Ferdinando Petri – Guardo con preoccupazione gli incendi sopra Vergato

2017/08/30, Vergato – Scrive Petri….Guardo con preoccupazione le immagini, riprese in tempo reale da piazza IV Novembre, dell’incendio che da ieri sera sta distruggendo i boschi tra Liserna e Susano e che adesso sembra minacciare anche qualche casa di Vergato, oltre agli impianti sportivi e alla bella baita degli Alpini. Osservo con dolore che, da quando vivo a Vergato, è almeno la quinta volta (se non più) che va a fuoco quel bosco. Ricordo che un’estate di fine anni ’80, nel pomeriggio di un sabato di agosto, collaborò con i Vigili alle operazioni di contenimento dell’incendio anche una squadra del nostro Ufficio Tecnico Comunale. Con me, ricordo bene, c’erano Zanni, Giusti, Quadri e altri che non ricordo. Andammo su per un bel tratto oltre Liserna, lasciammo i mezzi accanto a due vecchie case in pietra diroccate e poi percorremmo i margini dell’area bruciata, per verificare e segnalare eventuali focolai in ripresa. Dopo qualche centinaiodi metri percorsi sulla cenere di quello che era stato un bel bosco sentii che gli scarponi da lavoro si stavano scaldando pericolosamente, tornai ai mezzi e gridai ai miei amici operai di fare altrettanto.
Ritornammo in magazzino affumicati e ci bagnammo gli abiti, gli scarponi erano da buttare, su rimasero i VVF di Bologna, che lavorarono tutta la notte. Il monte cessò di emettere fumo dopo tre giorni. Poi vennero le piogge e la neve d’inverno, che misero ben in evidenza lo scempio compiuto dal fuoco. Ci vollero almeno 6 anni (o forse più) perchè il monte Aldara tornasse a coprirsi di verde: prima l’erba, poi gli arbusti poi timidamente qualche quercia e molte acacie. La natura tornò a vivere, ma quando il bosco fu nuovamente interessante una mano ignobile e assassina portò ancora il fuoco, e così per altre volte, fino a ieri sera. Probabile origine dolosa? Ma un incendio che scoppia alle 21,30 di sera quale altra origine potrebbe avere? C’è invece da chiedersi se quella mano ignobile che ci distrugge la montagna è sempre la stessa, e se ha qualche interesse concreto nel devastare il bosco. Purtroppo di fatti così ne accadono ogni anno in tutt’Italia, e i piromani identificati (a parte i fessi che si fanno cogliere in flagrante) sono pochissimi. C’è solo da sperare che la giustizia Divina faccia provare all’incendiario il gusto di finire arrostito.
Credo invece che questi incendi debbano fornire importanti indicazioni operative: i nostri boschi sono troppo abbandonati, pieni di vegetazione infestante che fa da esca al fuoco, ma soprattutto mancano adeguate PISTE TAGLIAFUOCO: i boschi molto estesi, come quello dell’Aldara, dovrebbero essere dotati di strisce perpendicolari di terreno pulito, larghe almeno 10 metri, per limitare l’espansione degli incendi e facilitare il lavoro dei Vigili del Fuoco.Mantenere puliti i boschi e suddividerli in lotti di non più di un ettaro, delimitati da piste tagliafuoco, sono i metodi più efficaci per limitare i danni da incendio. Oppure, con una forte azione di sensibilizzazione da parte delle Autorità competenti (ma purtroppo il Corpo Forestale dello Stato non c’è più), avviare ovunque possibile la conversione all’alto fusto. Altrimenti è inutile impegnare uomini e mezzi in una battaglia che, storia insegna, è persa in partenza…
Comunque, ottimo lavoro dei VVF. Complimenti! Lo Stato dovrebbe esservi riconoscente, siete insostituibili!

Ferdinando Petri