotografiche fatte pubblicare nella rubrica “Compagni di classe” dai maestri Giovanna e Aldo Vitali, che con gli indimenticabili maestri Luigi Croce e Maria Parelli Marchi, a metà degli anni 70 seguivano gli alunni delle sezioni “A” e “B” della scuola elementare di Vergato, tornano alla mente molti ricordi. (foto 2 – 3)
Vedendo fotografie di scuola e di gruppo, ci si sofferma soprattutto nel cercare di individuare e riconoscere qualcuno tra i tanti. Guardaaaa…..questo è il figlio del tale….. quello che lavora in……….ma siiii daiiiii, è il papà della ……; ecc…ecc….
Tutto naturale, bello, emozionante.
Essendo personalmente coinvolto in una delle due immagini fotografiche di gruppo qui pubblicate, mi viene spontaneo portare l’attenzione su ciò che fa da “contorno” alla fotografia della sezione “A”, ovvero ad alcuni oggetti che per i cinque anni di scuola elementare sono stati sempre presenti in quella stessa aula. (foto 4)
– L’orologio appeso al muro.
Credo fosse l’oggetto più fissato da tutti noi alunni della sezione “A”. L’ora di ricreazione o quella di fine lezione non arrivava mai. Aleggiava sempre il dubbio che fosse stato ricaricato poco e male dal maestro Croce. La chiavetta di ottone per ricaricarlo, il maestro la conservava sempre nella tasca destra del suo grembiule nero.
– Il crocefisso.
Non di certo una versione “mignon”, fortuna che era fissato molto bene alla parete….!!!
– Una delle sculture create dal maestro Luigi Croce.
Assolutamente da ammirare ma non da toccare; non a caso era stata posizionata sull’armadio più alto della classe….. !!!
-La campanella sulla scrivania.
Serviva a richiamare “ordine” e “silenzio”. Inquietante……campanelle così piccole ma così tanto assordanti non ne ho mai più sentite in vita mia.
-Il cofanetto degli “incubi”.
Sempre presente al centro della cattedra, conteneva una miriade di schedine rettangolari e colorate.
Ad ogni colore corrispondevano specifici generi di domande e “problemi”. Matematica e calcolo, storia, geografia, ecc……
Il maestro ci invitava uno ad uno a raggiungere la cattedra e ad estrarre una o più schede che assegnavano il proprio compito da svolgere. In quei momenti in aula regnava il silenzio più assoluto, la tensione era altissima e la campanella “riposava”.
Non essendo ordinate per grado di difficoltà, l’ estrazione delle schedine si trasformava praticamente in una sorta di “roulette russa” con sentenza di voto, che finiva spietatamente in pagella.
Auguri a TUTTI.
Paolo Rossi